raw k3 e ubuntu 14.04

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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda Geronimo » mer mag 07, 2014 6:13 am

ho scaricato dcraw da software center di ubuntu ma nion carica il pef anzi la versione unstable di dark table si impalla.

IL file sorgente da http://www.cybercom.net/~dcoffin/dcraw/ ( più aggiornato) come lo carico in ubuntu?

grazie
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda Roberto Cardarella » mer mag 07, 2014 9:20 am

geronimo@ guarda oggi ho riprovato compilando libraw e installando tutte le dipendenze per darktable e cdraw, compilato anche rawspeed. (il tutto andato a buon fine). il pef viene riconosciuto e i dati exif vengono letti correttamente. dopo un bel po di tempo in attesa (computer assolutamente inadeguato) appare il messaggio d'errore ..."blacklisted extension passed to libraw"... quindi bisogna studiarci sopra e non ho assolutamente tempo, mi spiace...per il momento direi che il dng è la soluzione. (del resto girovagando tra i vari forum nessuno ha risolto ancora).
(se non ti scandalizzano le eresie e sempre se... potresti provare con photoshop o il software proprietario tramite wine).
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda Geronimo » mer mag 07, 2014 9:52 am

Roberto Cardarella ha scritto:geronimo@ guarda oggi ho riprovato compilando libraw e installando tutte le dipendenze per darktable e cdraw, compilato anche rawspeed. (il tutto andato a buon fine). il pef viene riconosciuto e i dati exif vengono letti correttamente. dopo un bel po di tempo in attesa (computer assolutamente inadeguato) appare il messaggio d'errore ..."blacklisted extension passed to libraw"... quindi bisogna studiarci sopra e non ho assolutamente tempo, mi spiace...per il momento direi che il dng è la soluzione. (del resto girovagando tra i vari forum nessuno ha risolto ancora).
(se non ti scandalizzano le eresie e sempre se... potresti provare con photoshop o il software proprietario tramite wine).


per photoshop o il software proprietario ho una macchina win7 che usano in famiglia in quando i figli non accettano linux e quindi non utilizzabile sempre.....

quello che dici è quello che succede anche a me riconosce il pef ma non lo apre.

aspettiamo che qualcuno risolva.
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda ntx » mer mag 07, 2014 11:14 am

davide78 ha scritto:Questo non ha niente a che vedere col formato del file. E a meno che Pentax non decida di rendere pubblico il codice di PDCU non è un problema risolvibile. Quello che a me interessa è avere, in futuro, un modo per poter comunque leggere i RAW che non dipenda da software specifici. Accettando il fatto che i risultati dell'elaborazione saranno diversi da quelli di PDCU.


Scusa eh, ma se tutto questo non ha importanza allora, ancora a maggior ragione, chissenefrega se uso PEF o DNG.
Di fatto stai dicendo che l'importante e' ottenere i dati e questo non viene meno poiche' PEF o DNG che sia, la struttura di base e' un TIFF. Ma tu sul serio credevi, che so, che un RAW fosse un coso con dentro dati compressi con una compressione e cifrati con sistemi proprietari? Ma quando mai! Fare cose del genere significa doverle fare e queste aziende non hanno nessuna intenzione di spendere denaro nello sviluppo di compressioni e cifrature (che devi essere arcisicuro non abbiano bug, che siano un minimo resistenti e che non comportino un carico di elaborazione improponibile) quando ne esistono di pubbliche, gratuite, rodatissime e con migliaia di implementazioni hardware e software gia' pronte.

davide78 ha scritto:Un codice che interpreta il file è cosa ben diversa dalle specifiche dettagliate del formato. Dalle seconde è relativamente facile scrivere un programma che faccia quel che vogliamo noi, dal primo può risultare impossibile (per quanto ben documentato sia il codice). Visto che mi pare bazzichi anche tu in campo informatico dovresti saperlo bene.


