Alora: l'ing. Morandi è considerato a livello internazionale, anche DOPO il crollo del viadotto sul Polcevera, uno dei massimi innovatori della progettazione in cls armato, in particolare ha portato avanti di moltissimo il concetto della precompressione, sulla quale a livello di calcolo il mio amico Corrado pentaxiano "per colpa mia" da circa il 1980 e utente poco presente nel forum) mi dice che fra gli ingegneri civili edili specialisti in calcolo strutturale, come è lui, grossomodo uno si cinquanta sa mettere le mani a livello di calcolo.
LUI per primo, ossia proprio Riccardo Morandi, dopo un certo numero di anni dall'inaugurazione, aveva rilevato fenomeni di invecchiamento del cls copriferro e di corrosione degli stralli accelerati rispetto a quanto previsto dal progetto. Già nei primi Anni 70 lo stesso Morandi verificò il manifestarsi dei primi difetti dovuti probabilmente anche alla particolare aggressività dell’ambiente esterno (per la presenza di aerosol marino e di inquinanti gassosi industriali).
Lanciò in modo più circostanziato l'allarme relativo al "suo" ponte, auspicando interventi di verifica periodica ravvicinati e manutenzioni approfondite e accuratissime, nel 1979. Insistette con l'autorevolezza di chi il ponte lo aveva ideato, progettato e calcolato, ancora nel 1981:
«Le lesioni trasversali riscontrate sul ponte e in particolare sulla pila 9 fanno diminuire la sicurezza e la stabilità». Diamine, lo scriveva 37 anni PRIMA del crollo! Che altro poteva fare di più? Incatenarsi al ponte? Te lo sta dicendo il "guru" mondiale dell'armatura precompressa... mica un attivista antivaccinista e vegano sul blog di Grillo!
Destinatario della relazione tecnica l’allora Società Autostrade. Quella perizia autorevole di 37 anni fa ora è una delle tante carte considerate «importanti» da magistrati e investigatori.
Il pilone 9 è proprio quello crollato alla vigilia di Ferragosto scorso.Quindi, quantomeno, se si può pensare che in fase di progetto abbia spinto un po' troppo al limite l'applicazione delle conoscenze dell'epoca, almeno questa è l'impressione che mi son fatto io, tutto gli si può rimproverare meno che si sia trattato di un "trombone presuntuoso" che ha progettato male come un archistar qualunque, e che ci ha egocentricamente lasciato in eredità strutture intrinsecamente pericolose. Ed era dotato, lo ha dimostrato, di una grandissima onestà intellettuale. E comunque, non gli era nemmeno stato richiesto un viadotto che dovesse sopportare il passaggio di 25 milioni di veicoli l'anno...
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Un suo ponte con lo stesso schema a "cavalletti rovesciati" con quattro stralli per campata [ma con tutti i cavi degli stralli a vista e ispezionabili anche ogni giorno visivamente], ebbe effettivamente un crollo parziale nel 1964, due anni dopo l'inaugurazione, ma perché
una petroliera di quasi 25000 tonnellate rimasta senza controllo andò a finire contro un tratto del ponte che non era destinato, sotto, al passaggio di navi. Il crollo fu molto puntuale e localizzato. Tutto l'immenso viadotto è tuttora in uso dopo le riparazioni, che peraltro interessarono un tratto privo delle alte torri strallate tipiche di quel concetto costruttivo.
Il ponte in Libia sul Wadi_al-Kuf, di cui avevo anch'io sentito parlar di chiusura, pare invece apertissimo e soggetto a traffico regolare. Se si va a vedere la voce relativa di Wikipedia, si scopre che i libici, mica i canadesi o i neozelandesi, eh? Avevano negli anni effettuato importanti interventi di aggiornamento, manutenzione straordinaria e miglioramenti strutturali. E infatti mica è crollato... sta lì.
Ovvio che dopo il 14 agosto 2018 ci siano stati grandi momenti di preoccupazione e verifiche straordinarie richieste...
ad culum parandum dal sindaco della città più vicina - e vorrei vedere.
https://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_sul_Wadi_al-KufCe ne son pochi altri, come il ponte Alberto Pumarejo in Colombia, costruito nel 1070 e di cui si sta pianificando la demolizione e sostituzione con altro solo perché a suo tempo i governanti decisero per una realizzazione con una luce libera sotto il ponte per le navi di soli 16 m. Verrà sostituito da uno che permetterà di passare a bastimenti non più alti di 40 m, dunque ben più grandi.
E' come è stato gestito nel tempo quello sul Polcevera che rappresenta uno scandalo internazionale e dà la cifra del nostro livello di decadenza morale, prima che tecnica. Forse anche le sentenze penali che ne seguiranno, rafforzeranno questa mia impressione... al limite voleranno solo gli stracci, qualche ingegnere di secondaria caratura si farà pochi anni addossandogli la colpa di uno specifico atto da lui firmato... magari di fatto imposto da livelli superiori.