Tempo fa avevo scritto che avrei fatto qualcosa che somigliasse ad una FAQ. Per ora sono arrivato qui, mi sembra che tutte le domande frequesti siano state coperte, ma proprio perchè sono smemorato vi chiedo di rispondere al topic inserendo eventuali altre domande, in modo che io o qualche volontario possa integrare il testo.
Vi chiedo solo di non far partire qui una 'discussione' ma solo le domande non coperte o le eventuali risposte.
Spero di aver fatto cosa gradita. Ciao e buone feste!
[size=150][b]Come è costituito[/b][/size]
Pentax ha un sistema flash che è rappresentato principalmente da due lampeggiatori portatili con tecnologia di controllo della potenza basata sul tempo di accensione della lampada.
Questa tecnologia si basa sul controllo della durata del lampo per controllare la quantità di luce che viene emessa durante l’esposizione del fotogramma.
Oltre a questa caratteristica, i due flash FGZ (l’AF360 e l’AF540) hanno la capacità di lavorare in gruppo, sia questo comandato tramite un cavo di prolunga (FP5) sia questo comandato in modalità Wireless.
Il controllo dell’esposizione è fatto tramite il sistema P-TTL sulle ultime macchine digitali. Questo sistema utilizza dei lampi che vengono emessi prima dell’esposizione del fotogramma e indicano quale potenza dovrà essere emessa per ottenere l’esposizione corretta.
Esistono ovviamente altri flash che lavorano su tecnologie leggermente diverse (per esempio usano solo il TTL) ma sono flash che attualmente non sono in produzione. Molte delle cose spiegatae qui, comunque, valgono anche per questi flash.
[size=150][b]Controllo della luminosità[/b][/size]
Come anticipato, il controllo della luce emessa è ottenuto tramite il controllo della durata dell’impulso luminoso.
Infatti è semplice comprendere che se il tempo in cui viene emessa luce è breve, la quantità di luce emanata alla fine del lampo sarà minore di quella di un lampo più lungo. Ovviamente questo significa che quando si abbassa la potenza del flash, si sta diminuendo la durata del lampo e non la potenza del flash. La corrente che passa attraverso la lampada è sempre la stessa, solo che passa per meno tempo.
Questo porta a ottenere degli effetti interessanti:
[list=1]• Considerando che l’esposizione del fotogramma è data dal flash e non dalla velocità dell’otturatore, il lampo più breve ‘congela’ oggetti con alte velocità meglio che un lampo più lungo. Possiamo quindi pensare alla durata del flash come al tempo dell’otturatore.
Un oggetto in movimento veloce fotografato con un flash a piena potenza, risulterà fotografato (verosimilmente) ad un tempo di circa 1/1000 di secondo. Riducendo la potenza del flash, si potrebbe arrivare a fotografarlo a meno di 1/8000 di secondo, a seconda del flash.[/list]
[list=1]• Cambia il colore della luce in funzione della durata. Il flash è una lampada a scarica di gas, ma al di sotto di un certo tempo di ‘accensione’ , il gas non raggiunge la temperatura nominale di esercizio, e quindi non dà il colore desiderato. Ovviamente si cerca di ovviare durante la progettazione dei flash, ma preparatevi all'eventualità dover aggiustare il bilanciamento del bianco.[/list]
[size=150][b]Pentax TTL[/b][/size]
Il sistema di calcolo esposi metrico P-TTL funziona tramite l’emissione di lampi appena prima che l’otturatore si apra. E’ un ‘dialetto’ proprietario di Pentax, al Pari di i-TTL di Nikon o E-TTL di Canon.
In pratica, se si imposta la macchina in manuale e si decide un tempo e un diaframma, prima di aprire l’otturatore, il flash (o i flash) emetterà un prelampo di intensità conosciuta, in modo da sapere quanto dovrà durare il lampo che illuminerà lo scatto effettivo.
Conoscendo l’intensità del prelampo, la macchina fa un calcolo per comandare il flash o i flash a emettere un lampo di una certa lunghezza in termini di tempo per esporre la scena in modo appropriato.
Il calcolo della esposizione viene fatto tutto appena prima dell’esposizione effettiva, e non durante l’esposizione (come avveniva sulla Pentax LX, per esempio).
Flash remoti
Il sistema Pentax prevede la possibilità di comandare i flash remotamente, tramite cavo (accessorio F5P) o via wireless.
[size=150][b]Controllo Wireless[/b][/size]
I flash AF360FGZ e AF540FGZ sono in grado di essere comandati in remoto, il che significa che possono stare separati dal corpo macchina.
Il media usato per comandare i flash remoti è la luce. Non è chiaro se sia una radiazione infrarossa o nello spettro visibile, ma sicuramente è una radiazione luminosa.
Tale luce è codificata per trasportare una serie di informazioni, quali la durata del lampo, il canale su cui sta lavorando e il momento in cui effettuare lo scatto.
La modalità di partecipazione in una rete da parte di un flash può essere:
[list=1]• Master: il flash è il controller della rete, quindi è quello che emette i lampi di comando al resto della rete, e partecipa all’esposizione dello scatto, quindi è attivo nell’illuminare la scena[/list]
[list=2]• Controller: in questa modalità il flash non sarà attivo nell’esposizione della scena, ma sarà quello incaricato di emettere i lampi di controllo al resto della rete[/list]
[list=3]• Slave: in questa modalità il flash attende che un controller gli dica come e quando scattare[/list]
La modalità Slave può essere di due tipi. La prima modalità è uno slave per il P-TTL e obbedisce solo se ‘vede’ segnali P-TTL, mentre la seconda è lo Slave di tipo 2 che semplicemente usa il flash in modalità manuale e scatta appena ‘vede’ un lampo proveniente da qualsiasi tipo di flash. In pratica è la vecchia modalità di slave ‘stupida’
Ovviamente solo la modalità slave 1 permette l’uso completo del controllo P-TTL.
