giangi4 ha scritto:non ha importanza di che colore o lunghezza sia il tuo laccio, l'importante è che sia un laccio per essere un prodotto artistico, nella stessa misura in cui non ha importanza su quale carta o con quale copertina sia stampato un romanzo per definirlo artistico, l'importante è ciò che riesce a comunicare e per me il tuo laccio comunica a-r-t-e.
Potrebbe essere interessante sapere perché la mia risposta alla tua domanda di un solo esempio di qualcosa che la mia definizione di arte non considera arte (era questa la domanda? - ora non ho tempo di controllare...), pare non fosse soddisfacente. Nel momento in cui ho risposto tu non avevi ancora 'decretato' che il laccio destro della mia scarpa (che indossavo in quel momento) era arte, e quindi a quanto mi constava e ti constava, quella, secondo la mia definizione non era arte, finché non l'hai definita (dopo) tale (ammesso e non concesso che avessi la conoscenza sufficiente per valutarne l'artisticità).
E questo è, comunque, anche un problema di gnoseologia (una questione di conoscenza) che affligge purtroppo ogni affermazione che facciamo, e che quindi non è di facile soluzione; e per la mia definizione come per qualsiasi altra definizione o espressione, anche ogni parola che diciamo richiederebbe molte parole e pochissimi risultati, e secondo me per la mia definizione (come per moltissime altre definizioni) non val la pena di perder tempo a trattarla, a meno che non si voglia fare un trattato di gnoseologia.
In aggiunta al problema di conoscenza, c'è, come ho già osservato, il problema ermeneutico, il problema dell'interpretazione. Anch'esso affligge quasi ogni singola parola che pronunciamo o scriviamo, e quindi non può di certo esserne esente la mia definizione. Ma siccome è un problema di qualsiasi altra definizione di arte o di qualsiasi altra cosa si dica, e siccome anche in questo caso sarebbe necessario un trattato di ermeneutica (che comunque non esaurirebbe la questione, né tanto meno la risolverebbe definitivamente), non ritengo valga proprio la pena di approfondirlo, Anche perché se la mia definizione non soddisfa da questo punto di vista la si può tranquillamente rigettare o non considerare.
Inoltre, esiste anche il problema epistemologico, del metodo, che ha una complessità che innumerevoli trattati, anziché semplificarla, hanno reso ancor più complessa; e in ogni caso anche rimanendo nella categoria delle definizioni di cosa è o cosa non è arte, apre numerosi campi d'indagine, anche questi che ritengo non distinguano particolarmente i problemi della mia definizione da quelli di altre definizioni simili.
In conclusione, se i problemi che affliggono la mia definizione sono questi, non me ne preoccupo, perché anche le altre definizioni "sono sulla stessa barca" e perché non ho alcuna pretesa che qualcuno abbia la mia stessa convizione che la mia sia una ottima definizione, e se a qualcuno non piace per i più svariati motivi, non la adotti.