Dopo le prime sperimentazioni durante l’ottocento i fotografi si “divisero”..Se da un lato molti ritenevano la fotografia come uno strumento implicitamente artistico,ritenendo quindi opportuno fotografare i soggetti più vari, altri ritenevano che il massimo grado di dignità che si potesse ottenere con la fotografia fosse quello di riuscire ad imitare la pittura,(i fotografi della cosidetta scuola accademica,ritenevano la pittura l’”arte”per eccellenza)dando vita quindi a fotografie che imitavano nella loro resa i quadri.A conferma di ciò è il fatto che alcuni pittori famosi,come Delacroix e Courbet,iniziarono anch’essi ad utilizzare la fotografia come”aiuto”per realizzare i loro quadri.
Credo che “Le due strade della vita”dello svedese Oscar G.Rejlander,datata 1857,sia una fotografia che già a prima vista ci porti a pensare ad un quadro..(a me ad esempio ricorda questo di Raffaello)
Questa fotografia ha richiesto un mese e mezzo di preparazione..l’autore ha infatti in un primo momento disegnato la composizione,ha poi fotografato singolarmente i diversi gruppi di personaggi,unendo unendo infine i diversi negativi.Sulla sinistra l’allegoria dei vizi,a destra le virtù,bisognerà poi(ahimè)scegliere una delle due strade da seguire..
Anche i nudi inseriti non crearono scandalo all’epoca,in quanto sembravano perdere in questo contesto “pittorico”il loro grado di sfrontatezza.