Ieri mattina alle 08:30 mi sono recato presso la sede del mio ex Istituto perchè c'era la presentazione del libro "I giorni dopo il tramonto" scritto da una mia ex alunna ferita gravemente durante quel tragico episodio, compagna e amica intima di Melissa, Selena Greco. Non mi porto la reflex...per quello ci sono i fotoreporter, giornalisti etc, vado perchè pur rimanendo in contatto con le mie ragazze fino a quel momento non c'era stata l'occasione di vedersi e questo per mia scelta. Quello che vedo e che trovo è una comunità fortificata e non fiaccata dall'evento, uno spirito provato ma saldo ed una reazione composta e dignitosa prima di tutto da parte di Selena e poi di tutte le altre mie alunne (il mio orgoglio!). L'emozione nel rivederle tutte è fortissima, le saluto, ci abbracciamo, erano indaffarate con le vendite, sorridenti, con quella goliardia che ha permesso loro di estraniarsi ogni tanto durante questo anno per ritrarsi dei piccoli momenti di normalità.
Il titolo del libro può causare fraintendimenti ma è Selena che, presentandolo, dirada tutti i dubbi quando afferma che quella era una frase di Melissa che sottintendeva la positività del giorno che seguiva il tramonto, un giorno da vivere, insieme alle amiche di sempre ed alle sue compagne. Scettico acquisto il libro. Il mio scetticismo era dovuto soprattutto al fatto che da queste operazioni (seppur con l'intento di devolvere il ricavato in beneficenza) non si sa mai cosa aspettarsi, però mi sono detto che indipendentemente dai pensieri maliziosi di un adulto sicuramente mettere nero su bianco sarà servito a Selena per la rielaborazione di tutta la vicenda, quindi di sicuro il risvolto positivo c'era. Finita la presentazione torno a casa, non mi andava di partecipare a tutte le manifestazioni che sono state organizzate per la commemorazione per indole e per carattere. Sempre scetticamente apro il libro e mi si apre il cuore. Quelle parole senza filtri né mediazioni raccontano tutto con i suoi occhi, con la sua bocca ed attraverso le sue mani, c'è lei che racconta con un italiano non perfetto, senza inutili orpelli aulici una piccola parte della sua vita, un libro da leggere tutto d'un fiato, in un pomeriggio. Non è la memoria di un adulto che sulla strada della vecchiaia mescola i fatti alla fantasia mettendo nero su bianco la sua biografia, c'è quasi la cronaca per come la può raccontare a suo modo una ragazzina di 16 anni, mista alla sua forte emotività e permeata del suo carattere. Per me è una testimonianza diretta che ti trasporta all'interno della vicenda, dalla mattinata fino ad un anno dopo. Una lettura che in me porta a delle riflessioni profonde sull'insegnamento e sul rapporto con i propri discenti. La grande forza di Selena ed il suo smodato bisogno di ritornare alla normalità, cosciente che dietro il desiderio effimero del nuovo si cela la mancanza del vecchio, quindi l'anelito di una normalità consapevole, matura (fin troppo per la sua età) e che ha il sapore della conquista.
Con queste forti emozioni e consapevole che di fronte alla scuola ormai tutto è tornato alla normalità, con l'idea di voler aprire qui (e solo qui) un 3D esco con la reflex per contestualizzare questo mio piccolo racconto.
Questo è il giardino antistante la scuola, affianco il gazebo noto dai video di quelle giornate. E' stato intitolato a Melissa dal comune di Brindisi. Oltre le targhe, i fiori, le corone, mi piace pensare che ogni volta che una mamma col suo piccolo, un/a bambino/a o un/a nonno/a, sostando in questo parco voglia raccontare la storia di Melissa come una ragazzina che si alzava ogni mattina puntuale per andare a scuola a sviluppare le competenze necessarie per essere di supporto ed aiutare le persone più deboli o indifese, così come previsto da quell'ordine di studi.
Un'unica preghiera a quanti dedicheranno un minuto della loro giornata, preferirei non avere commenti, ho aperto questo 3D perchè altri leggendolo possano dedicare un piccolo spazio nel silenzio ricordando Melissa, il suo esempio e la testimonianza di tutte le sue compagne.
Grazie.