Lo so bene, come del resto so un minimo leggere quello che c'e' dentro il sorgente di dcraw (e' una "lettura" interessante). Il codice di dcraw e' composto principalmente da un lettore/scrittore di file TIFF, una procedura per suddividere i vari chunk di questo TIFF, 5 algoritmi di demosaicizzazione e una sbidonata di tabelle di coefficenti con cui dare un peso ai dati delle componenti colore (coefficenti che, volendo, puoi sovrascrivere passandoli dalla command line).

Come dice lo stesso autori di dcraw, l'unico vero problema con i file RAW sono tutte le meta-informazioni non documentate e spesso cifrate messe a corredo del file. Meta-informazioni che sono identiche sia sul DNG che sul PEF (e t'assicuro che una Canon o una Ricoh non si mettono a regalarti una public-key per decifrare i dati... ti attacchi e basta, Adobe inclusa). Capirai quindi che bella forza ci vuole a fare un converitore da RAW a DNG: di fatto cambia un po' il wrapper solo per ritrovarti sempre con la stessa roba (cambiare la carta con cui impacchetti un regalo non modifica il regalo).
Ma del resto, come dicevi sopra, a te interessano i meri dati e a fronte di cio' non si vede la differenza fra DNG e PEF.

davide78 ha scritto:Un TIFF16 non è un RAW.


Ah no? :)

davide78 ha scritto:L'immagine è già stata De-mosaicizzata, convertita in uno spazio colore di riferimento, hai fatto il bilanciamento del bianco e applicata una curva gamma.


Tu parti dal presupposto che un RAW sia chissa' quale esoterica entita' idealizzata quando invece e' di una squallida banalita' e soprattutto e' priva di tutte quelle qualita' taumaturgiche che gli vengono attribuite.

Innanzitutto con un comando tipo:
dcraw -D nomefile.raw
ottengo l'immagine non demosaicizzata che posso mettere in un TIFF (8 o 16) per eventualmente demosaicizzarla in seguito.

Questa premessa per dire che l'immagine mosaicizzata e' solamente un'immagine, come le altre, in scala di grigio e che la puoi trattare allo stesso modo e memorizzarla sugli stessi tipi di file. Nella mia discussione sulla "Foveonizzazione" non mostro altro che - a fronte di un raggruppamento di pixel con lo stesso significato (es. appartenere tutti ai fotodiodi rossi) si ottiene un'immagine finita, dove non c'e' da trattare nulla, dove si usano i valori dei pixel tali e quali senza toccare nulla di quel che e' uscito dal sensore.
La demosaicizzazione e' solo ed esclusivamente un filtro applicato ad una immagine, il cui risultato ha senso quando l'immagine in ingresso ha i pixel intercalati nella maniera della matrice Bayer. Nulla vieta, nulla, di dare in pasto ad un demosaicizzatore un'immagine di altro tipo, a lui non frega se il risultato ha senso o no... come del resto non frega nulla dell'immagine sottostante ad un filtro sharpen, una maschera di contrasto o un rilevatore di contorni.

In un TIFF lo spazio colore di riferimento non e' obbligatorio. Quando un'immagine e' priva di spazio colore gli si attribuisce uno spazio colore predefinito (che decidi tu, se hai informato il software su cosa fare quando non trova uno spazio colore, o che decide il software in base a quanto i suoi programmatori hanno deciso di fare.
I dati cosi', per conto loro, non sono nulla, non identificano alcun colore.
Se lo sviluppatore RAW riesce a produrre un'immagine a colori con i colori corretti e' perche' gli attribuisce uno spazio colore (che sia l'Adobe Matrix o un profilo ad hoc per quella fotocamera): attribuendolo quei punti acquistano una posizione nello spazio colore.
Io posso attribuire a quei dati tutti i profili che voglio, ottenendo rese tonali sempre diverse, pur partendo sempre dagli stessi dati senza apportare loro alcuna modifica: il numero "5" in se non identifica nulla, se pero' lo contestualizzo dicendo "distanza in metri dal muro" quel "5" assume un senso ben preciso, cosi' come se il contesto diventa "kg di carne che ho cotto", il numero non cambia il senso invece si (e' questo l'attribuire un profilo ai dati).
Io ho scritto, pero', che il TIFF dovrebbe essere corredato delle sole coordinate XYZ (quindi su spazio colore CIE XYZ) del pixel piu' chiaro e piu' scuro dei canali R, G1, G2 e B. Il motivo e' semplice: lo spazio colore CIE XYZ e' lo spazio colore di scambio grazie al quale e' possibile - ad esempio - passare da sRGB ad AdobeRGB, si tratta di uno spazio colore ottenuto matematicamente e che e' un riferimento unico per avere l'uscita che desideriamo. Avere le coordinate XYZ non significa altro che avere un profilo colore predefinito, profilo che - come ho spiegato prima - posso tenere in considerazione oppure no attribuendone uno mio... e il tutto senza torcere un capello ai dati.

