Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

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Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda ant-duppy88 » dom giu 28, 2015 6:33 pm

Ho appena visto un video della Canon 7DMKII su DPReview: http://www.dpreview.com/articles/064096 ... f=features

Come prima impressione mi verrebbe da dire che cosí ci sono buoni tutti. Ma probabilmente é perchè di questo genere non so niente e una lente af con focale >55mm non l'ho mai usata. Per cui chiedo ai piú esperti: con un mezzo del genere e un contesto naturalistico come nel video basta scattare in afc a raffica e qualcosa di piú che decente esce fuori comunque? Quanta tecnologia e quanto manico c'é dietro gli scatti finali secondo voi? Notare a 18:40 quando nella ripresa video perde per un attimo il fuoco e lo riprende dopo, mi sembra che una af del genere sarebbe quasi istantaneo per fotografare. Mi chiedo se l'af davvero stava appresso a una raffica del genere o scattava in prioritá di scatto :?: . Anche se probabilmente non avró mai la possibilitá di visitare quel posto, vi chiedo: come vi sareste comportati per gli scatti al micione e ai lupacchiotti con le vostre Pentax (in particolare per quanto riguarda l'af)?

Per quanto riguarda le foto paesaggistiche (vedere le nuvole bucate - la funzione area-scura area chiara per la revisione degli scatti funziona esattamente come su k-r :nerdmast: ) ho notato che anche mostri del genere se usati in modalitá mira e spara possono avere range dinamico insufficiente. Probabilmente questo é il settore in cui il salto tecnologico é meno significativo in relazione ai risultati ottenuti (vedere foto di Marcop spesso in galleria).
Ultima modifica di ant-duppy88 il dom giu 28, 2015 6:53 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda occhirossi » dom giu 28, 2015 6:46 pm

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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda unoqualsiasi » dom giu 28, 2015 6:56 pm

:rotfl: :rotfl: :rotfl:

Quella non è caccia fotografica. Quello equivale a fotografare il pesce rosso nella boccia. E non c'è ne manico ne tecnologia in quella cagata li. Basta avere tempo e denaro a disposizione.

Rispondendo seriamente e da modestissimo fotografatore di ungulati poco avvezzi all'essere umano, l'AF ha una valenza abbastanza limitata perchè solitamente i soggetti (tutti i soggetti) se sono allarmati scappano alla presenza dell'uomo, e il miglior AF del pianeta farebbe ottenere solo una bellissima sequenza di culi in allontanamento. Se invece i soggetti non sono allarmati continuano a fare le cose che stavano facendo, cose che per la maggior parte del tempo richiedono quasi nessun movimento per cui anche l'AF della istDS va bene.
Ovvio che qualcuno dirà che per fotografare un ghepardo in caccia serve un AF veloce. Si, ma solo se il ghepardo sta cacciando la gazzella che tu hai allarmato e quindi fotografi culi in allontanamento oppure se il ghepardo sta cacciando te. Solitamente la caccia si fotografa stando di fianco agli animali e se si fotografa la caccia di un ghepardo significa come in prima riga avere tempo e denaro a disposizione...
Anni fa lessi di non so quale fotografo famoso che scattava tra le centomila e le centocinquantamila diapositive all'anno e poi faceva ogni anno il suo bravo fotolibro con un centinaio di immagini. Basta avere tempo e denaro a disposizione e mandare in giro per il mondo l'orang-utan di turno (senza alcun intento offensivo nei suoi confronti...) e si ottiene lo stesso risultato; anzi probabilmente si ottiene di meglio.
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda ant-duppy88 » dom giu 28, 2015 8:25 pm

Be sul fatto che equivalga al fare foto al pesce nell'acquario potrei anche essere d'accordo. Ma anche nelle oasi credo si vengano a creare situazioni ripetitive che agevolano il fotografo per scatti statici. Ma se vuoi fare una foto a un animale che salta o corre (in qualsiasi contesto) subentrano tutta un'altra serie di accorgimenti e trucchi che non sono necessari per fotografare soggetti statici credo... Ad es. dal punto di vista tecnico come si fa a fare le foto ad animali in corsa o agli uccelli che volano (esempio: http://www.sicf.it/marzorati-andrea.html o http://www.sicf.it/banfi-sergio.html) per me (che giá mi incasino col mio cane che mi cammina lentamente incontro) resta un mistero. Mi sembra una cosa molto difficile e in cui la tecnologia potrebbe giocare un ruolo molto importante ma magari puó essere compensabile in parte o in toto dall'estrema bravura ed esperienza del fotografo. Ovviamente il discorso si estenderebbe anche alla fotografia sportiva anche se li si possono usare anche altri tipi di accorgimenti, sapendo che il soggetto deve per forza di cose percorrere un certo tratto di pista (mi vengono in mente i cani di Robyz o le moto di Mauro).
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda carlen » dom giu 28, 2015 10:16 pm

