nuovo dfa 50 1.4

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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda Mauro » mer mar 21, 2018 3:33 pm

aiki76 ha scritto:
Abulafia82 ha scritto:Io per i concerti un 85/1.4 lo userei molto volentieri: se poi dite che non ho abbastanza pdc non fa niente, tanto lui non lo sa e le foto le fa lo stesso; userei volentieri anche i 105/1.4 che vanno di moda adesso, anche se sono grossi come il mio braccio.
Non vi dico i salti di gioia per un eventuale 200/2.

E invece sto per andare alla masterclass di Steve Vai col 55-300 (e pronto ai 51k iso) e col Tair-11 135/2.8 (che il fato, e la ghisa russa, me lo preservino integro e funzionante a lungo).
Pronto a farmi sfottere dal 5DIV + 85L + 200L + 70-200/2.8 munito; ma anche dal Fuji 56/1.2 munito.

Magari ti sfotteranno all'inizio, ma poi quando vedranno le foto non più :cool2:

Dipende...
Ma poi, è proprio obbligatorio essere qualcuno?(Raffaello Mascetti)
c’entra come il culo e le quarant’ore
Siamo alle porte co' sassi.
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda Valerio Ricciardi » mer mar 21, 2018 3:37 pm

NoOne ha scritto: Poi io non ho obiettivi 1,4 perché per a me non servono, ma non credo siano inutili :ook:

Io ho un 85/1,4, e ti assicuro che l'apertura 1,4 E' inutile del tutto. Il target ideale è 1,7-1,8.
Però un f/2 (che è quel che mi serviva) con posizione A del diaframma e di buona qualità non c'era in giro, perciò ho preso quello.
Un 20 mm 1,4 che copra il FF è invece, ben usato, un oggetto assolutamente prezioso.
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda goatto » mer mar 21, 2018 3:49 pm

Abulafia82 ha scritto:E invece sto per andare alla masterclass di Steve Vai col 55-300 (e pronto ai 51k iso) e col Tair-11 135/2.8 (che il fato, e la ghisa russa, me lo preservino integro e funzionante a lungo).
Pronto a farmi sfottere dal 5DIV + 85L + 200L + 70-200/2.8 munito; ma anche dal Fuji 56/1.2 munito.



il consiglio è sempre quello: butta tutto e passa a canon...
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda xyennio » mer mar 21, 2018 3:54 pm

Valerio Ricciardi ha scritto:
xyennio ha scritto:https://www.facebook.com/photo.php?fbid=589499898062544&set=gm.10155997537121421&type=3&ifg=1
Ma una cosa del genere sarebbe possibile ottenerla in digitale? Non dico con una aps-c ma anche una k1?


Spero di no, è una foto scadentissima ed ha una prospettiva sguaiata.
Meno male che si tratta di un ragazzo, fosse stata una fanciulla l'avrebbe trasformata in una racchietta da tennis.
Ma temo di si, considerato che è stata scattata, al massimo, a 2,8.


La foto sarà scadentissima ma a me piace, saranno scadenti i miei gusti? Beh forse ma che ci posso fare?
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda fanagot » mer mar 21, 2018 4:03 pm

xyennio ha scritto:.... Beh forse ma che ci posso fare?


buttarti tutto?
:fuga:
Mancano molte foto di obiettivi che TU magari hai. Controlla nell'archivio e provvedi! Immagine
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda xyennio » mer mar 21, 2018 4:03 pm

Valerio Ricciardi ha scritto:
xyennio ha scritto:Quindi con la 6x7 che ha profondità di campo pazzesche non si fa fotografia di ritratto?

La 6x7 ha profondità di campo ridotte, di suo, molto più che una 35 mm; ma ne ha. Anche con quella si apre. E continua a non servire a nulla l'ultraluminosità. Tant'è che a 4 con una focale che inquadra "tipo tele da ritratto" lo sfondo è strasfocato.

xyennio ha scritto: La minima pdc io la penso proprio in ritrattistica ambientata, che ci siano zone fuori fuoco è proprio il plus che si va cercando da quelle pdc... se metti a fuoco la pupilla poi può andare fuori fuoco tutto il resto... è difficilissimo farlo? Si!


E' sbagliatissimo, non sbagliato, avere a fuoco un occhio e l'altro no. Abbassi la qualità generale della foto producendo uno scarto.
Stai fotografando un viso? Il viso deve essere tutto a fuoco. Tant'è che a f/4 col 200 mm, i ritratti non si fanno, se no hai a fuoco il naso e sfocate le orecchie (orrore). .


