ntx ha scritto:Sei ottimista.
Non sono ottimista. Semplicemente facciamo riferimento a due diversi insiemi persone. Sono assolutamente d'accordo con te se parliamo di quel pubblico generalista che acquistando una reflex pensa:
ntx ha scritto: "ho acquistato uno strumento che produce opere d'arte"
e per il quale
ntx ha scritto: il mantra e' quello di ottenere grandi foto senza sforzo (ovvero senza impegno).
Ma io facevo riferimento
a coloro che frequentano con una certa continuità questo forum e infatti scrivo (mi autocito):
Gerardo ha scritto:io invece credo che nessuno di noi faccia foto "a caso"
Naturalmente anche fra di noi ci sono livelli diversi nella conoscenza del nostro hobby e diversi sono settori in cui ciascuno di noi dà il suo meglio, ma
voglio credere che quella piccola parte dei nuovi arrivati che:
a. scelgono (purtroppamente per loro) Pentax (le reflex che producono opere d'arte notoriamente sono canikon "perché le usano i professionisti");
b. superano la fase "passa a Canon"
c. sopravvivono al "butta tutto"
siano interessati ad un percorso di crescita tecnica e artistica, ovviamente nell'ambito dei limiti di ciascuno (tempo, mentalità, gusto, cultura personale...).
ntx ha scritto: E ottenere foto d'impatto senza sforzo e senza impegno sarebbe bellissimo... ed e' cio' che produce il crollo del mercato fotografico in favore della fotografia da smartphone... sugli smartphone, complice l'aggregazione in un unico dispositivo sia dell'apparecchio fotografico che del dispositivo di fruizione delle foto, questa possibilita' c'e' o perlomeno e' ad uno stadio avanzatissimo rispetto a cosa produci con una reflex.
Per me non sarebbe bellissimo. Probabilmente cambierei hobby. È un po' come quando faccio gli stack a mano piuttosto che usare sistemi motorizzati, certo farei prima e probabilmente meglio, ma perderei parte del piacere e dell'effetto antistress di questa attività.
Lo zen e l'arte dell'avanzamento della slitta. Ma mi fermo qui, non è il caso di aprire un confronto sul perché ciascuno di noi fotografa: sarebbe interessante, ma completamente off topic.
ntx ha scritto: se uno ha fretta, non dovrebbe ricorrere ai RAW... perche' i RAW sono da sviluppare, se li vuoi sviluppare in modo che siano meglio del JPEG (altrimenti non si capisce perche' adoperarli) vogliono abbondantemente piu' tempo - per singolo scatto - per la loro lavorazione.
[...]
io ho suggerito di utilizzare il JPEG se si ha fretta e di impostare al meglio la fotocamera cosi' da fare ancora prima, perche' se te ne freghi e poi devi aggiustare sviluppandoti i RAW il concetto di fare in fretta viene meno.
Questo dipende da
quando hai fretta. È assolutamente vero che per il raw il tempo complessivo necessario per ogni singolo scatto è assai maggiore che scattando in jpg, ma se, come dice emmefanatico, hai poco tempo sul campo e puoi trovare tutto il tempo che ti serve la domenica successiva per sviluppare i raw con calma...
Però, a onor del vero va detto che
ho i raw di intere vacanze che ancora sono lì che aspettano a cinque anni di distanza.
Per fortuna scatto raw+jpg ormai da parecchi anni e a chi le voleva vedere ho mostrato quelli.
ntx ha scritto: Ai neofiti io sconsiglio costantemente di usare il RAW e lo sconsiglio perche' la massa di nozioni necessarie per lo scattare una foto e' gia' un carico sufficente, all'inizio, da padroneggiare...
Hai ragione, la massa di informazioni da conoscere è notevole, ma prima o poi bisogna pur cominciare o si rimane neofiti a vita.
E poi la selezione delle informazioni si fa in tanti modi diversi, anche sulla base del proprio personale modo di vivere la fotografia. Solo a titolo di esempio, c'è chi ha un approccio da collezionista e sa tutto di obettivi e macchine vintage, chi viene dal mondo dell'informatica e magari vive il suo hobby come dici tu "da videoterminalista" smanettando con decine di software diversi, chi si pone da storico dell'arte e sa tutto dei grandi maestri del passato...
si potrebbero elencare molti approcci diversi, ognuno dei quali approfondisce un pezzo dello scibile legato alla fotografia. Credo sia parte del gioco.
ntx ha scritto: il RAW, come ho detto spesso, e' il punto di arrivo, la fine del percorso... del percorso tecnico ma soprattutto di una parte del percorso che e' di solo perfezionismo (cosa che puo' dare piacere, innegabile) e non di creazione di una foto, ovvero dell'unica cosa che sara' in grado di sopravvivere al tempo e alle tecnologie.
Sono assolutamente d'accordo! Una foto resiste al tempo solo se racconta qualcosa. Ma io faccio foto per il mio piacere e non per i posteri (
ai posteri).
E in fondo quasi tutte le foto raccontano qualcosa, quando molto tempo è passato. Come minimo raccontano come eravamo e non siamo più. Ma per quello il cellulare di cui parlavi prima è più che sufficiente. Il problema piuttosto è la sopravvivenza fisica e tecnologica dei supporti, ma anche questa è un'altra storia.
ntx ha scritto: Ti faccio un esempio semplice semplice: se in uno scatto a persone a te care, in una giornata speciale, hai fortemente sottoesposto i soggetti per salvare le alteluci di una finestra in sfondo, e lo hai fatto perche' tanto con il RAW recuperi le ombre senza bruciare le alte luci... che cosa hai ottenuto?
Ho ottenuto
Molto rumore per nulla. E ti par poco? È qualcosa che ancora applaudono in tutti i teatri del mondo!
A parte gli scherzi, hai ragione, ma è un tipo di errore che si fa una volta sola, se uno persevera vuol dire o che è un maniaco delle finestre o che quelle persone non gli sono poi così care.