L'estremità meridionale dell'isola è costituita da una piccola penisola, chiamata Jandìa, che pare provenire direttamente dalla luna, se non fosse per il cielo terso e intensamente azzurro tipico di queste latitudini.
Sul suo versante occidentale, lungo una costa battuta selvaggiamente dai venti, si trova questa spiaggia, che prende il nome da un borgo di roulottes, che mi affascina terribilmente per l'aspetto primordiale. E' lunga alcuni kilometri, profonda più o meno 300 metri, e quasi totalmente deserta, perchè l'oceano, su questo versante, non è adatto alla balneazione. Inoltre, è raggiungibile solo tramite una stradaccia sterrata che scende dalle montagne retrostanti, o percorrendo - a piedi o in mountain bike - un sentiero escursionistico. Insomma, non ci si capita per caso, bisogna proprio volerci andare, ma è parte del suo fascino.
Vi propongo qualche scatto, nella consapevolezza di non riuscire a rendere l'idea della vastità del luogo:
1. la metà orientale della spiaggia, vista dal Mirador de Cofete, sul quale soffia un vento che impedisce, a tratti, di restare in piedi
2. Al termine della cavedagna infame, si lascia l'auto di fianco al vecchio cimitero del paese, ora in stato di semiabbandono: sembra uscito da un film western:
3. La Montaña Aguda, che domina la spiaggia a occidente, vista dalla porticina scassata:
4. Casa Winter, o Villa Winter, costruita lungo le pendici dei monti alle spalle della spiaggia, nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale, da un tale Gustav Winter. Leggenda narra che qui abbiano trovato asilo i gerarchi nazisti fuggiti dal Reich in disfacimento, e che da qui siano stati fatti sparire in Argentina. Sarà vero? Nessuno storico ha mai rinvenuto le prove, ma tutti raccontano questa storia. Marco Buticchi ne ha fatto l'argomento di uno dei suoi romanzi d'avventura ...
5. Il versante occidentale della spiaggia, al pomeriggio in mostruoso controluce, mi affascina particolarmente. Ad eccezione di mia moglie, non inquadrata, c'era solo quell'omino là in fondo. Se volete prendere il sole senza rotture di balle, questo è il posto adatto, se non soffrite il vento
6. Oltre il limitare occidentale della spiaggia, la rocciosa Punta Pesebre chiude la penisola a nord-ovest. Le lunghe e spumeggianti onde oceaniche si infrangono fragorosamente sulla costa frastagliata, mentre lo sguardo spazia verso le americhe ...
7. Un ultimo sguardo alla spiaggiona dal faro di Punta Pesebre. Peccato non aver potuto includere qualcosa che aiutasse a dare una misura a queste onde!
La tropicalizzazione funziona anche contro l'acqua salata? Speriamo, altrimenti butto tutto
Tra le sabbie della Namibia e le onde dell'Atlantico, al povero 16-80 è toccato un bel collaudo Alla prossima
Molto belle, forse il colore blu nella prima poco naturale