Queste dichiarazioni perentorie su un forma di arte come la fotografia mi lasciano sempre perlesso :confuso:
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda xyennio » mer mar 21, 2018 4:04 pm

fanagot ha scritto:
xyennio ha scritto:.... Beh forse ma che ci posso fare?


buttarti tutto?
:fuga:


Vado nell’umido o nell’indifferenziato? :rumenta:
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda fanagot » mer mar 21, 2018 4:07 pm

xyennio ha scritto:
fanagot ha scritto:
xyennio ha scritto:.... Beh forse ma che ci posso fare?


buttarti tutto?
:fuga:


Vado nell’umido o nell’indifferenziato? :rumenta:


dopo la doccia, nell'umido :facciac:
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda emmefanatico » mer mar 21, 2018 4:44 pm

Valerio Ricciardi ha scritto:*snip* E' sbagliatissimo, non sbagliato, avere a fuoco un occhio e l'altro no. Abbassi la qualità generale della foto producendo uno scarto.
Stai fotografando un viso? Il viso deve essere tutto a fuoco. *snip*


Io sapevo (e quelle che ho fatto così devo dire che non mi dispiacciono) che se uno compone il volto circa su un terzo, facendo cadere al centro della foto uno dei due occhi, e quell'occhio è a fuoco, la foto è considerata corretta. E a me, fatta così, di solito piace.

Riguardo il ragazzo, concordo: troppo dall'alto, forse anche troppo vicino (cos'è un 90mm su 6x7, un normale scarso?)
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda NoOne » mer mar 21, 2018 5:03 pm

Valerio Ricciardi ha scritto:
unoqualsiasi ha scritto: per avere un ottimo stacco del soggetto dallo sfondo il soggetto deve essere tutto perfettamente a fuoco, altrimenti si impasta con lo sfondo e lo stacco va a farsi benedire. E soggetto perfettamente a fuoco si concilia male con f1.4 soprattutto se il soggetto è una testa umana.


ecco...



Stavo parlando di figura intera ecchecavolo :prrt:
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda Valerio Ricciardi » mer mar 21, 2018 5:28 pm

xyennio ha scritto: Queste dichiarazioni perentorie su un forma di arte come la fotografia mi lasciano sempre perplesso


Ti comprendo, ma l'arte a mio avviso è riservata a pochi dotati di vero talento, che è appannaggio di un'infima minoranza.
Noi che facciamo parte della massa prima dobbiamo conoscere e saper applicare sino a dominarle le c.d. "regole", che son state "scritte" (si fa per dire) per costituire un punto di riferimento su come si fanno artigianalmente e umilmente le cose in modo corretto; quando poi le regole le domini a sufficienza, allora e solo allora puoi scientemente trasgredirle a fini creativi. Io non son certo fra quelli che non vanno oltre il Feininger e la regola dei terzi, mica so' matto...

Ma la scusa dell'intento artistico (e ovviamente nell'espressione artistica il principio più sacro è che ogni regola deve poter essere trasgredita se ciò è utile a fini espressivi) non dev'essere però un alibi per cercare di aggirare l'assenza di una buona preparazione di base, a meno ovviamente di rivolgersi a un pubblico particolarmente non avveduto (quale io, pur non avendo assolutamente la presunzione di esser dotato di talento ma solo di essere un decoroso artigiano, ormai alla mia età inevitabilmente non sono).

Ma in troppi siti vedo cose che denotano solo scarsa conoscenza del mezzo tecnico con sotto sequele di "wow!". Può bastare saturare troppo, oppure esagerare a livelli ridicoli con lo sphocato da fotografo, o calcare in modo inutile e innaturale con la maschera di contrasto. Ho visto anche mostre, in cui l'unica mia percezione all'uscita era che l'asticella della decenza era stata entusiasticamente abbassata. Fotografo da 45 anni, lo faccio anche per lavoro da 40 a fine di quest'anno, qualche foto altrui in vita mia l'avrò ben vista, e posso assicurarti che di wow! ne ho pensati tantissimi anch'io.

