oizirbaf ha scritto:il più compatto Tair 3/A del fotosniper con Zenit E e successive varianti,
Se quello del fotosniper è "più compatto" per questo ci vorrà una gru.
Perdona l'incompetenza
cosa è una vite interrotta
Una foto di questo cannone sovietico
Così giusto per capire se era installato su un T34
Una vite interrotta è un qualcosa che funziona quasi come una baionetta, ma permette un serraggio di fine corsa non condizionato da delle molle di contrasto, come una vite. In pratica immagina concettualmente di fare una vite come il 42x1 delle pentax/praktica di un tempo; poi con una fresa "togli" settori angolari della filettatura, sino a "spianare" sino alla base i filetti. Quel che ti rimarrà sarà una vite che potrebbe essere impanata lo stesso in un bocchettone a vite, facendo tutti i giri che servono. Ma meccanicamente "lavorerà" solo nei tratti in cui non hai fresato via la vite dalla montatura dell'obiettivo. Ora, se a questo punto fai lo stesso lavoro, per settori della stessa ampiezza angolare (più un anticchia) anche sul bocchettone, otterrai una montatura a vite, che però si monta come una baionetta: allineando i settori sfalzati per introdurre l'obiettivo nel bocchettone sino in fondo, e poi ruotando non di vari giri ma solo di una certa frazione di giro per serrare bene (come una baionetta). Ma sempre di vite si tratta.
...Poi, a ben vedere, un innesto a baionetta alla fine è un po' l'estremizzazione concettuale di una vite interrotta; solo che oltre ad avere un "filetto" solo, è una vite interrotta in cui l'unico filetto forma un angolo così prossimo a 90° dall'asse di calettamento che il serraggio è demandato non tanto dall'attrito sul "piano inclinato" della vite, quanto dalle molle di contrasto; ed è indispensabile anche un blocco di fine corsa.
Le Kiev 80/88, e le Zenit 80 da cui derivano, in massima parte hanno l'innesto a vite interrotta Kiev, scopiazzato da quello che fu delle Hasselblad a tendina (1600F e 1000F, da cui deriva la Zenit 80 come rozza copia - copiarono bene soprattutto i difetti, comel'otturatore che si "ubriaca", quando non si rompe, se si pretende di cambiare tempo con l'otturatore scarico).
L'innesto a collare di serraggio delle Kiev 6C e delle Pentaconsix, macchine che non amo perché a parte l'inutile mancanza del magazzino non sopporto la manualità delle "reflexone" 35 mm ingrandite col pantografo (sopporto la Pentax 6x7 malgrado tutto ciò solo per la meravigliosa qualità delle ottiche) è molto più razionale, come lo era l'innesto a collare Canon FD prima della "riforma".
La foto l'ha gentilmente postata Tartaglia: è proprio lui.
L'aggeggio pesa una cosa semplicemente esagerata, smodata. Fra il sottoscritto con o senza in mano l'astuccio in cuoio completo di obiettivo e filtri, la bilancia pesapersone di casa (digitale, ma certo non precisissima) indica un differenziale di 2,4-2,6 kg. Due chili di ottica ci son tutti.
E' solido e con la montatura sovradimensionata come se davvero dovesse essere utilizzato per documentazione da un fotografo militare, in zona di combattimento. Si può usare facilmente anche coi guanti da fabbro.
Se va proprio male e sei rimasto senza munizioni lo dai in testa al nemico, secondo me lo danneggi seriamente ma gli fai un bozzo sull'elmetto grande come un portacenere e profondo cinque centimetri, dubito che quello sarà ancora in grado di reagire.
Da usare solo con cavalletto per particolari architettonici o paesaggio, di fotografare a mano libera nemmeno parlarne.
Della qualità reale per ora nulla so, non l'ho provato. Mi affascina l'idea dell'architettura col filtro arancio e materiale b/n.
Mi incuriosisce la resa col duplicatore a sei lenti russo originale, avendo solo quattro lenti in tre gruppi - e per giunta con l'ultima lente assai lontana dal piano focale - forse potrebbe riservare sorprese. Ad occhio, pare assai contrastato.