6 pagine di 3d per discutere se Giacomelli sapesse o non sapesse cosa faceva tecnicamente, perché? Ma se non sapesse nulla e fosse solo molto sculato? O se fosse solo un modo per romanzare una visione della fotografia che si astrae quanto più possibile dall'aspetto tecnico per dare importanza al lato emotivo? Una cosa tipo, la tecnica la conosco e la applico senza pensarci, come camminare o respirare senza dover pensare a come muovere la cassa toracica o alzare il piedino uno di seguito all'altro.
A me invece ha colpito molto il modo molto astratto di raccontare l'idea delle fotografie, per certi versi forse anche un po' troppo "slegata" dalla realtà al punto che non riesco a seguire tutti i passaggi che fa, non fa alcun riferimento nemmeno ad aspetti di composizione, resa, pulizia, racconta tutto in forma di sensazioni e metafore.
Non so se sono fumose frasi per sembrare una specie di creativo istintivo che vive fra le nuvole della sua fantasia o se sia effettivamente così staccato dalla concretezza, però mi ha colpito e mi ha lasciato una testimonianza di qualcosa che per i miei pesanti piedi che sono sempre ancorati al piano reale, non esisteva.