Scorpio ha scritto:...
A questo punto alcune domande di rito:
che monitor hai?
che profilo colore adotti?
che sonda usi/hai usato per profilare monitor?
cosa utilizzi per "tentare" di stampare uguale al monitor? (hai usato spettrofotometro? profili .icc? o cosa?
Giusto per capire.... ovviamente se ti va....
Mi era sfuggita la tua richiesta. Per rispondere ci vuole il papiro del Mar Morto
Beh, ci proviamo. Di monitor ne ho due, un vecchio Eizo FlexScan SX2262W e un più recente Dell UP2516D, che uso in modalità "scrivania estesa" (terminologia cupertiniana, non conosco l'equivalente redmondiano, che sicuramente esisterà): sul più vecchio butto tutte le palette e strumenti vari, il nuovo lo uso per il ritocco (ruotandolo per le immagini verticali). Il FlexScan lo calibravo con lo Spyder Pro 4 della Datacolor, il Dell col software in dotazione e l'X-rite i1 Display Pro.
Errata corrige: non è del tutto vero che non abbia mai trovato soddisfazione dalla stampa. Il laboratorio "Professione colore", qui a Bologna, stampa come vorrei io, ma i prezzi sono inaffrontabili, i miei
capolavori non meritano un tale impegno economico. Per ottenere i migliori risultati, mi hanno detto di fare così: applicare fin dall'elaborazione del raw il profilo ProPhotoRGB (il motivo non sto a scriverlo perchè altrimenti altro che papiro del Mar Morto
), salvare la foto finita in tiff 16 bit con quel profilo e fargliela pervenire. Scelta la carta su cui stampare (offrono le Fine Art dei principali produttori: Canson, Hanemühle, Ilford ecc), fanno loro la conversione al profilo specifico (che realizzano loro in sede, non usano quello standard fornito dal produttore) con gli aggiustamenti del caso e stampano. Risultati splendidi, ma prezzi non alla mia portata (anche qui sarò matto, ma i formati sotto al 30x40 non li prendo in considerazione; se devo fare dei 13x18 o dei 15x21, me la guardo sul tablet che faccio prima).
Esclusa quindi la stampa Fine Art per ragioni economiche, rimane quella sui supporti tradizionali. Le ho provate un po' tutte: Lambda su carta Kodak, Fuji Chrystal Archive .... il problema è che non vanno oltre l'sRGB, e quando ti sei abituato a vedere una gamma molto più ampia, rimani deluso, la conversione all'sRGB porta via un sacco di toni, sia di colore che di luminosità. Prendo spunto da un mio topic. Leggi cosa scrive Francone qui:
viewtopic.php?f=4&t=114399#p1361223Sui miei monitor, il braccio della modella presenta una gamma di grigio che sfuma uniformemente verso il chiaro, mentre qui è tutto completamente bruciato; l'addome, al contrario, ha una sfumatura scura ma continua e pulita, mentre Franco lo vede a scalini e granuloso. Ecco, questa è la prassi anche con le stampe tradizionali. Non ti dico cosa succede con i colori: rossi che diventano arancio, cieli azzurri ricchi di sfumature che diventano a tinta piatta blu cobalto e via dicendo. Vale la pena spendere soldi per ottenere risultati insoddisfacenti?
Rispondo all'ultima domanda: quando stampavo in casa (con una HP 8750), utilizzavo i profili icc forniti dai produttori della carta. La conversione la facevo in Photoshop seguendo due dritte che mi avevano dato al laboratorio. Generalmente ottenevo risultati migliori di quelli di una stampa tradizionale, ma comunque molto lontani dal monitor. E i costi di carta e inchiostro erano veramente allucinanti. Ho chiuso il capitolo stampa senza rimpianti ...