Il bilanciamento del bianco, anche lui come la demosaicizzazione, non e' altro che un banalissimo filtro, e' - di fatto - una regolazione dei livelli secondo una serie di coefficenti.
Tutte le immagini acquisite dal sensore hanno un loro WB dove viene assunto, di base, che la luce che ha colpito il sensore ha uguale intensita di rosso di blu e di verde (se vuoi vedere come sono le immagini secondo il WB del sensore cerca la mia discussione sull'UniWB). Cio' - nella vita reale - non avviene mai: o abbiamo luci con una forte componente blu o abbiamo luci con una forte componente rossa.
Questa dicrepanza fra realta' e quanto coglie il sensore ha un solo effetto: tutti i livelli colore raccolti dal sensore sono bassi, indicativamente se hai un campionamento a 14 bit finisci per usarne normalmente 11 o 12 al massimo. Cio' significa che - normalmente - hai la possibilita' di raddoppiare i valori senza clipparli (se usi 12 bit e raddoppi i valori, finisci per usarne 13 di bit).
E qui sta il gioco: potendo raddoppiare (in realta' piu' che raddoppiare... diciamo fino ad un limite di 2.7x) i valori del canale rosso o del canale blu (e piu' marginalmente, oscillando fra un 1.2x e un 0.8x, sul canale verde) riesco ad ottenere quella "magia" di poter regolare il WB. Di magico, capirai, non c'e' proprio una mazza: e' solo che ci sono dati a sufficenza da non riuscire a percepire la quantizzazione sul canale piu' amplificato... ed e' anche il motivo per cui sul JPEG (ma anche su un RAW che avesse solo 8 bit per pixel) la regolazione del WB risulta piu' limitata o e' il motivo per cui si limitano le possibilita' di regolazione del WB anche sui RAW quando si usa la tecnica dell'esposizione a destra.
Di fatto spostando pari pari i dati a 14 bit di un RAW in un TIFF16 conservo tutte le possibilita' di regolazione del WB che ho sul RAW (anzi, ho un contenitore piu' capiente e potrei anche azzardare operazioni ancora piu' estreme).
Se si tirano le somme si capisce che, qualsiasi WB applico, basta avere quel margine di manovra che ci consente di andare da un gruppo di coefficenti di partenza a quello del WB che ci interessa senza clippare: e' sufficente che i coefficenti del WB base siano noti, il resto e' matematica.

Discorso simile al profilo colore vale per curva di gamma: definire qual'e' la progressione dei valori rispetto ad un riferimento lineare non modifica i dati in se ma solo le assunzioni a monte che facciamo. Ho il mio numero "5", che in se non e' nulla, ma se dico che - per ottenere il valore corretto - lo devo mettere come esponente a 1.8 anziche' a 2.2 lo contesualizzo gli do una posizione su una retta orientata.

