Il cibo del cuore

Vademecum gastro-geografico di luoghi, città, paesi e ovunque si mangi.
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Il cibo del cuore

Messaggioda Enrico » ven gen 09, 2015 9:47 pm

Esistono i luoghi del cuore e su pentaxiani non puo' mancare il cibo del cuore.
Un alimento, una bevanda o anche un pasto completo (antipasto primo secondo dolce vino etc) che vi evocano ricordi nel bene e nel male cui siete particolarmente legati.

Inizio io:

Da piccoli si andava dai nonni paterni 3 volte l'anno, 3 ore su una Simca prima e poi sulla Ritmo, sembrava di attraversare l'oceano. Si arrivava all'ora di pranzo, ad attenderci nonni zii cugini (una tavolata di una ventina) e soprattutto la vista e il profumo di una pasta con un semplice sugo con i pomodori dell'orto di casa che per tutta la vita cerco di replicare con alterni successi, ricordo solo che era carico di prezzemolo e pittusto dolce. Un sapore che mi accompagnera' per sempre.

L'altro come da foto il nostro pane, su civraxiu, semola di grano duro e non meno di 2 Kg di peso. Da ragazzi si tornava in paese nel fine settimana, dopo la serata con gli amici si attendeva la prima sfornata (o infornata :confuso: ?) del panettiere intorno all'1:30-2 del mattino per comprae un Civraxiu a testa, farlo tagliare a meta', pepe nero e strutto a volonta'. Forse tra le 3 e' la cosa che desidero piu' di tutte.
pane01_d0.jpg


Ultimo i Culurgiones ogliastrini, patate pecorino e menta, ogni estate si faceva un mese al mare a Santa Maria Navarrese ed erano una tradizione i pranzi domenicali da questi amici di famiglia (definizione forse riduttiva visto che il capofamiglia ora scomparso per me e mio fratello e' stato un secondo padre) sulla veranda di casa loro che domina il Golfo di Arbatax e come pietanza che non mancava mai per noi bambini (poi pure ragazzi e adulti) dovevano esserci questi ravioli, che tra l'altro mio fratello quando ha aperto il suo pastificio ha voluto per forza imparare a fare.
IMGP8973.r.jpg
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda copernicorm » sab gen 10, 2015 12:17 am

quando mio padre era giovane e forte .... e si andava a fare la scampagnata di famiglia ... il profumo e il gusto delle costolette alla brace era per me l'apoteosi ( mi sa che ero pentaxiano gia da piccolo senza saperlo)..

non perche siano il mio cibo preferito .... ma perche era mio padre " il mago delle costine alla brace" .... ecco perche sono e rimarranno sempre " il mio cibo del cuore"... cazzarola come mi mancano quei tempi :cryyy: :cryyy: :cryyy:

e sto piangendo davvero :cryyy:


immagine presa a caso
cos.JPG
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda bel-ami » sab gen 10, 2015 12:22 am

Io rimpiango le focacce cotte nel forno, in campagna. La pasta fresca che faceva mia nonna quando ero piccolo, così come il pane e le frise, cotte nel forno a legna. Per non parlare della frutta raccolta e mangiata direttamente sotto l'albero (fioroni, fichi, fichi d'india, pesche, albicocche, gelsi, prugne, susine ecc.).
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda Puddus » sab gen 10, 2015 12:31 am

Da bambino, ho imparato a piegare i tortellini; era una catena di montaggio, mia madre tagliava la sfoglia e depositava il ripieno, mio padre piegava la sfoglia a triangolo ed io il tortellino, ogni tanto uno scappellotto. Ancora oggi che 'gioco carte e bevo vino', in campagna, durante qualche giornata uggiosa, io e mia moglie ci esibiamo..... :teach:
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda carlo liggeri » sab gen 10, 2015 8:54 am

Ovviamente il ricordo più bello erano i pranzi 'delle grandi occasioni' che mamma, da buona mantovan-bolognese preparava con grande fervore.
Ma, sinceramente, devo dire che penso sempre a un menù fisso che ho mangiato, per più di un anno, tutte le sere. Inizio anni '70, Rivoli Torinese, 1° reggimento di artiglieria da montagna. Ogni sera andavamo tutti in una trattoria frequentata solo dai militari. Ravioli di carne che nuotavano nel sugo di brasato e milanese gigantesca, vino sfuso, grappino, contrograppino, digerisci grappino, scacciagrappino.
Probabilmente erano una schifezza ma a allora ci sembravano nettare...avevamo venticinque anni, nessuna preoccupazione e tanti sogni.
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda unoqualsiasi » sab gen 10, 2015 8:59 am

Io imbocco mio padre a colazione, pranzo, merenda e cena. Non importa cosa ma è questo il mio cibo del cuore.
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda maucirano » sab gen 10, 2015 10:24 am

carlo liggeri ha scritto:Inizio anni '70, Rivoli Torinese, 1° reggimento di artiglieria da montagna.


Hai fatto il militare a Rivoli? Dov'era 40 anni fa la caserma? :-):

unoqualsiasi ha scritto:Io imbocco mio padre a colazione, pranzo, merenda e cena. Non importa cosa ma è questo il mio cibo del cuore.