La tecnologia aiuta eccome..... :idea:
Questo caso non fa testo.....e' come sparare in un pollaio. :roll:
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda ant-duppy88 » dom giu 28, 2015 10:31 pm

:lol: io avrei avuto difficoltà anche li :sdent:
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda unoqualsiasi » lun giu 29, 2015 7:35 am

Eurostar usa (o quantomeno usava) un 600/5.6 A*. AF? Certo, l'AF semplifica la vita ma il primo passo per ottenere ottimi scatti è conoscere l'ambiente e la preda per non farsi cogliere impreparati. Questo anche nelle oasi dove comunque i soggetti sono relativamente poco disturbati e quindi se fanno qualcosa di interessante lo fanno a distanza più o meno costante. Più che l'AF aiuta la raffica ma i winder e i motori esistevano già ai tempi della MX.
Poi serve anche la fortuna, tipo quella che ha avuto Gianpaolo nell'incontrare il gipeto in una condizione che gli ha permesso lo scatto. Anche io ho incontrato un gipeto tempo fa, solo che in quel momento avevo su il 17-70 invece del 60-250* e lui oltre ad essere alla mia altezza stava tornando verso casa con il postbruciatore inserito...
Per cui, andare a fotografare un GP... sai che i piloti passeranno DI SICURO li davanti. Andare in un'oasi non ti garantisce che fotograferai svassi e martini piuttosto che solo germani semidomestici. Andare a cercare i grandi ungulati (o i lupi) non ti garantisce nemmeno che vedrai qualche animale.
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda fanagot » lun giu 29, 2015 8:27 am

ant-duppy88 ha scritto:...
Notare a 18:40 quando nella ripresa video perde per un attimo il fuoco e lo riprende dopo, mi sembra che una af del genere sarebbe quasi istantaneo per fotografare...


parli della ripresa del lupo?
ma la messa a fuoco e' sempre sulla schiena, o e' una mia impressione?
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda ntx » lun giu 29, 2015 10:52 am

Considerando come e' evoluto negli ultimi anni il mercato della fotografia naturalistica qui in zona da me, penso si debba distinguere fra coloro che vogliono portare a casa uno scatto naturalistico e chi conosce la natura e sa mettersi nelle condizioni di fotografarla. Gli unici con capacita' sono i secondi, quelli del video fanno parte dei primi.

Ti faccio un banale esempio qui in zona da me. E' stato allestito un capanno fotografico che permette di fotografare il Martin Pescatore che emerge dall'acqua con il pesciolino in bocca e spruzzi d'acqua a iosa. Si tratta di uno di quegli scatti che, quando li mostri, qualsiasi profano pensa tu sia un dio della fotografia naturalistica... la realta' e' molto diversa!
Per realizzare quello scatto si prenota - pagando - il capanno ed eventualmente il noleggio del supertele casomai non lo possiedi. Nel giorno prenotato, ti presenti e la persona che ha allestito il capanno ti spieghera' che i pesciolini che il martino peschera' stanno in una vaschetta trasparente immersa a pelo d'acqua, quindi appena sul posto, bisogna mettere una cannuccia nella vaschetta, prefocheggiare sulla cannuccia e una volta fatto questo mettere l'ottica in MF e non spostarla piu' da dove e'. Ti vengono poi indicati i tempi per avere la foto ferma, ti viene anche spiegato qual'e' il comportamento del Martin Pescatore e cosa fa prima di buttarsi sulla preda... e quando fa quella tal cosa si fa partire la raffica (si, alla cieca) e in seguito si guarda se c'e' qualche scatto buono.
La cosa divertente e' che pressoche' tutti quelli che prenotano il capanno tornano a casa con la foto del martino che esce dall'acqua con il pesciolino in bocca.

Qui pero' hai due figure: c'e' il fotografo che vuole lo scatto naturalistico e, sostanzialmente, lo compra quasi completamente preconfezionato... e c'e' il fotografo che conosce la natura e ha saputo realizzare un capanno che permette di realizzare lo scatto che aveva in mente lui adattandosi al comportamento del soggetto.
Quindi dei due il secondo ha talmente tanta capacita' da poter mettere altri meno capaci nelle condizioni di realizzare quello scatto.