Insomma il discorso, come dicevo prima, e' che il RAW non ha proprieta' taumaturgiche proprie. Ci piace crederlo, magari perche' quelle tre lettere unite al fatto di non capirci una mazza di cosa veramente si tratta, lo rendono molto affascinante.
Di fatto il RAW non offre piu' di quello che offre un'immagine con molti bit per canale per tutto quel che riguarda le regolazioni. In piu' si porta appresso la necessita' di dover essere demosaicizzato.
Il mio ideale e' una fotocamera che sforna TIFF16 LZW composti di 4 layer monocromatici (R, G1, G2 e B) e avere - su GIMP o Photoshop che vi pare - due strumenti: "Demosaicizza", per ottenere l'immagine a colori, e "Filtro B/N" che fa una demosaicizzazione ad hoc per il B/N (il vantaggio e' che non riprocessi un'immagine a colori e usi solo le componenti che ti sono utili nella quantita' adeguata).

Penso e spero, a questo punto, di aver adeguatamente risposto.

Ciao
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda fanagot » mer mag 07, 2014 11:45 am

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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda Roberto Cardarella » mer mag 07, 2014 12:27 pm

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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda Giovanni77 » mer mag 07, 2014 12:40 pm

Roberto Cardarella ha scritto:http://img163.imageshack.us/img163/3482/therite1420347201.jpg
:shock:


Benedizione o esorcismo???

Gei a risparmiato una r in firma... stanchezza da tasiera???
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda ntx » mer mag 07, 2014 1:10 pm

Giovanni77 ha scritto:Gei a risparmiato una r in firma... stanchezza da tasiera???


tu una "h" e una "t"... :D

...colpa del copia/incolla dall'editor di testo: scrivo a spizzichi e bocconi quindi molti messaggi me li scrivo sullo stesso editor che uso per sviluppare.
Andate bene che non vi ho ancora incollato una query SQL... :D

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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda Giovanni77 » mer mag 07, 2014 1:12 pm

ntx ha scritto:tu una "h" e una "t"... :D



:ops:
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda davide78 » mer mag 07, 2014 2:56 pm

ntx ha scritto:Di fatto stai dicendo che l'importante e' ottenere i dati e questo non viene meno poiche' PEF o DNG che sia, la struttura di base e' un TIFF. Ma tu sul serio credevi, che so, che un RAW fosse un coso con dentro dati compressi con una compressione e cifrati con sistemi proprietari?

So benissimo che i vari formati RAW sono tutti strettamente imparentati (nessuno reinventa la ruota), ma la differenza che volevo sottolineare non è tecnica ma legale. Se a Ricoh tira il culo, può decidere che da oggi in poi per poter utilizzare il .PEF sarà necessario pagare delle royalties. A questo punto l'autore di dcraw sarà costretto a scegliere se pagare e sottostare ai termini di Ricoh (che ben difficilmente permetteranno la libera distribuzione del codice sorgente) o togliere il PEF dai formati supportati. Credo concorderai con me che molto probabilmente sceglierà la seconda opzione. E addio supporto ai PEF di tutte le Pentax passate e future.

La licenza DNG, pur con tutti i suoi limiti, mette un po' al riparo da questa eventualità. Da come l'ho capita io, a meno che non vada di sua spontanea volontà ad intentare cause legali, l'autore di dcraw potrà mantenere il supporto ai DNG (almeno per le versioni fino alla 1.4, ad oggi la più recente di pubblico dominio) anche in futuro. E i DNG che scatto oggi con la K5 potrò elaborarli con dcraw anche nel 2030.

ntx ha scritto:Tu parti dal presupposto che un RAW sia chissa' quale esoterica entita' idealizzata quando invece e' di una squallida banalita' e soprattutto e' priva di tutte quelle qualita' taumaturgiche che gli vengono attribuite.

Io parto dal presupposto che un RAW è file che contiene dei dati ben precisi, in particolare:
  • un immagine lineare e mosaicizzata, il più vicino possibile a quella catturata dal sensore
  • dati EXIF e altre informazioni utili per l'elaborazione successiva (p.es. un profilo colore)

La differenza fondamentale con gli altri tipi di immagine è il primo punto. I dati aggiuntivi sono accessori, ed eventuali metodi di compressione e/o cifratura ininfluenti ai fini della mia tesi. Esclusi il Foveon e i sensori monocromatici, nella maggior parte dei casi l'immagine contenuta in un RAW non è né monocromatica né tantomeno RGB o LAB. Nel caso di una matrice di Bayer, sarà un RGGB. Per i Fuji X-trans ancora diversa, eccetera.

