xyennio ha scritto:in questo momento le simulazioni via sw che ho visto dei cellulari sullo sfocato mi sambrano alquanto ridicole, e anche con ps non sono ancora riuscito a trovare qualcosa di buono...
ah... guarda negli EXIF la data di scatto... :P
xyennio ha scritto:il punto difficile è, scondo me, cosa è a fuoco e cosa no e quanto sfocato vai a mettere in base al piano in cui si trovano le cose, come faccia un sw a stabilirlo mi riesce alcquanto difficile capirlo. Mettiamo il caso di un ritratto in cui la faccnciulla abbia qualcosa che stia sul piano a fuoco tra i capelli ma in una porzione ad angolo dell'immagine, capisco che con degli algoritmi il sw capisca e riconosca occhi, bocca, naso ecc e stabilisca quanto a fuoco debbano essere ( cosa già di per se complessa ) ma far capire ad un algoritmo che un oggetto x debba stare nel piano a fuoco, in quanta porzione non essendo al centro della scena la vedo dura.... ( ammeno che non faccia una scansione laser di tutta la scena cosa che mi sembra davvero fantascientifica )
Innanzitutto questi software lavorano con le maschere di sfocatura, quindi non devono individuare nulla ma solo interpretare i dati che arrivano dall'AF. Quando la densita' della maschera sara' pari a meta' la risolvenza del sensore potra' distinguere il singolo capello. Il punto pero' e' un altro: parlando della fetta di gente dove stanno i soldi... ma gliene frega a qualcuno che non rileva il capello?
In tutta onesta' quando guardo foto su internet (scattate da chiunque, non sono un patito della foto d'autore), le scorro ad una velocita' tale che se non mi colpisce la foto (quindi lo scatto scremato dalle pippe) non ho tempo di soffermarmi sugli aspetti tecnici (lo sguardo piu' attento lo riservo praticamente solo al forum)... e quando ne analizzo anche gli aspetti tecnici, le mie considerazioni possono andare a questionare sulla bassa qualita' dell'elaborazione concludendo con un "pazienza"... cio' significa che la foto c'e' e chissenefrega se l'elaborazione lascia a desiderare.
Del resto ci sono fior di scatti del passato tanto eccellenti quanto pessima e' la loro qualita' tecnica (sovra-/sotto- esposizioni, messa a fuoco a n'do cojo cojo, risolvenza bassissima, ecc.).
xyennio ha scritto:la tecnica Brenizer questo problema non ce l'ha...
In compenso e' di una complessita' immane ed il suo risultato, guardato alla lente, oltre ad apparire tanto finto quanto le migliori simulazioni di sfocato disponibili oggi, e' troppo spropositatamente laborioso rispetto a quanto richiesto e percepibile dall'utenza.
xyennio ha scritto:p.s io ho già utilizzato la tecnica Brenizer una volta ( ho potuto prendere solo mezzo volto visto che il resto non montava ma utilizzai un 50mm ed ero troppo vicino credo, ora ho appena "vinto" un servizio fotografico di vestiti da donna, riproverò con una figura intera e anche qualche ritratto utilizzando il 135 a TA ( confido nella sorte )
Il 135 non ti serve a nulla, ti serve una lente con l'apertura piu' ampia possibile. Con la tecnica Brenizer, fra un 135/2 e un 50/1.4, quello che ti produrra' piu' sfocato e' il 50 perche' e' f/1.4 contro f/2 del 135... usare una focale lunga ha senso solo se e' quella con apertura maggiore, quindi se hai un 135/1.2 allora si, ha relativamente senso usarlo. Il motivo e' che solo ed esclusivamente il diaframma regola la quantita' di sfocato in termini assoluti (e con la tecnica Brenizer trascendi la focale).
Generalmente a quanto ho detto non ci si crede quindi, secondo me, e' corretto che uno di smazzi lo stitching di un 45 scatti fatti con un 135 a f/2.8 (che non si uniranno mai), anziche' 8/9 scatti fatti con un 50 a f/1.7 per intendere l'antifona... e' la learning curve tipica del cane del contadino (i contadini di una volta).
Ciao
Jenner