Chimici industriali

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Chimici industriali

Messaggioda Pepito Sbazzeguti » sab mag 12, 2012 1:03 am

Buongiorno a tutti.
Dove lavoro facciamo anche delle radiografie industriali (tempo fa avevo postato una lastra 30x40 esposta in pinhole con uno scatolone).
Avrei quindi l'occasione di utilizzare qualche mezzo litro di chimici.
Il problema è che cercando in internet sembra che nessuno ci abbia mai provato.
Anzi un malese che lavora in un ospedale aveva pensato di provare ma non si sa se l'abbia poi fatto.

Qualcuno di voi ha mai sviluppato un bn con chimici industriali?
Quello che ho a disposizione è l'agfa G135 con il suo fissatore G335.
E' da un pezzo che penso di provare, e per l'occasione l'altra sera ho scattato un rullino tutto con le stesse condizioni di luce e gli stessi parametri.
Volevo svilupparlo a pezzi e cercare un tempo ragionevole partendo da 4' e quindi 6' a 20° ma il fatto di non aver trovato testimonianze di preoccupa.
Se nessuno lo fa un motivo ci sarà. Siccome ad ogni prova dovrei aspettare che si asciughi l'ambaradan potrei metterci giorni per scoprire che semplicemente non si può.
L'emulsione sensibile è sicuramente diversa, con le lastre radiografiche vergini ed esposte si lavora sotto luce rossa di sicurezza.

Grazie a chi saprà rispondermi
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Re: Chimici industriali

Messaggioda tartaglia » sab mag 12, 2012 6:19 am

Per quanto ricordo il processo di sviluppo di una lastra in un sistema automatico e' molto rapido
potendo il ciclo completarsi dal rivelatore all'essicazione anche in soli 1,5 minuti in totale.
Una lastra Agfa NDT a 29 C° (radiografie industriali) richiede poco piu' di 60 sec di sviluppo.
Ma parliamo ovviamente di emulsioni molto particolari rispetto alle pellicole tradizionali.
Pero', se non hai scattato dei capolavori, non capisco dove stia il problema. :confuso:
Si fanno delle prove proprio laddove non si hanno dei parametri certi di riferimento .
Suvvia, un rullino lo sacrificherebbe persino un Genovese . :happy2:
Molti anni fa, operai al contrario: usai qualche lastra Kodak per radiodiagnostica
ma per produrre trasparenti da negativo B/N e le trattai in liquidi per carta fotografica .
Si ottenevano delle specie di diapo monocromatiche azzurrine.
Dacci notizie !
PS: Occhio, ma questo lo saprai, che l'aldeide glutarica (glutaraldeide) aggiunta talvolta
come induritore e' piuttosto dannosa per le vie respiratorie, mucose oculari e gastriche .
E' sospettata di essere cancerogena.
L'AGFA G135 sembra piu' un insetticida che un rivelatore .
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Re: Chimici industriali

Messaggioda Pepito Sbazzeguti » sab mag 12, 2012 10:43 pm

Grazie Tartaglia.
Il ciclo che usiamo nella sviluppatrice è quello da 12 minuti.
In base al percorso il film dovrebbe restare nel rivelatore attorno ai 3 minuti abbondanti.
Con temperatura attorno ai 26°C mi sembra, il termostato è rotto da un pezzo.
Il rullino di prova è già sacrificato. Un lucky SHD 100. 36 scatti a mio figlio che guarda la tv.
f/1,4 e 1/8". Se non sono sfocate sono mosse. Più probabile entrambi.
Avevo deciso di fare la prima prova stasera (ieri sera ho lavato ben benino la tank e oggi si è asciugata) ma facendo mentalmente la lista del materiale mi sono reso conto di non avere un termometro a casa.
Prova rinviata alla settimana prossima.
Quasi quasi diluisco 1+1 e provo con 3 minuti a 20°C.

O vado a comprare una bottiglia di rodinal.
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Re: Chimici industriali

Messaggioda tartaglia » dom mag 13, 2012 10:20 am

Pepito Sbazzeguti ha scritto:Grazie Tartaglia.
Il ciclo che usiamo nella sviluppatrice è quello da 12 minuti.
In base al percorso il film dovrebbe restare nel rivelatore attorno ai 3 minuti abbondanti.
Con temperatura attorno ai 26°C mi sembra, il termostato è rotto da un pezzo.
Il rullino di prova è già sacrificato. Un lucky SHD 100. 36 scatti a mio figlio che guarda la tv.
f/1,4 e 1/8". Se non sono sfocate sono mosse. Più probabile entrambi.
Avevo deciso di fare la prima prova stasera (ieri sera ho lavato ben benino la tank e oggi si è asciugata) ma facendo mentalmente la lista del materiale mi sono reso conto di non avere un termometro a casa.
Prova rinviata alla settimana prossima.
Quasi quasi diluisco 1+1 e provo con 3 minuti a 20°C.

O vado a comprare una bottiglia di rodinal.

Certo che la seconda che hai detto .... :sdent:
Pero' la prima ... insomma togliersi la curiosita' .. :cool2:
Come vanne le Lucky SHD 100 ? :confuso:
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Re: Chimici industriali

Messaggioda Pepito Sbazzeguti » mar mag 15, 2012 12:30 am

tartaglia ha scritto:Certo che la seconda che hai detto .... :sdent:
Pero' la prima ... insomma togliersi la curiosita' .. :cool2:
Come vanne le Lucky SHD 100 ? :confuso:

Come vanno?
Non lo so, è il mio primo rullino, non ho termine di paragone e comunque non ci capisco una cippa.
Anzi no, il primo è stato il Fuji Superia 200 pagato pochissimo (scaduto aprile 2011) per provare la macchina.
Esposizioni corrette ma colori vomitevoli. Non so in che percentuale per colpa dell'anzianità del negativo o del minilab.