[list=1]Per esempio: diciamo che avete una K-7, K-x, K20D (o K10D con il firmware 1.1 o successivi) e volete far scattare un AF360FGZ con il controllo wireless usando il flash intergrato.
Il flash della macchina funziona SOLO in P-TTL e quindi il 360 dovrà essere impostato come Slave 1 per essere comandato correttamente.
Questa situazione rimane vera qualsiasi sia la modalità con cui impostate il flash remoto.
Infatti sul 360 potete impostare di scattare in modo manuale, regolando voi la potenza, ma in slave1 in modo che solo un segnale P-TTL lo possa far scattare.
Se il 360 fosse in slave 2, scatterebbe durante gli inevitabili prelampi che il flash integrato emette (non sono eliminabili, il flash integrato è SOLO P-TTL) e quindi scatterebbe fuori sincrono.[/list]
[size=150][b]Limiti del controllo Wireless[/b][/size]
Come detto il controllo è affidato alla luce. I flash remoti devono quindi essere in grado di ‘vedere’ la luce del flash controller. Non sempre quello che sembra ovvio si verifica, quindi si deve prestare attenzione che il flash remoto sia davvero in grado di ‘vedere’ il controller. La distanza massima a cui lo slave può essere posto varia proprio in funzione della possibilità dello slave di vedere il controller.
Non è necessario che la linea ottica sia diretta, se non è eccessivamente diffusa, anche una riflessione può andare bene, è importante che la luce risultante sia sufficientemente forte da poter essere ben ‘vista’ dal flash slave.
[list=1]Tanto per esemplificare, di notte, dove anche piccole luci sono ben evidenti, si possono raggiungere distanze ragguardevoli, mentre in piena luce, durante il giorno, c’è davvero da lavorare per fare scattare tutti i flash.
Un parola sugli infrarossi: come già scritto non è chiaro quale spettro venga usato, ma è capitato di trovarsi in situazioni dove forti luci infrarosse abbiano evitato che i flash remoti lampeggiassero. Se qualcuno è in grado di fare una prova sperimentale, si potrebbe eliminare questo dubbio.[/list]
[size=150][b]Quali corpi macchina permettono il controllo Wireless[/b][/size]
Il sistema Flash wireless è permesso su questi dorpi macchina digitali:
[list]1) K10D con firmware 1.1 o successivi[/list]
[list]2) K20D[/list]
[list]3) *IstD[/list]
[list]4) K200D[/list]
[list]5) K-m[/list]
[list]6) K-x[/list]
[list]7) K-7[/list]
Se ci sono altri corpi macchina in grado di eseguire questo controllo fatemelo sapere e lo inserirò
[size=150][b]Tempo di sync e HighSpeed[/b][/size]
Come risaputo, le tendine dell'otturatore lasciano completamente esposto il sensore (o la pellicola) solo fino ad una certo limite, oltre il quale la seconda tendina comincia ad oscurare la parte sensibile prima che la prima tendina sia arrivata alla fine della sua corsa.
Questo limite è (all'atto pratico) il tempo di sincronizzazione.
Gli otturatori delle ultime macchine Pentax (se non sbaglio almeno dalla *istD in poi, ma mi correggerete in caso di errori) hanno il tempo di Sync a 1/180 di secondo.
Bene, per tempi più lunghi di 1/180 di secondo, il flash scatterà durante la completa esposizione della superficie sensibile, quindi quando la prima tendina arriva a fine corsa e prima della partenza della seconda tendina. Il lampo è sufficientemente breve per essere totalmente recepito e quindi l'esposizione avviene nel modo classico.
Per tempi più corti di 1/180, invece, le cose si complicano un po'.
Infatti la seconda tendina inizia a coprire il sensore prima che la prima tendina sia arrivata a fine corsa, quindi prima che avvenga l'ipotetico scatto del flash.
Qui interviene un 'trucchetto' che gli ingegneri di Pentax (e delle altre marche) hanno escogitato per risolvere il problema:
[list]la sincronizzazione del flash avviene al momento della partenza della seconda tendina (circa) e il flash viene mantenuto acceso finchè tutto il sensore non sia stato impressionato (arrivo a fine corsa della prima tendina).
Questo permette di lavorare al meglio con la velocità di esposizione, ma ovviamente c'è un prezzo da pagare.
Il prezzo è che per ogni stop guadagnato sull'otturatore, il flash perde uno stop in potenza emessa.
Questo vuol dire che se si scatta a 1/750 di secondo (2 stop oltre 1/180) il flash non sarà in grado di illuminare la scena come a 1/180, ma due volte meno.
Sui manuali dei flash c'è una tabellina che esprime al meglio il concetto, quindi vi rimando al caro, vecchio, criptico manuale che mamma Pentax ci ha fornito.[/list]
La modalità in questione si chiama HS (High Speed) ed è disponibile nell'uso dei Flash AF360FGZ e AF540FGZ ([color=#FF0000]e un flash Sigma?? help![/color]). I flash integrati alle machine non sono in grado di offrire questa caratteristica, e tutto sommato è intuibile il motivo, la potenza necessaria per avere un effetto degno di nota è tale che è difficile ottenerla da piccoli lampeggiatori come quelli integrati.
Mi raccomando, se ci fossero correzioni, scrivete pure, correggo appena ho modo :smilepace: