xyennio ha scritto: Queste dichiarazioni perentorie su un forma di arte come la fotografia mi lasciano sempre perplesso
Ti comprendo, ma l'arte a mio avviso è riservata a pochi dotati di vero talento, che è appannaggio di un'infima minoranza.
Noi che facciamo parte della massa prima dobbiamo conoscere e saper applicare sino a dominarle le c.d. "regole", che son state "scritte" (si fa per dire) per costituire un punto di riferimento su come si fanno artigianalmente e umilmente le cose in modo corretto; quando poi le regole le domini a sufficienza, allora e solo allora puoi scientemente trasgredirle a fini creativi. Io non son certo fra quelli che non vanno oltre il Feininger e la regola dei terzi, mica so' matto...
Ma la scusa dell'intento artistico (e ovviamente nell'espressione artistica il principio più sacro è che ogni regola deve poter essere trasgredita se ciò è utile a fini espressivi) non dev'essere però un alibi per cercare di aggirare l'assenza di una buona preparazione di base, a meno ovviamente di rivolgersi a un pubblico particolarmente non avveduto (quale io, pur non avendo assolutamente la presunzione di esser dotato di talento ma solo di essere un decoroso artigiano, ormai alla mia età inevitabilmente non sono).
Ma in troppi siti vedo cose che denotano solo scarsa conoscenza del mezzo tecnico con sotto sequele di
"wow!". Può bastare saturare troppo, oppure esagerare a livelli ridicoli con lo
sphocato da fotografo, o calcare in modo inutile e innaturale con la maschera di contrasto. Ho visto anche mostre, in cui l'unica mia percezione all'uscita era che l'asticella della decenza era stata entusiasticamente abbassata. Fotografo da 45 anni, lo faccio anche per lavoro da 40 a fine di quest'anno, qualche foto altrui in vita mia l'avrò ben vista, e posso assicurarti che di
wow! ne ho pensati tantissimi anch'io.
Per suonare al meglio il pianoforte, è opportuno che la postura ti faciliti il compito. Il polso dev'essere morbido e flessuoso, e per facilitare ciò è bene che gli avambracci siano appena al di sopra dell'altezza della tastiera, e la seduta dello sgabello si regola di conseguenza. Poi per poter essere ben liberi di azionare i pedali senza rigidezza è bene sedere un poco più avanti della metà della seduta, ossia "quasi non dico in pizzo" ma non "proprio in pizzo". Per la migliore scioltezza del movimento delle mani è bene che le dita suonino coi polpastrelli che arrivano un po' dall'alto, quindi il palmo della mano deve stare qualche cm più in alto del piano dei tasti bianchi. E' così che si fa. Così che si insegna.
Mi dirai, e allora Glenn Gould che sedeva così tanto in basso, tutto indietro sino al basso schienale su una ridicola sedietta che si era fatto costruire dal padre? All'altezza della tastiera aveva a momenti la testa, mica gli avambracci... tutto curvo sull'esecuzione, sembrava una persona con gravissimi problemi motori. E allora Horowitz, che suonava con le dita dritte ("a papera"), proprio con l'assetto dell amano che ogni docente avrebbe cercato sino allo sfinimento di correggere? Bene, quelli erano Gould e Horowitz, e suonano esattamente come meglio credono, perché
prima hanno imparato con dei canoni che prevedevano delle "regole", che peraltro ai loro tempi erano propinate con inverosimile rigidità rispetto a quel che si fa oggi,
poi hanno elaborato progressivamente un loro stile, un loro linguaggio, un loro modo di porsi rispetto all'esecuzione che li ha portati a scegliere la postura che ritenevano fosse più consona al controllo del mezzo.
Tu però se abbassi il livello del pubblico, puoi ottenere più facilmente tutti i "wow!" che vuoi, specie su Facebook.
Puoi anche arrivare a sentire che Giovanni Allevi è un bravo pianista e un rivoluzionario compositore. E leggerlo sui giornali da parte di "critici" prezzolati. Fai la stessa affermazione a qualche ragazza o ragazzo che si sta dopo anni ed anni di impegno per diplomare al Conservatorio e magari viene da una famiglia con una certa cultura musicale che l'ha potuto educare all'ascolto perché a casa c'erano tanti dischi di tutti i generi, e poi però scansati perché è facile che ti tiri l'Hanon (versione cucita semirigida) in testa.
Io se vedo Jackie Stewart guidare tenendo il volante con la destra e cambiando con la sinistra, passando con la mano sotto il braccio destro, penso che se quel giorno gli va di fare così una ragione l'avrà, è stato tre volte campione del mondo con vetture MOLTO più difficili da guidare di quelle attuali, e io
come minimo mi sto zitto. Se lo vedo fare al figlio di un mio amico che sto aiutando a prender la patente, lo correggo.
Quella foto che hai linkato, ti confermo che non mi pare proprio 'sto che. Quella cremosità di sfocato mi emoziona e mi dà un senso di arte esattamente quanto vedere uno che sgomma mi dà l'idea di un pilota. Tu apri il diaframma, e quello su cui non hai fatto il fuoco si sfoca. Embé? Mi pare doveroso, vorrei vedere il contrario. Intanto una parte della mandibola è già fuori fuoco in modo sgradevole, e ciò non aumenta affatto la tridimensionalità.
E aggiungerei anche una cosa: se quel 90 lo monti su un adattatore su una K1, a parità di distanza, di punto di fuoco, diaframma, diametro del cerchio di confusione assegnato è ovvio che la PdC sarà identica, semplicemente su un negativo 35 mm sarà inquadrato molto meno che su un 56x69 mm. Il che DIMOSTRA che non sarebbe servito minimamente un 85/1,4:
guarda quanta poca PdC già c'è a 2,8 con un 90... ben due diaframmi più chiuso.