Giovanni77 ha scritto:Vorrei capire cosa porta la corsa alle megapizze...
Che c'entra "la corsa alle megapizze"?
Quel che ho scritto vale anche su una singola fotocamera.
Giovanni77 ha scritto:Stessa scena inquadrata (le tre pile), stessa lente (50ino) , stesso diaframma (1.4) , due camere diverse (k10 vs K3) (10 mpx vs 24) ...
Lo scatto finale come si presenta?
Senza fissare come osserviamo la scena non e' possibile dire nulla. Quindi fissiamo subito un riferimento con cui guardiamo la scena cosi' possiamo dire cosa vediamo.
Le due scene si presenteranno identiche (come PDC) per tutte le risoluzioni immagini inferiori alla risoluzione della K10. Quindi se tu guardi la foto a tutto schermo sul monitor o le stampi entrambe a 10x15, la PDC e' sempre la stessa.
Se tu invece carichi le immagini nell'editor e vai al 100% vedrai che la K-3 ha una profondita' di campo piu' stretta della K10: cio' avviene perche' la K-3 ha un'accuratezza maggiore (circa il quadruplo) e quindi quei punti sfocati che la K10D non riusciva a descrivere come sfocati (e che andavano a comporre la PDC) perche' non sufficentemente accurata, la K-3 riesce a risolverli e a mostrarli sfocati (quindi non fanno piu' parte della profondita' di campo).
Giovanni77 ha scritto:Le differenze percepite a monitor le ritrovo in una stampa ad es. A3 ?
Un A3 a 300dpi e' 4960x3508, quindi 17.4 megapixel.
Quindi se usi una k-5 la PDC potenzialmente visibile e' esattamente quella che calcoli con il doppio del suo pixel size. Parlo di potenzialmente visibile perche' quando metti 300 pixel ogni pollice (2.54cm) ti ritrovi un pixel stampato delle dimensioni 81 micrometri e anche avvicinandoti moltissimo alla stampa difficilmente lo stingui (io sicuramente no). Bisognerebbe quindi definire quanti pixel in stampa
fondere insieme per trovare il limite oltre il quale un punto viene confuso con un cerchietto.... poniamo che ne fondiamo 9 (3x3): ne deriva che la PDC che visualizzerai e' quella che vedi sull'immagine ridimensionata a 1653x1169 (sono le risoluzioni dell'A3 divise per 3 - si e' perso 1/3 della risoluzione spaziale) al 100% di ingrandimento.
Di conseguenza su una K-5 (esempio) che ha un sensore di 23.7mm lato lungo, ti basta dividere 23.7 per 1653 e ottieni il circolo di confusione per sapere la PDC, ovvero 14 micrometri ...come vedi gia' qui siamo lontani dai soliti 19 micrometri dello standard ma abbiamo anche un valore piu' favorevole rispetto ai 9.6 micrometri del doppio del pixel-size della K-5.
Eurostar ha scritto:Quindi lo spazio occupato complessivamente dal fotorecettore non è quadrato?
I fotorecettori non sono mai stati quadrati... lo sono nei disegni per chiarezza espositiva, ed e' giusto cosi' poiche' stiamo parlando di differenze molto piccole.
A livello fisico l'unica cosa che so e' che sicuramente non hanno un'area di ricezione della luce uguale alla superfice del sensore diviso il numero di pixel... quanta percetuale di luce viene persa solo perche' sbatte dove non c'e' elemento sensibile, quello non lo so... so solo che Sony lavora per ridurre quell'area cieca.
Eurostar ha scritto:A me sembra di ricordare che la distanza di messa a fuoco è registrata per intervalli piuttosto ampi. Questo, SE FOSSE VERO, inficerebbe la possibilità di calcolare l'iperfocale in maniera acconcia.
A giudicare da quanto viene scritto sugli EXIF la precisione e' grossolana solo sul molto vicino. E comunque, se la precisione e' grossolana, ti basta focheggiare in una
modalita' di sicurezza ovvero alla prima posizione successiva alla distanza iperfocale... non avrai massimizzato la PDC ma sbagli veramente di poco.
Tu pensa ad una modalita' USER dove imposti il lavorare in iperfocale: giri la ghiera dell'apertura e la fotocamera aggiusta contestualmente il fuoco... quando la mostri agli amici canonisti/nikonisti puoi pavoneggiarti come non mai!
Il top per paeaggisti e street!
O ancora, sempre su una USER, imposti il lavorare all'infinito... sarebbe la modalita' per la fotografia del cielo stellato. Anche qui pavoneggiamento ad oltranza!
Ciao
Jenner