Lo scopo ultimo di utilizzare un file RAW è, AMMP, quello di avere il controllo più possibile totale su tutte le fasi di elaborazione dell'immagine, a partire dalla sua De-mosaicizzazione, che è il primo passo indispensabile da fare nella maggior parte dei casi.
Quindi vuol dire che io posso essere libero di scegliere quale programma/algoritmo usare. Posso scegliere PDCù perché mi i risultati mi piaccion di più, o Lightroom perché è più pratico, oppure rawtherapee perché sono smanettone e ¡Viva el Software Libre!

Lo scopo non è quello di ottenere risultati identici in tutti i casi, ma al contrario, avere risultati diversi e scegliere secondo i miei gusti/necessità.

Per TIFF16 io, e la quasi totalità dei programmi, intendo un file che contiene un'immagine a 16 bit per canale secondo lo standard Adobe TIFF 6.0 (che è del 1992!). Questo standard prevede che l'immagine possa essere solo B/N, RGB o CMYK (e forse anche LAB XYZ). Può essere lineare, e contenere profili e dati EXIF, ma non può essere un'immagine RGGB Bayer o con matrice di altro tipo. Per questo motivo un TIFF16 non è un RAW.

Tant'è che lo standard TIFF/EP (che è cosa diversa dal TIFF comunemente inteso di cui sopra), viene introdotto proprio per gestire immagini RAW. A questo scopo introduce alcuni tag appositi per permettere di descrivere il pattern colorato del sensore! Quindi, a differenza del TIFF16, è un formato RAW e addirittura pensato non solo per il Bayer, ma anche per l'X-trans o qualsiasi altra cosa ci si inventi in futuro.

ntx ha scritto:Innanzitutto con un comando tipo:
dcraw -D nomefile.raw
ottengo l'immagine non demosaicizzata che posso mettere in un TIFF (8 o 16) per eventualmente demosaicizzarla in seguito.

In questo caso stai utilizzando il TIFF fuori dalla sua specifica. Devi ricordati che quello che hai non è un immagine monocromatica vera, ma qualcosa che va elaborato in futuro. E lo devi fare tu a mano: apri il file così com'è in un programma di fotoritocco qualsiasi e lo interpreterà come immagine monocromatica. Questa informazione va mantenuta a parte, non c'è nulla nel TIFF che ottieni che ti permetta di distinguerlo da una immagine "finita".

Un TIFF/EP, un PEF, un DNG invece contengono dei metadati che ti dicono esattamente qual'è la matrice usata dal sensore. Se è un Bayer, un Foveon, un Fuji X-trans o quello monocromatico della Leica M. Tutto interpretabile automaticamente e gestibile in maniera trasparente, senza intervento manuale.

ntx ha scritto:Il bilanciamento del bianco, anche lui come la demosaicizzazione, non e' altro che un banalissimo filtro, e' - di fatto - una regolazione dei livelli secondo una serie di coefficenti.

Sono d'accordo che su un TIFF16 conservo praticamente tutte le possibilità di regolazione di gamma e WB del RAW. Ma la de-mosaicizzazione è un'operazione molto più complicata e distruttiva del bilanciamento del bianco. Una volta fatta non si torna indietro. E gli algoritmi che lo fanno, cercando di tirar fuori più dettaglio possibile senza creare artefatti non sono per nulla banali. Se hai voglia di approfondire, vai a vedere il codice e la documentazione di RawTherapee, che ne mette a disposizione addirittura 9!

