e quest'altra
?
Guardateci bene... che differenza c'e'?
Apparentemente nessuna. Ma la differenza e' che la seconda foto e' stata firmata con un sistema di watermarking che agisce a livello di spettro del segnale. In parole piu' semplici le due foto hanno un tipo di luce (di contenuto luminoso) diverso anche se apparentemente identico.
L'algoritmo usato e' il Fourier Watermarking del filtro G'MIC, il quale esiste in una versione nativa come plugin per GIMP, in una versione autonoma a command-line e anche in una versione online.
Come funziona
Questo filtro effettua un'analisi in frequenza dell'immagine data che descrive come variano tutte le frequenze luminose e quanto repentinamente: questo insieme di dati si chiama risposta spettrale. Il filtro non fa altro che modificare i dati della risposta spettrale in modo che, guardando lo spettro, appaia il watermark.
A quel punto, con lo spettro modificato, fa l'operazione opposta: in base alle frequenze e alle loro intensita' ricostruisce i pixel.
L'effetto finale e' invisibile perche', anche se sullo spettro la firma si vede bene, e' comunque una modifica di piccola entita' sul colore dei pixel... ed e' di piccola entita' anche perche', di fatto, e' diffusa su tutta l'immagine e su tutte le componenti colore.
Come applicare il watermark con G'MIC
Applicare questa firma e' decisamente semplice. Qui lo mostro su GIMP per Windows, ma farlo su Linux o Mac, o farlo online e' sostanzialmente simile.
Caricata l'immagine e preparata per la condivisione online (quindi se volete applicare firme normali e' questo il momento di metterle), si va nel menu' Filtri e si seleziona G'MIC (che ovviamente dovete aver installato visto che non e' predefinito di GIMP) - di norma e' verso il fondo della lista filtri.
G'MIC e', a sua volta, un contenitore di centinaia di filtri suoi interni (fra l'altro di ottima qualita' sia nelle possibilita' sia nella precisione del calcolo). I filtri sono divisi in sezioni: il watermark e' nella sezione "Spectral filters" e il filtro si chiama "Fourier watermark":
Il filtro ha solo 2 parametri: il testo da scrivere e la sua dimensione.
Nell'impostare questi due parametri ci sono degli accorgimenti fondamentali da tenere a mente.
Non c'e' scritto da nessuna parte ma nel testo da inserire non utilizzate simboli speciali (es. carattere di copyright, usate (c) al suo posto) o accentate (sostituitele con la lettera e l'apostrofo): a seconda della versione di G'MIC e dei font installati a sistema, o non si ottiene il watermarking, o la corrispondenza dei simboli e' errata (tipo una lettera accentata che diventa un'altra cosa) o va direttamente in crash G'MIC. La versione che sto usando - 1.6.0.3 - pare stabile ma presenta comunque qualche limite (es. le accentate vengono interpretate male). Infine consiglio di usare scritte in minuscolo (vi sembra abbia un senso questo consiglio? eppure ce l'ha!).
La dimensione del testo e' importantissima: preferite sempre dimensioni grandi, le piu' grandi che riescono a starci. Piu' la scritta e' grande piu' e' resistente alle elaborazioni.
Applicato il watermark potete salvare l'immagine come siete abituati.
Per vedere il watermark si usa un altro filtro della stessa sezione di G'MIC: il filtro "Fourier analysis".
Non ha parametri, non si puo' sbagliare nulla.
L'immagine che genera e' la risposta spettrale e, se lo facciamo sulla seconda immagine, quella filtrata ecco cosa otteniamo:
Malgrado la compressione JPEG effettuata la firma che ho messo ("(c) ntx") e' visibile ai quattro angoli.
I vantaggi
Due sono i principali vantaggi di questo tipo di watermarking. Il primo e' che non deturpiamo le foto con le firme, il secondo e' che questo sistema resiste a molti tipi di elaborazione.
