Considerando come e' evoluto negli ultimi anni il mercato della fotografia naturalistica qui in zona da me, penso si debba distinguere fra coloro che vogliono portare a casa uno scatto naturalistico e chi conosce la natura e sa mettersi nelle condizioni di fotografarla. Gli unici con capacita' sono i secondi, quelli del video fanno parte dei primi.
Ti faccio un banale esempio qui in zona da me. E' stato allestito un capanno fotografico che permette di fotografare il Martin Pescatore che emerge dall'acqua con il pesciolino in bocca e spruzzi d'acqua a iosa. Si tratta di uno di quegli scatti che, quando li mostri, qualsiasi profano pensa tu sia un dio della fotografia naturalistica... la realta' e' molto diversa!
Per realizzare quello scatto si prenota - pagando - il capanno ed eventualmente il noleggio del supertele casomai non lo possiedi. Nel giorno prenotato, ti presenti e la persona che ha allestito il capanno ti spieghera' che i pesciolini che il martino peschera' stanno in una vaschetta trasparente immersa a pelo d'acqua, quindi appena sul posto, bisogna mettere una cannuccia nella vaschetta, prefocheggiare sulla cannuccia e una volta fatto questo mettere l'ottica in MF e non spostarla piu' da dove e'. Ti vengono poi indicati i tempi per avere la foto ferma, ti viene anche spiegato qual'e' il comportamento del Martin Pescatore e cosa fa prima di buttarsi sulla preda... e quando fa quella tal cosa si fa partire la raffica (si, alla cieca) e in seguito si guarda se c'e' qualche scatto buono.
La cosa divertente e' che pressoche' tutti quelli che prenotano il capanno tornano a casa con la foto del martino che esce dall'acqua con il pesciolino in bocca.
Qui pero' hai due figure: c'e' il fotografo che vuole lo scatto naturalistico e, sostanzialmente, lo compra quasi completamente preconfezionato... e c'e' il fotografo che conosce la natura e ha saputo realizzare un capanno che permette di realizzare lo scatto che aveva in mente lui adattandosi al comportamento del soggetto.
Quindi dei due il secondo ha talmente tanta capacita' da poter mettere altri meno capaci nelle condizioni di realizzare quello scatto.
Lo stesso vale per quelli che "allevano" i lupi per venderti la possibilita' di fotografarli, idem per i grandi rapaci, lo stesso per tutti quegli animali dove occorrono anni di studio per poter arrivare allo scatto "perfetto".
Per me poi e' altrettanto ovvio che un fotografo professionista si serva di questi servizi preconfezionati per produrre il proprio catalogo fotografico per poi proporsi sul mercato. Non e' pensabile che un professionista possa spendere anni e anni a preparare un capanno e studiare il suo soggetto, anche perche' questa operazione vale per uno o al massimo un paio di soggetti.
Un mio conoscente, che vanta un catalogo di foto naturalistiche splendido, spende - ogni anno - l'equivalente di un 300/2.8 in viaggi (tutto compreso) per fotografare animali (il prezzo dell'ammiraglia full-frame e relative ottiche si capisce subito che e' la spesa minore).
La tecnologia fa comodo ma e' meno determinante rispetto a quel che si puo' pensare... o meglio: il professionista sa spacciarti i suoi scatti come realizzabili con tecnologie di punta, il fotoamatore abbocca e ci crede... anche perche' il fotoamatore mai spendera' la cifra equivalente ad una buona ottica per andare a fotografare rapaci in Spagna (ad esempio): buona grazia se le ottiche ha non sono di terze parti. Quindi il fotoamatore cerca di fotografare la poiana, esempio, vicino casa, con sfondi orrendi, distanze proibitive e situazioni incontrollabili... la tecnologia e' tutto quel che gli rimane per fare un po' meno peggio.
Ciao
Jenner