Lo stesso vale per quelli che "allevano" i lupi per venderti la possibilita' di fotografarli, idem per i grandi rapaci, lo stesso per tutti quegli animali dove occorrono anni di studio per poter arrivare allo scatto "perfetto".
Per me poi e' altrettanto ovvio che un fotografo professionista si serva di questi servizi preconfezionati per produrre il proprio catalogo fotografico per poi proporsi sul mercato. Non e' pensabile che un professionista possa spendere anni e anni a preparare un capanno e studiare il suo soggetto, anche perche' questa operazione vale per uno o al massimo un paio di soggetti.
Un mio conoscente, che vanta un catalogo di foto naturalistiche splendido, spende - ogni anno - l'equivalente di un 300/2.8 in viaggi (tutto compreso) per fotografare animali (il prezzo dell'ammiraglia full-frame e relative ottiche si capisce subito che e' la spesa minore).

La tecnologia fa comodo ma e' meno determinante rispetto a quel che si puo' pensare... o meglio: il professionista sa spacciarti i suoi scatti come realizzabili con tecnologie di punta, il fotoamatore abbocca e ci crede... anche perche' il fotoamatore mai spendera' la cifra equivalente ad una buona ottica per andare a fotografare rapaci in Spagna (ad esempio): buona grazia se le ottiche ha non sono di terze parti. Quindi il fotoamatore cerca di fotografare la poiana, esempio, vicino casa, con sfondi orrendi, distanze proibitive e situazioni incontrollabili... la tecnologia e' tutto quel che gli rimane per fare un po' meno peggio.

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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda fanagot » lun giu 29, 2015 11:00 am

viva il 50mm!!

:asd:
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda unoqualsiasi » lun giu 29, 2015 11:11 am

Si, montato sulla Q!
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda carlen » lun giu 29, 2015 1:16 pm

ntx ha scritto:Ti faccio un banale esempio qui in zona da me....


Gei anche il tuo esempio rientra nel "pollaio" che ho descritto sopra.
....io continuo a dire che la tecnologia aiuta eccome.....oggi una marea di fotoamatori fanno scatti che anni fa riuscivano solo a gente davvero in gamba......almeno io la vedo cosi.

Detto questo.....non ci vuole un genio per affermare che a parita' di cultura naturalistica un Af reattivo e veloce e' sicuramente piu' utile di uno lento e tentennante. :cincin:
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda ntx » lun giu 29, 2015 1:50 pm

carlen ha scritto:Gei anche il tuo esempio rientra nel "pollaio" che ho descritto sopra.


Si, ma qua parliamo come se la fotografia naturalistica esistesse ancora... :P

Ciao
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda unoqualsiasi » lun giu 29, 2015 2:02 pm

Se volete venire con me una Domenica a Settembre vi porto per stambecchi e camosci, quelli veri che se non siete lenti e silenziosi fotografate solo culi. Se invece siete bravi allora l'AF veloce non vi serve ad una beata minchia. Ma tutto quello che posso garantirvi sono 15-16Km di marcia con 1500m di dislivello in salita, non posso garantirvi certo le prede. Poi ognuno può pensarla a modo suo sulla tecnologia e sull'esistenza della fotografia naturalistica amatoriale. Che tutto è tranne che la fotografia dei Martini, degli svassi e delle gallinelle nelle oasi; quelle sono quelle che giustamente Carlen chiama foto da pollaio. Anche perchè qui si parlava di "caccia fotografica" e non di fotografia naturalistica.
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Re: Caccia fotografica: Quanta tecnologia - Quanto manico?

Messaggioda ntx » lun giu 29, 2015 2:33 pm

unoqualsiasi ha scritto:Se volete venire con me una Domenica a Settembre vi porto per stambecchi e camosci, quelli veri che se non siete lenti e silenziosi fotografate solo culi. Se invece siete bravi allora l'AF veloce non vi serve ad una beata minchia. Ma tutto quello che posso garantirvi sono 15-16Km di marcia con 1500m di dislivello in salita, non posso garantirvi certo le prede. Poi ognuno può pensarla a modo suo sulla tecnologia e sull'esistenza della fotografia naturalistica amatoriale. Che tutto è tranne che la fotografia dei Martini, degli svassi e delle gallinelle nelle oasi; quelle sono quelle che giustamente Carlen chiama foto da pollaio. Anche perchè qui si parlava di "caccia fotografica" e non di fotografia naturalistica.


I fotoamatori fotograferanno sempre quello che gli pare come gli pare.

Sulla questione oasi - dove secondo te si fanno foto da pollaio - vorrei domandarti se puoi fotografare stambecchi e camosci in centro a Torino o lungo l'A5... non conosco le zone dove vai tu ma ho l'impressione che tu vada nelle zone dove il loro habitat e' stato risparmiato e preservato: sbaglio?
Se poi il pollaio lo chiamano "parco" anziche' "oasi", secondo me le cose cambiano poco.

Ciao
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