Tu poi giustamente dire "a me controllare la de-mosaicizzazione non interessa, datemi un TIFF16 che sono a posto". Io faccio pochissima post-produzione e potrei essere anche d'accordo con te, ma qualcun'altro potrebbe invece essere interessato a tarare fino agli ultimi dettagli. Senza dimenticare che i RAW converter sono sempre migliori, e mantenere la possibilità di elaborare nuovamente i RAW scattati anche diversi anni fa ha un suo senso, AMMP. Per esempio degli ultimi RawTherapee si parla molto bene (posto che si impari ad usarli), e lo stesso ACR è molto migliorato negli anni (anche su Pentax).

ntx ha scritto:Il mio ideale e' una fotocamera che sforna TIFF16 LZW composti di 4 layer monocromatici (R, G1, G2 e B)

Questo lo fai tranquillamente in TIFF/EP. Un formato che esiste già, ma non credo lo vedremo mai implementato. Io mi accontenterei del DNG con dei profili ICC corrispondenti ai preset di macchina (Naturale, Brillante, eccetera) e senza metadati non documentati.

PS: ringrazio Jenner per la dettagliata e stimolante discussione, e mi scuso col resto del forum per la rottura di balle causata. Svacco a parte, questo è il mio ultimo intervento sul tema. Chiunque è ovviamente libero di replicare e continuare la pall..., ehm, interessantissima discussione!, ma io non credo di poter aggiungere altro che non sia ripetizione di quanto già detto :cincin:
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda leonarst » mer mag 07, 2014 3:19 pm

davide78 ha scritto: Se a Ricoh tira il culo, può decidere che da oggi in poi per poter utilizzare il .PEF sarà necessario pagare delle royalties.


Non credo che si possano far pagare le royalties semplicemente per leggere un file anche scritto con un formato protetto. Devi pagare le royalties se utilizzi un software protetto che scrive il file, ma quello lo fai quando compri la macchina fotografica. Devi anche pagare le royalties se utilizzi un software protetto che legge (o se lo copi per farti un software tuo), ma se uno scrive un software da zero (senza copiare niente) non paga royalties. Ne esistono molti esempi: i file excel letti da openoffice, i file postscript letti da ghostscript ecc., il filesystem NTFS della microsoft ecc

Il formato però potrebbe essere non noto agli sviluppatori indipendenti, ma a questo punto non ci sarebbero software come dcraw che sono in grado di leggere questi formati.
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda conteoliver » mer mag 07, 2014 4:12 pm

Minchia :oooohh:

Io continuerò ad usare DNG.. finche morte non ci separi!
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda fanagot » mer mag 07, 2014 4:20 pm

conteoliver ha scritto:Minchia :oooohh:

Io continuerò ad usare DNG.. finche morte non ci separi!


meno male che c'e' il jpeg :asd:
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda emmeci » mer mag 07, 2014 5:41 pm

conteoliver ha scritto:Minchia :oooohh:

Io continuerò ad usare DNG.. finche morte non ci separi!

:nono:
Dovresti usare un telefonino con Android!
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:cincin:
“La vita è troppo breve per bere vini mediocri.”
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Re: raw k3 e ubuntu 14.04

Messaggioda ntx » gio mag 08, 2014 10:38 am

davide78 ha scritto:So benissimo che i vari formati RAW sono tutti strettamente imparentati (nessuno reinventa la ruota), ma la differenza che volevo sottolineare non è tecnica ma legale. Se a Ricoh tira il culo, può decidere che da oggi in poi per poter utilizzare il .PEF sarà necessario pagare delle royalties. A questo punto l'autore di dcraw sarà costretto a scegliere se pagare e sottostare ai termini di Ricoh (che ben difficilmente permetteranno la libera distribuzione del codice sorgente) o togliere il PEF dai formati supportati. Credo concorderai con me che molto probabilmente sceglierà la seconda opzione. E addio supporto ai PEF di tutte le Pentax passate e future.


