inge26665 ha scritto:Io invece trovo che la fotografia di "ruderi" sia l'unica che ha significato, in ambito archeologico - museale.
Al di là delle regole demenziali (o ottocentesche, come già scritto), purtroppo qualsiasi foto faccia io, dentro un museo, sarà sempre peggiore di quella su un catalogo (ben fatto, ma oramai ce ne sono molti).
A me è capitato, al British Museum, di fotografare alcuni particolari di una statua, perche non la trovavo nei cataloghi e perchè, ovviamente, nelle foto reperibili online il cartiglio del faraone (o dei faraoni) presente sulla statua non era leggibile.
Pochi casi, andava bene anche il telefono.
Invece, sui "ruderi" all'aperto, un'interpretazione insolita, e comunque personale, è possibile.
Secondo la mia modesta opinione, ovviamente.
Dissento.
Sono ormai anni che tutte le visite che faccio a un qualsivoglia museo torno a casa con un certo quantitativo di foto.
Riguardo le foto di oggetti interi, soprattutto quadri, posso darti ragione, ma per i dettagli con solo una K-01 e un 50 Smc-M mi sono costruito un archivio di particolari di dipinti che non ha paragone e non esiste da nessuna parte su internet o in alcun catalogo.
A livello di dettaglio solo pochi musei mettono a disposizione scansioni veramente strabilianti e non sfregiate da watermark invasivi (il Rijksmuseum è credo il re in questa categoria), nessuno in Italia, che io sappia.'
E questo non perché sia "bravo" io, semplicemente perché uno scatto ragionevolmente ravvicinato (60cm, 1m...) con un 50mm su APS-C da 16Mp è capace di risolvere un dettaglio che per averlo su una digitalizzazione del quadro intero sarebbero necessarie centinaia di Mp.
E foto di dettagli non è detto che esistano, almeno non di auello che interessa a me/te.