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emmefanatico ha scritto:Secoli di pittori che hanno dipinto cose identificabili come figure umane, nature morte un po' da tutti indistintamente mi fanno essere abbastanza sicuro, sì... almeno per una percentuale significativa del dato "oggettivo"
Enriko!! ha scritto:Credo che il punto del suo discorso sia che dato un colore che poniamo essere un verde 0.150.050, due persone diverse lo percepiscono in modo diverso, ma nel momento in cui andranno a riprodurlo sceglieranno lo stesso colore perchè è quello il colore che loro hanno visto e da cui è "nata" la loro percezione, percezione che poi sarà diversa ma scaturisce dallo stesso colore...
il problema è se voglio far percepire un colore in modo uguale a due persone diverse, allora bisognerebbe trovare un colore "equivalente"...
Mauro ha scritto:Enriko!! ha scritto:Credo che il punto del suo discorso sia che dato un colore che poniamo essere un verde 0.150.050, due persone diverse lo percepiscono in modo diverso, ma nel momento in cui andranno a riprodurlo sceglieranno lo stesso colore perchè è quello il colore che loro hanno visto e da cui è "nata" la loro percezione, percezione che poi sarà diversa ma scaturisce dallo stesso colore...
il problema è se voglio far percepire un colore in modo uguale a due persone diverse, allora bisognerebbe trovare un colore "equivalente"...
visto che loa percezione cambia anche con l'umore quello che è un rosso vivo 220 15 15 se mi giranoi i goglioni lo vedo rosso cupo e se sono allegro lom vedo rosso vivace quindi se hoi scattato incazzato percependolo cupo se postporoduco quando sono allegro quel colore per vederlo come lo ricordo cioè cupo lo moficherò non piu un 220 15 15 ma magari in un 160 15 15 .......alla faccia della realta
Mauro ha scritto:emmefanatico ha scritto:Secoli di pittori che hanno dipinto cose identificabili come figure umane, nature morte un po' da tutti indistintamente mi fanno essere abbastanza sicuro, sì... almeno per una percentuale significativa del dato "oggettivo"
non si precepisce il nesso qui si parla di percezione individuale dei colori cosa c'entra la natura morta o la figura umana nella pittura, coerenza al tema dovrebbe essere requisito minimo per una discussione logica
emmefanatico ha scritto:Mauro ha scritto:emmefanatico ha scritto:Secoli di pittori che hanno dipinto cose identificabili come figure umane, nature morte un po' da tutti indistintamente mi fanno essere abbastanza sicuro, sì... almeno per una percentuale significativa del dato "oggettivo"
non si precepisce il nesso qui si parla di percezione individuale dei colori cosa c'entra la natura morta o la figura umana nella pittura, coerenza al tema dovrebbe essere requisito minimo per una discussione logica
Mi riferivo ai colori (es. incarnato o fiori), ma si può anche allargare il concetto a forme e altro, secondo me.
Il punto originale non era il realismo ad ogni costo, quanto un'invenzione da parte di un algoritmo.
Se possiamo essere d'accordo sul fatto che la realtà è di difficilissima se non impossibile riproduzione, perché introdurre un ulteriore fattore di incertezza?
Se ho una base (RAW o JPEG impostato in camera) più neutra possibile, poi posso scegliere sia una strada il più possibile se non realistica diciamo verosimile, oppure all'opposto lavorare di fantasia, ma ho una base che, se anche non è di per sé una riproduzione fedele del soggetto (cosa impossibile) almeno non cambia come una banderuola che se vede un fiore me lo satura, se vede un gatto me lo schiarisce e se vede un tramonto mi scurisce il primo piano a mo' di silhouette - per dire - che è esattamente quello che una IA addestrata su foto farebbe.
Sono d'accordo anch'io che Gorgia aveva capito tutto già svariati millenni fa, ma il punto più nel "come" sta nel "quanto" secondo me... se il "quanto" è abbastanza per mettersi d'accordo, allora chi se ne importa se invece di 245, 20, 15 è 243, 25, 12...
emmefanatico ha scritto:@Enriko benissimo, nessuna differenza.
Mettiamola così: io non ho paura della IA in sé per sé, ma degli usi che ne verranno fatti pur di vendere.
Enriko!! ha scritto:Che differenza c'è da partire da un raw "neutro" che potrebbe comunque essere lontano dalla realtà come l'ho percepita da una foto scattata che è magari già "vicina" a quello che voglio ottenere?
unoqualsiasi ha scritto:Enriko!! ha scritto:Che differenza c'è da partire da un raw "neutro" che potrebbe comunque essere lontano dalla realtà come l'ho percepita da una foto scattata che è magari già "vicina" a quello che voglio ottenere?
Molta, il raw è la realtà come la percepisce il sensore (in realtà è la realtà come la genera il convertitore A-D a valle del sensore), cosa che io dovrei imparare a conoscere. La foto vicina a quello che voglio ottenere è solo un jpeg.
Oppure il raw non è crudo ma precotto. E magari è precotto come noi non vorremmo.
Per quello sviluppare bene, ed a memoria, i raw è difficile ed invece settare la fotocamera per avere dei jpeg vicini a quello che voglio ottenere lo si fa da tempo, o quantomeno lo fa chi scatta in jpeg.
Senza intelligenze aliene che stanno a farmi credere di imparare cosa io sto vedendo. Perchè è chiaro che non possono saperlo visto che io potrei scattare DUE jpeg dello stesso soggetto con parametri platealmente contraddittori. E loro, intelligenze meccaniche, non imparerebbero una cippa...
Mauro ha scritto:emmefanatico ha scritto:@Enriko benissimo, nessuna differenza.
Mettiamola così: io non ho paura della IA in sé per sé, ma degli usi che ne verranno fatti pur di vendere.
Questo sminuisce la tua autostima nel non farne uso?
unoqualsiasi ha scritto:Enriko!! ha scritto:Che differenza c'è da partire da un raw "neutro" che potrebbe comunque essere lontano dalla realtà come l'ho percepita da una foto scattata che è magari già "vicina" a quello che voglio ottenere?
Molta, il raw è la realtà come la percepisce il sensore (in realtà è la realtà come la genera il convertitore A-D a valle del sensore), cosa che io dovrei imparare a conoscere. La foto vicina a quello che voglio ottenere è solo un jpeg.
Oppure il raw non è crudo ma precotto. E magari è precotto come noi non vorremmo.
Per quello sviluppare bene, ed a memoria, i raw è difficile ed invece settare la fotocamera per avere dei jpeg vicini a quello che voglio ottenere lo si fa da tempo, o quantomeno lo fa chi scatta in jpeg.
Senza intelligenze aliene che stanno a farmi credere di imparare cosa io sto vedendo. Perchè è chiaro che non possono saperlo visto che io potrei scattare DUE jpeg dello stesso soggetto con parametri platealmente contraddittori. E loro, intelligenze meccaniche, non imparerebbero una cippa...
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