ntx ha scritto:...si... eh... qua è evidente che sono sfigato io che ho, come problema principale delle mie foto, la ricerca dell'accoppiata soggetto + luce.
Ma non dire così che mi fai sentire in colpa
Solo credo che una volta che hai posizionato il fondale, il bicchere di birra artigianale con tutte le sue belle goccioline fresche, la bottiglia ricercata dalla forma sexy; dopo che hai scelto e posizionato con sapienza le luci; dopo che hai curato maniacalmente l'inquadratura... vorrai avere il massimo della qualità possibile o no? Sennò staresti ancora fermo alla *ist col tappo!
ntx ha scritto:Volendo essere puntigliosi bisognerebbe considerare anche che - primo - il disco di Airy ha diametri diversi a seconda della lunghezza d'onda della luce (quindi è più grande per il rosso e più piccolo per il blu); secondo - che a causa della matrice Bayer non ha senso mettere in relazione diretta di il disco di Airy con la dimensione del fotodiodo poichè la risoluzione spaziale delle componenti cromatiche è sempre più bassa di quella fisica dei fotodiodi (che è la metà per il blu e il rosso, e 1/radice di 2 per il verde).
Poi si ragiona sulla dimensione del fotodiodo per semplificare i discorsi sulla diffrazione... ma poi risulta subito evidente che il discorso semplificato non ha riscontro pratico mostrando una resistenza alla diffrazione ben più alta di quella calcolata.
Ed oggi il discorso può fermarsi qui poichè hanno tolto anche il filtro antialias... ma quando era presente il filtro antialias le risoluzioni spaziali delle componenti venivano ulteriormente ridotte e così la sensibilità alla diffrazione.
La ripresa che abbiamo oggi più sensibile alla diffrazione è la ripresa in Pixel Shifting che riprende tutte le componenti con frequenza spaziale pari a quella fisica dei fotodiodi.
Verissimo, il diametro del disco di Airy varia anche in base alla lunghezza d'onda, tanto che i siti di microscopia trattano spesso di come incrementare la risoluzione ottenibile con una data apertura numerica usando fonti luminose centrate su lunghezze d'onda inferiori a quelle normalmente usate. Ma sono certo che sai altrettanto bene che in tutti i calcoli che coinvolgono applicazioni in luce "bianca" si usa la convenzione di considerare la lunghezza d'onda di 550 nanometri e io a quella convenzione mi sono attenuto.
E tuttavia la tua precisazione non contraddice il mio approccio, anzi lo conferma! Infatti è proprio il fatto che la risolvenza effettiva del sistema (a causa dell'apertura del diaframma, della matrice di Bayer e del filtro antialias quando c'è) sia inferiore al mumero di fotodiodi è quello che ti consente di migliorare la nitidezza di un'immagine integrando le informazioni contenute in molte foto in una sola senza violare il teorema di Nyquist.