Secondo me dovresti documentare queste tue affermazioni.
Se sei in possesso di un documento che riporta i termini di licenza del PEF dillo, se invece - come risulta a me (e non solo a me) - non esiste una licenza specifica del PEF ma ci si riconduce a quella del TIFF (licenza compatibile GPL2) come risulta a me (e non solo a me), allora non e' prevista - sulla licenza di riferimento - la possibilita' di revocare la licenza d'uso o di richiedere il pagamento di royalties.
(qua trovi tutto il materiale: http://partners.adobe.com/public/develo ... index.html e ti basta consultare i file di copyright di Debian, ad esempio, per trovare una sintesi puntuale sulla licenza del materiale)

L'unica revoca della licenza d'uso prevista - scritta esplicitamente - che puo' far saltare il supporto ad uno dei due formati RAW e' quella scritta sulla licenza del DNG. Revoca che, comunque, andrebbe a colpire Ricoh e sarebbe limitata ai modelli futuri di fotocamera.

Semplificando: il PEF non e' altro che un TIFF con una estensione diversa ma e' un TIFF che contiene - come previsto dal formato TIFF - blocchi di dati personalizzati (i tag privati e i tag IFD). Mutua quindi la licenza del TIFF.
Il DNG e' di derivazione TIFF ma propone una differente licenza che risulta essere piu' restittiva, di poco e magari su questioni improbabili e/o remote (improbabili e remote ma intanto si sono fatti lo scrupolo di scriverlo...), ma comunque piu' restrittiva.

La mia posizione, che poi e' immutata, e' che PEF o DNG - per preservare nel tempo la fruibilita' dei propri RAW - pari sono. Personalmente preferisco il PEF per vantaggi banalmente logistici (piu' piccolo in dimensione) anche se - se si potesse - vorrei avere un convertitore verso il TIFF ideale che ho descritto in precedenza (preservare significa soprattutto semplificare la lettura dei propri dati... PEF e DNG non semplificano assolutamente nulla).

davide78 ha scritto:Lo scopo non è quello di ottenere risultati identici in tutti i casi, ma al contrario, avere risultati diversi e scegliere secondo i miei gusti/necessità.


Com'e' noto io ho il pallino della corrispondenza cromatico/dinamica.
Al di la della bellezza o meno della resa built-in della fotocamera, la cosa che mi interessa e' che i miei RAW non risentano delle mode in voga nel periodo in cui vengono visualizzati.
Con il passare del tempo - e se sviluppi RAW da un po' di tempo a questa parte te ne sarai accorto - la presentazione dei RAW cambia perche' oggi si vuole una resa in un modo, domani in un'altra. Va tutto bene, non contesto che cambino i gusti nel tempo, ma secondo me avere presente cos'era il punto di partenza ha un valore storico (anche solo per dire "come faceva a piacerci una resa colore cosi' di merda?") che trovo scorretto cestinare a cuor leggero, poi largo alla possibilita' di elaborare, modificare, ecc.. Pero' sapere che la Gioconda aveva quei toni e della dinamica, anche se adesso - che so - ci piace in HDR e ipersatura - per me e' importante e troverei stupido se - della Gioconda - si decidesse di conservare solo un file numerico da ricolorare arbitrariamente.

E' il motivo per cui - per me - un JPEG ha un valore piu' elevato del RAW, anche se dal RAW posso tirare fuori tanti differenti JPEG e di qualita' piu' elevata. Nel JPEG ci sono le mie scelte in quel preciso momento in cui ho scattato, scelte dettate dai miei interessi del periodo, dall'umore, da tutto quel che ero in quell'istante.
Succede costantemente che, osservando vecchi JPEG, viene da chiedermi "ma che cacchio avevo in testa quando ho fatto sto scatto?... se lo avessi fatto cosi' sarebbe stato una figata... ma perche' sta foto l'ho fatta a colori? che pirla che sono... e questa a farla in B/N con il filtro rosso? che cacchiata, l'ideale era usare il filtro blu.".
Cambiano i gusti - ieri adoravo il B/N con il filtro rosso, oggi non concepisco quasi nessun B/N se non con quello blu - lo stato d'animo. Nei JPEG conservo la mia storia fotografica... nei RAW, invece, c'e' solo quel che sono al presente.

Ciao
Jenner
ntx
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