Non so se possa incuriosire o interessare qualcuno, ma dato che da alcuni mesi sto paciugando per modificare vecchie compatte per la fotografia nell'infrarosso, sono andato un po' oltre e ho selezionato dei filtri in vetro appositi per sostituire quello sul sensore che mi consentissero di esplorare non solo la fotografia in infrarosso ma anche nell'ultravioletto. Questa richiede molta più attenzione, perché i sensori e le lenti sono molto meno adatti a questa parte di spettro e rendono più complesso riuscire ad ottenere dei risultati, che comunque (come potete vedere qui sotto) ho raggiunto.
L'immagine è presa con una vecchia compatta (supporta portafiltri da 52 mm, batterie AA e consente di salvare in raw) modificata con apposito filtro in vetro sul sensore scelto dello spessore giusto ad evitare le comuni aberrazioni dovute alla rimozione del filtro.
Questo filtro a differenza di quello del costruttore fa passare la parte UVA (half-cut sopra a 385 nm e arriva a oltre il 90% di picco a 325 nm) e in misura minore anche parte nIR (half-cut sotto 690 nm ma non va oltre il 60% di picco a 720 nm), quindi essenzialmente riduce abbastanza la sensibilità del sensore nel visibile (ma resta comunque possibile scattare fotografie normali con adeguato filtro esterno). La foto qui sopra è fatta con sorgente a 365 nm e ulteriore filtro esterno UVA (più selettivo di quello sul sensore), avvitato sull'obiettivo per evitare contaminazioni VIS-IR, perciò si riesce a mostrare chiaramente la tipica doppia colorazione dei fiori delle Asteracee visibile agli insetti impollinatori.
Per confronto questo a seguire è quello che vedono invece i nostri occhi (pentax k-30 + DA 35 macro).
Questo invece è quello che vede senza alcun filtro aggiuntivo la suddetta compatta, è un misto di visibile (più pastello resta comunque qualche colore "normale"), di infrarosso che schiarisce e dà la tinta aranciata alla vegetazione, di ultravioletto che schiarisce e colora il cielo (a differenza delle foto con filtro nIR che hanno cieli scuri e rossi a meno che si invertano i canali per riportarlo al blu).
Ovviamente utilizzando un filtro ultravioletto o infrarosso si ripristinano le solite differenze tipiche dei due casi estremi.