Un watermark di questo tipo resiste al crop, alla modifica di curve e livelli, alla modifica cromatica (saturazione/tinta), alla clonazione, alle maschere di contrasto e alle riduzioni del rumore.
Facciamo un esempio. Ho preso la foto firmata, l'ho croppata pesantemente, poi gli ho applicato una curva importante, ho aumentato la saturazione e infine l'ho risalvata in JPEG:
Se uso il filtro di G'MIC "Fourier analysis" ottengo una risposta spettrale dove e' ancora possibile vedere la firma:
Come vedete per enfatizzare la visualizzazione della firma ho usato una curva perche', con un crop cosi' forte e un'altro salvataggio in JPEG, moltissima dell'informazione di partenza e' andata perduta... e questo crea un abbassamento del contrasto fra la firma e il fondo dello spettro.
Il motivo di una resistenza cosi' forte e' che, come dicevo all'inizio, e' come se la luce che ha prodotto la foto contenesse la nostra firma. Un intervento per modificare in modo radicale la luce al punto da rendere illeggibile la firma andrebbe a deturpare pesantemente lo scatto originale.
Debolezze
Questo tipo di firma, come ho scritto, resiste a molti tipi di elaborazione... ad alcune invece e' vulnerabile. Le operazioni dove mostra debolezza sono la rotazione arbitraria - ovvero tutte quelle rotazioni diverse da +/-90° e 180°, e il rimpicciolimento (ma non l'ingrandimento).
Ovviamente anche i filtri pittorici / non fotografici rimuovono la firma... ma a quel punto il risultato che producono non c'entra piu' nulla con l'immagine iniziale.
Qualche consiglio finale
Quando si applica una firma di questo tipo e' sempre bene controllare quanto e' visibile la firma sulla risposta spettrale prima di salvare e diffondere la propria foto.
Subito dopo aver applicato la firma alla mia immagine, la risposta spettrale si presentava cosi':
Come vedete e' ben visibile e ben contrastata. Piu' e' visibile e piu' e' contrastata, meglio e'... purtroppo l'unico modo che avete per ottenere cio' sono solo quei controlli sull'immissione del testo e della sua dimensione.
Se non e' cosi' ben visibile annullate le operazioni fatte, cambiate impostazioni (di norma la dimensione) e riapplicate il fitro.
Non applicate il filtro piu' volte pensando di aumentare la visibilita' della firma sulla risposta spettrale: piu' volte il filtro viene applicato e piu' cala il contrasto (cala molto lentamente e quindi per far sparire la firma servono centinaia di filtrature).
Se avete un nome o uno pseudonimo particolarmente lungo, puo' infastidirvi il fatto che le scritte agli angoli si possano sovrapporre... e' facile che cio' accada con le immagini verticali. La soluzione piu' semplice e banale per le immagini verticali e' ruotare l'immagine di 90°, applicare la firma e ruotarla in senso opposto di 90°. La firma sara' scritta in verticale ma sara' presente e avrete piu' posto per scrivere prima di avere una sovrapposizione.
Conclusione
Questo sistema di firma e' probabilmente uno dei piu' resistenti attualmente disponibili e, di fatto, non c'e' modo di poterlo rimuovere velocemente. Il suo scopo e' quello di poter dimostrare la proprieta' della foto e non quello di fare pubblicita' all'autore.
Il sistema in se funziona ma va detto che - causa la bassa diffusione - non e' implementato al meglio delle sue potenzialita' (perlomeno su G'MIC, l'unico software che conosco che ce l'ha) e il suo uso richiede ancora fasi in cui si va per tentativi (questione di poco, ma serve la supervisione). Inoltre, problema in cui si incorre soprattutto all'inizio, spesso si hanno risultati altalenanti: come il non trovare subito il giusto contrasto fra firma e risposta spettrale.
Bene, spero di essere stato chiaro, di non aver scritto inesattezze e se ci sono domande... fatele!
Ciao
Jenner