oizirbaf ha scritto:... Il fatto che, dopo averlo asciugato per staccare la spina dell'asciugacapelli mi sia caduto il pezzo dell'intero meccanismo del diaframma a terra è stata questione di sfortuna. Che da qualche tempo sembra avercela con me .... ...
Scusa Fabrizio, con tutto il rispetto, ma secondo me la sfiga non c'entra nulla. O meglio, la sfiga come suo solito se ne sta lí, nascosta dietro l'angolo , e tu la sei andata a cercare.
Quando si lavora con pezzi piccoli e delicati come le attrezzature fotografiche, prima ancora delle istruzioni e dei cacciaviti, occorre essere in possesso del posto giusto ove fare il lavoro e del metodo giusto per fare questo genere di lavori. Soprattutto metodo, ché un angolino tranquillo lo si rimedia quasi in ogni casa.
Non lo dico col senno del poi o con l'aria di quello che la sa lunga. Semplicemente, una decina d'anni fa ci sono passato anch'io...
Dopo i primi errori, che per fortuna hanno causato il decesso solo di un paio di Zorki-4, una Fed-3 e qualche ottica da pochi rubli, per quando mi diletto a sbudellare qualche vecchia gloria comunista, mi sono dato un "metodo" di lavoro rigoroso e preciso:
- tavolino dedicato e pulito, ricoperto con mollettone di panno bianco. Se cade qualcosa di piccolo (e cade sempre!), non rimbalza.
- scatole, scatoline, scatolette, contenitori, barattolini vuoti di pellicola, a volontá. Per metterci dentro viti vitine mollette e quant'altro, debitamente diviso. Quelle a compartimenti che vendono ai centri commerciali sono perfette.
- etichette per indicare il contenuto dei suddetti.
- blocco notes, matita e gomma, macchinetta digitale, per prendere abbondanza di note & appunti.
- tutti gli utensili a portata di mano, puliti, intatti e in ordine.
- tutti gli "ausili chimici" (benzine, spray vari, olii e grassi, ecc.) in una scatola a portata di mano. Abbondanza di salviette di carta.
- un vecchio asciugamano grande sotto la sedia. Se cade qualcosa (e cade sempre!, come sopra), non rimbalza via.
- tanta luce. Tanta! Io sono anche un pó orbo, ma con la roba piccola la luce non basta mai. Quando lavoro e mia moglie entra in camera, si mette gli occhiali da sole.
- tempo a disposizione. Se so di non avere almeno due ore di tranquillitá davanti a me, non mi metto neanche a spolverare le custodie.
- e per finire, non svolgo nessuna operazione, di nessun tipo, al di fuori del tavolino di lavoro. Una volta che misi ad ascugare le lamelle del diaframma di un Pentacon 50 (ma guarda un pó...) in terrazza sotto il sole, una folata di vento me le portó via. Ne recuperai non piú della metá. Per i lavaggi mi sono attrezzato con una lavatrice ad ultrasuoni da gioiellieri (avuta in regalo), che quando serve sta anche lei sul tavolino.
Se non rispetto per qualche motivo tutte queste condizioni, non inizio nessun lavoro. Infatti da oltre un anno non riesco ad avere due ore tranquille di seguito, e da oltre un anno non prendo in mano un cacciavitino...
Comunque per il tuo Flektogon non disperare. Tieni d'occhio mercatini e baia, e vedrai che tosto o tardi ne troverai uno con le lenti talmente male in arnese da non poter essere piú salvato, ma perfettamente in grado di fungere da donatore d'organi.
In bocca al lupo!