.
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda ace1900 » sab gen 10, 2015 11:28 am

unoqualsiasi ha scritto:Io imbocco mio padre a colazione, pranzo, merenda e cena. Non importa cosa ma è questo il mio cibo del cuore.


Ho un rispetto grande per te se mai ce ne sarà bisogno (spero di no ma nella vita non si sa mai) seguirò di sicuro il tuo esempio.

Io ricordo la vigilia di Natale da mia nonna perché c'erano tutti i fratelli di mio padre ( 7 ) con mogli figli ed era una festa grande. Poi si giocava a carte fino a notte fonda. Ricordo il piacere di stare assieme le discussioni politiche e sindacali di allora,si respirava speranza. Poi il cibo,tortelli con la zucca , quelli con ricotta e spinaci insalata pomodori tutta roba molto semplice. E adesso purtroppo si è ridotto il numero degli anziani ma è aumentato a dismisura il numero dei nipoti e pronipoti di mia nonna. Ma non è più come una volta ma si sa la vita è così. I tortelli però ci son sempre e son sempre buoni e ne mangio sempre vagonate.

Saluti a tutti .
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda Eurostar » sab gen 10, 2015 5:37 pm

ace1900 ha scritto: E adesso purtroppo si è ridotto il numero degli anziani ma è aumentato a dismisura il numero dei nipoti e pronipoti di mia nonna.


Siete in controtendenza all'andamento generale, allora...
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda carlo liggeri » sab gen 10, 2015 6:29 pm

maucirano ha scritto:Hai fatto il militare a Rivoli? Dov'era 40 anni fa la caserma? :-):

Corso Susa, prima del sottopasso della tangenziale. Non ho sfruttato la laurea e l'abilitazione, ho preferito fare il fotografo e così per quattordici mesi ho seguito alpini e artiglieri ai campi facendo foto all'armata Brancaleone con massimo giubilo di colonnelli pancioni e generali impettiti. Ho riempito tutte le caserme del reggimento con foto tarocche alla Robert Capa, forse ci sono ancora. :asd: :asd: :asd:

unoqualsiasi ha scritto:Io imbocco mio padre a colazione, pranzo, merenda e cena. Non importa cosa ma è questo il mio cibo del cuore.

vorrei dirti qualche cosa...ma mi mancano le parole.
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda unoqualsiasi » sab gen 10, 2015 6:35 pm

Adesso c'è non so quale reggimento di manovra. E tutti i depositi sulla collina morenica sono dismessi/demoliti/riconvertiti. Tranne un deposito di mezzi sulla strada parallela alla statale poco oltre il macello.
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda carlo liggeri » sab gen 10, 2015 9:58 pm

Si, quando raramente vado a San Michele faccio corso Susa e ci passo davanti per respirare l'aria dei vent'anni.
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda ace1900 » dom gen 11, 2015 9:02 pm

Eurostar ha scritto:
ace1900 ha scritto: E adesso purtroppo si è ridotto il numero degli anziani ma è aumentato a dismisura il numero dei nipoti e pronipoti di mia nonna.


Siete in controtendenza all'andamento generale, allora...


Bè in effetti i pronipoti sono ad ora sono 8 con uno in arrivo e presumo si possa andare avanti perche altri miei cugini,diciamo,sono indietro con i lavori.
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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda ioleoso » ven feb 27, 2015 3:41 pm

Necroposto perchè è più di un mese che penso di rispondere e poi non lo faccio mai...
:ops:

La mia nonna Alice - quella cresciuta in campagna, quella che sapeva cucinare - faceva una polenta "pasticciata" che era qualcosa di mitologico.

Premessa: non so se è una tradizione della zona tra Pavia, Lodi e l'Oltrepò o se è solo la mia famiglia, ma a noi la polenta piace gnucca.

La nonna, dicevo, metteva la polenta in una forma e la lasciava raffreddare in modo da ottenere una mattonella, che poi tagliava a fette spesse circa un centimetro.
Fette che usava per comporre una vera e propria lasagna con besciamella, ragù, grana e, ma non sempre, anche un po' di mozzarella o una fetta di prosciutto.

E noi tutti si godeva fortissimo!!!

T.
Nella parodia è insito il riconoscimento del valore dell'opera parodizzata.
L'artista che non sa accettare la parodia non merita lodi, nè critiche, nè attenzioni.

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Re: Il cibo del cuore

Messaggioda fanagot » ven feb 27, 2015 3:50 pm

io, delle mie due nonne, ricordo, in particolare, i salamini sottolio (la nonna abruzzese) e una torta di patate al forno (la nonna milanese) che erano una roba sublime, dhsoiodnadoifeqnqev scusate, ho asciugato un po' di saliva che mi e' finita sulla tastiera :sdent:
i salamini sottolio non ho mai potuto farli, non ne sarei capace, ma la torta di patate, che sembrerebbe alla portata di chiunque, nonostante tutti gli sforzi, nemmeno mia madre e' mai stata in grado di rifarne una simile :asd:
Mancano molte foto di obiettivi che TU magari hai. Controlla nell'archivio e provvedi! Immagine
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