L_Eretico ha scritto:giorgiop ha scritto:... allora diventa marketting pure il pixel shift...
E' la conclusione a cui sono giunto dopo averlo testato su sette corpi di tre marche diverse, in un arco temporale di nove anni (dalla K-3 II, acquistata nel 2015, ad oggi)
Più precisamente:
- nella versione "classica" a quattro scatti, non riesco a percepire incrementi di dettaglio evidenti con nessun obiettivo (e ne ho di eccellenti), nemmeno ingrandendo l'immagine al 100%
- non sono nemmeno sicuro che ci sia un vero miglioramento nella resa del colore: a volte mi pare di rilevare differenze evidenti, altre volte non noto nulla: che sia tutta un'invenzione della mia mente bacata, come diceva il conte Uguccione?
- la modalità super-risoluzione, che assembla sedici scatti, richiede soggetti in diorite, come la statua di Chefren in trono, perchè anche una lieve vibrazione genera artefatti. I file sfornati sono "gargantueschi" (quelli delle Sony a7r IV e V equivalgono ad uno scatto singolo di un sensore da 240 megapixel), ingombranti da archiviare e pesanti da elaborare. Non vedo applicazioni pratiche al di fuori dello still life, con stampe dal formato A0 in su (per l'A1 basta lo scatto singolo).
- la riduzione del rumore è l'unico vantaggio realmente percepibile, ma dal momento che sono costretto ad usare un robusto treppiede (penso anch'io che il PS a mano libera sia una bufala), non ho bisogno di alzare gli iso.
A quanto detto sopra, va aggiunto che nè Sony nè Fuji, a differenza di Pentax, assemblano lo scatto finale in macchina, ma richiedono l'uso di un software dedicato da installare sul computer. Queste le ragioni per cui l'ho parcheggiato definitivamente nel menu "Funzioni inutili" ...
Mi fai venire voglia di fare qualche prova con la Barbona. Ma la differenza in nititudine io me la ricordo bene nella K-3, così come quella nella "ricchezza cromatica"
unoqualsiasi ha scritto:Non è che lo SEMBRANO, lo E'!
Ho al polso un orologio con quel movimento proprio in questi giorni. Un piccolo gioiellino orientale.