Ma tornando a noi finalmente ho provato a sviluppare.
Domenica ho comprato un ottimo termometro da freezer (testato col termostato in ingresso, una canna).
1,55 €. La tank la avevo pagata 5 €, costoso questo hobby!
Appena andati tutti a letto ho caricato un pezzo di negativo nella spirale e sono andato a letto pure io.
Per dieci minuti buoni ho pensato se il pezzo era abbastanza lungo da includere almeno il primo fotogramma intero.
Stasera arrivo a casa per primo e mi sento fortunato.
Provo con il metodo scientifico: nella tank fatalità ci stanno 300 cc quindi decido di mettere 100 cc di rivelatore pronto all'uso (già sommati i componenti e diluito come da istruzioni Agfa) e 200 cc di acqua.
Per le modalità mi attengo alle istruzioni della Lucky anche se sarebbero per il D-76.
10 secondi di ribaltamento poi un ribaltamento ogni minuto. 5 minuti totali.
Doppio arresto con acqua (lo so, tutti dicono un arresto, ma con due inquino meno il fissaggio spero).
Fissaggio col G335 per 5 minuti.
Anzi 2 fissaggi. Il primo l'ho fatto con 100 cc, poi ributtandolo nella bottiglia mi sono accorto che forse era pochino e l'ho rifatto con 300.
Lavaggio con abbondante acqua, praticamente sommando il tradizionale e l'Ilford.
Ultimo risciacquo con goccia di sapone intimo (ho sviluppato nel bidet).
Ho asciugato il grosso con lo straccio, so che non sono capolavori, ed ho appeso.
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Re: Chimici industriali

Messaggioda Pepito Sbazzeguti » mar mag 15, 2012 12:47 am

E' stata una emozione vedere uscire il negativo con le immagini.



Per fortuna avevo tagliato il negativo dopo 2 fotogrammi. Adesso ne ho altri 34 per affinare.
Come è venuta? Secondo voi è accettabile o è migliorabile? E come?
Purtroppo vedendo il negativo non riesco a giudicare come verrà sulla stampa.

Queste due le ho fatte al negativo col M 50 a f/8 invertito e poi ho aumentato il contrasto con Gimp.





Dimenticavo: sono in possesso della liberatoria per la pubblicazione.
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Re: Chimici industriali

Messaggioda tartaglia » mar mag 15, 2012 10:20 am

Bisognerebbe avvere un termine di paragone con la pellicola
svilluppata con il rivelatore consigliato (od uno simile).
Il primo negativo (da sx) mi sembra abbia una gamma piu' ampia
ma probabilmente per una migliore esposizione.
I positivi sembrano risentire della "ri-fotografia " e il ritocco del contrasto
falsa quello che potrebbe essere il risultato reale di una stampa diretta
dal negativo originale. I positivi mi sembrano un po' impastati (scarsa definizione) .
Ho comunque l'impressione che conquesto trattamento la Lucky sia rimasta piuttosto moscia,
rispetto a quanto si decanta nella descrizione del prodotto su Tuttofotografi :
http://www.puntofoto.it/public/catalog/pdf/536.pdf
PS : mi sembra tu non abbia desaturato le ri-fotografie.

Inversione del negativo .
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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Re: Chimici industriali

Messaggioda Pepito Sbazzeguti » mer mag 16, 2012 12:45 am

Ho fatto una ulteriore prova: va meglio?
Credevo di aver sottosviluppato, così ho pensato di aumentare il tempo di rivelatore.
Da 5 minuti sono passato a 6'30".
Non so come sia successo ma sembra non essere cambiato nulla.
I fotogrammi 4 e 5 sviluppati stasera sono identici al 2 sviluppato ieri.
Le due parti del fotogramma 3 che avevo tagliato a metà sono venute fuori identiche con i due tempi diversi.
Ma per tirare o spingere non si interviene sui tempi? Aggiungeendo circa il 30% dovrei aver aumentato di quasi uno stop, ma così non è successo.
Perchè?
Ho usato lo stesso chimico di ieri ma non credo sia quello il motivo. Avevo sviluppato neanche 10 cm di pellicola.
Non funziona col rivelatore ulteriormente diluito?

Comunque ho avuto una sorpresa. Devono essere stati i primi fotogrammi ad essere sottoesposti. Non mi ricordo ma evidentemente le prime foto le avevo scattate in Av e sono passato in manuale solo dopo. Con così poca luce deve aver fatto cilecca l'esposimetro.

Dalla 6 alla 9 adesso appaiono così. Le altre non le ho ancora sviluppate.



Invertiti i colori



Passato in scala di grigio



Negativo fotografato con la compatta e modifiche fatte con irfanview senza modificare assolutamente luminosità e contrasto.
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Re: Chimici industriali

Messaggioda tartaglia » mer mag 16, 2012 7:39 am

Prova a tirare su la temperatura (che non visto da te indicata, forae me la sono persa..).
Quel rivelatore lavora in genere tra i 28 e 30° C.
L'ultimo positivo non e' male, un po' morbido, poco "brillante" , definizione non esaltante...
Probabilmente hai anche fotografato in condizioni di illuminazione non ottimali.
Credo comunque che sia difficile fare una stima attraverso un negativo rifotografato
con una compatta. Gia' anche uno scanner qualcosa di suo ci mette. :wink:
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