Secondo me, lui non criticava di certo l'eguaglianza come concetto morale, che esclude a priori l'idea aristocratica di elitarismi, razze elette, caste di nobili e quant'altro. Non criticava l'
égalité della Rivoluzione Francese.
Lui prevedeva che partendo da un'idea di eguaglianza declinata col fine di ottenere pari diritti e favorire pari opportunità, la società di fatto ne avrebbe tratto spunto per perseguire un ben più facile progressivo livellamento verso il basso, capace di produrre una sorta di egualitarismo della mediocrità.
Il concetto di self-made man nasce da un'idea di competizione dell'individuo per emergere, avere successo ed affermarsi in un mondo competitivo e mercantile, non di sforzo finalizzato a migliorarsi come individuo, evolversi, elevarsi verso una maggiore consapevolezza e livello etico.
L'dea anglosassone di self-made man è fortemente figlia illegittima del concetto della Dottrina della Grazia del Calvinismo: il lavoro, lavoro, lavoro, impegno, fatica che devono produrre l'affermazione. E se ci riesci, vuol dire che al Padreterno stavi simpatico, ha apprezzato i tuoi sforzi per alzarti un'ulteriore mezz'ora prima la mattina e darti da fare come un matto per emergere economicamente e guadagnare tanti soldi, magari semplicemente inventandoti un modo originale per distribuire hot dog impiastrati di ketchup e senape proprio sotto tutti gli uffici. Un self-made man di successo può semplicemente essere alla fin fine un individuo ...semplicemente molto furbo e determinato nel perseguire il proprio
particulare. Non un
aristòs.
Se non ci riesci, e rimani uno sfigato o peggio ancora proprio fallisci i tuoi obiettivi alla grande, vuol dire che il Padreterno non ha apprezzato i tuoi sforzi, e quindi non sei stato "nella sua grazia" e non ti ha concesso di avere il successo cui agognavi.
Corollario: se vedo un barbone che si è ritrovato marginalizzato perché inadatto a competere o fisicamente, o psicologicamente, o magari disabile, perché dovrei aver cura di lui, pormi il problema di una sua minimale sussistenza e magari (figuriamoci) assistenza sanitaria di base?? Io ho lottato ed ho vinto nella giungla della vita per pagarmi una buona assicurazione, son partito consegnando i giornali con la bicicletta ed eccomi qui, adesso ho una catena di librerie e tanti dipendenti a libro paga... se lui non ce l'ha fatta, peggio per lui.
L'eguaglianza che può portare all'imbarbarimento cui secondo me si riferisce Amiel è quella che " dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi". Grossomodo quel cui stiamo assistendo ora.
Non è vero che siamo tutti uguali: alcuni sanno vedere più lontano, avrebbero una mente più predisposta a intuire le necessità da soddisfare per realizzare il bene comune.
E ci son persone che
potendo scegliere, fra una serata alle slot machine, a parità di disponibilità economica e di cultura, hanno l'istinto di leggere un libro. Istinto e anelito personale, non necessariamente (anche se spesso lo è) figlio di una educazione ricevuta in famiglia.
Alcuni son predisposti caratterialmente a provare empatia per il prossimo ed i suoi problemi e difficoltà, altri meno. C'è chi in fondo (avendone la possibilità e le competenze, ovviamente) si sente propenso a forme di volontariato per occuparsi di chi se la passa peggio di lui, altri troverebbero comunque e sempre millemila scuse per non trovare il tempo. Alcuni vivono la propria fede religiosa come rito e rapporto diretto ed egoistico con l'aldilà, altri la declinano cercando di applicarne positivamente i principi etici ad un miglior rapporto col prossimo.
Quando si è iniziato a declinare le "pari opportunità" come "sei politico" o "diciotto politico", poi persino agli esami di gruppo nella facoltà di Architettura a Roma (e, temo, non solo), quando si è risolto il problema dell'alto tasso di abbandono universitario semplificando i programmi e alleggerendo parossisticamente gli esami invece di migliorare l'offerta formativa - e sto facendo i primi tre esempi che mi vengono in mente - quando si è alterato il codice di Procedura Penale al punto che gli assassini di un barbone bruciato con la benzina "per noia" dopo tre anni di osservazione potranno proseguire la loro vita senza nemmeno durevole traccia sulla loro fedina penale perché il reati sarà considerato estinto... si è iniziata una china molto, molto pericolosa, autoreferenziale, autoassolutoria, e l'eguaglianza da principio antielitario è divenuto un osceno alibi collettivo per livellarci verso il basso.