Per suonare al meglio il pianoforte, è opportuno che la postura ti faciliti il compito. Il polso dev'essere morbido e flessuoso, e per facilitare ciò è bene che gli avambracci siano appena al di sopra dell'altezza della tastiera, e la seduta dello sgabello si regola di conseguenza. Poi per poter essere ben liberi di azionare i pedali senza rigidezza è bene sedere un poco più avanti della metà della seduta, ossia "quasi non dico in pizzo" ma non "proprio in pizzo". Per la migliore scioltezza del movimento delle mani è bene che le dita suonino coi polpastrelli che arrivano un po' dall'alto, quindi il palmo della mano deve stare qualche cm più in alto del piano dei tasti bianchi. E' così che si fa. Così che si insegna.

Mi dirai, e allora Glenn Gould che sedeva così tanto in basso, tutto indietro sino al basso schienale su una ridicola sedietta che si era fatto costruire dal padre? All'altezza della tastiera aveva a momenti la testa, mica gli avambracci... tutto curvo sull'esecuzione, sembrava una persona con gravissimi problemi motori. E allora Horowitz, che suonava con le dita dritte ("a papera"), proprio con l'assetto dell amano che ogni docente avrebbe cercato sino allo sfinimento di correggere? Bene, quelli erano Gould e Horowitz, e suonano esattamente come meglio credono, perché prima hanno imparato con dei canoni che prevedevano delle "regole", che peraltro ai loro tempi erano propinate con inverosimile rigidità rispetto a quel che si fa oggi, poi hanno elaborato progressivamente un loro stile, un loro linguaggio, un loro modo di porsi rispetto all'esecuzione che li ha portati a scegliere la postura che ritenevano fosse più consona al controllo del mezzo.

Tu però se abbassi il livello del pubblico, puoi ottenere più facilmente tutti i "wow!" che vuoi, specie su Facebook.
Puoi anche arrivare a sentire che Giovanni Allevi è un bravo pianista e un rivoluzionario compositore. E leggerlo sui giornali da parte di "critici" prezzolati. Fai la stessa affermazione a qualche ragazza o ragazzo che si sta dopo anni ed anni di impegno per diplomare al Conservatorio e magari viene da una famiglia con una certa cultura musicale che l'ha potuto educare all'ascolto perché a casa c'erano tanti dischi di tutti i generi, e poi però scansati perché è facile che ti tiri l'Hanon (versione cucita semirigida) in testa.

Io se vedo Jackie Stewart guidare tenendo il volante con la destra e cambiando con la sinistra, passando con la mano sotto il braccio destro, penso che se quel giorno gli va di fare così una ragione l'avrà, è stato tre volte campione del mondo con vetture MOLTO più difficili da guidare di quelle attuali, e io come minimo mi sto zitto. Se lo vedo fare al figlio di un mio amico che sto aiutando a prender la patente, lo correggo.

Quella foto che hai linkato, ti confermo che non mi pare proprio 'sto che. Quella cremosità di sfocato mi emoziona e mi dà un senso di arte esattamente quanto vedere uno che sgomma mi dà l'idea di un pilota. Tu apri il diaframma, e quello su cui non hai fatto il fuoco si sfoca. Embé? Mi pare doveroso, vorrei vedere il contrario. Intanto una parte della mandibola è già fuori fuoco in modo sgradevole, e ciò non aumenta affatto la tridimensionalità.

E aggiungerei anche una cosa: se quel 90 lo monti su un adattatore su una K1, a parità di distanza, di punto di fuoco, diaframma, diametro del cerchio di confusione assegnato è ovvio che la PdC sarà identica, semplicemente su un negativo 35 mm sarà inquadrato molto meno che su un 56x69 mm. Il che DIMOSTRA che non sarebbe servito minimamente un 85/1,4: guarda quanta poca PdC già c'è a 2,8 con un 90... ben due diaframmi più chiuso.
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda Valerio Ricciardi » mer mar 21, 2018 5:40 pm

emmefanatico ha scritto: cos'è un 90mm su 6x7, un normale scarso?

Si, diciamo come un 80 sul 6x6. Un po' più "aperto" di un normale, non troppo dissimile a un 45 mm sul 24x36, tenendo sempre conto che è ovviamente impossibile confrontare seriamente fotogrammi con rapporti diversi fra i lati.
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda xyennio » mer mar 21, 2018 6:18 pm

Valerio Ricciardi ha scritto:
xyennio ha scritto: Queste dichiarazioni perentorie su un forma di arte come la fotografia mi lasciano sempre perplesso


Ti comprendo, ma l'arte a mio avviso è riservata a pochi dotati di vero talento, che è appannaggio di un'infima minoranza.
Noi che facciamo parte della massa prima dobbiamo conoscere e saper applicare sino a dominarle le c.d. "regole", che son state "scritte" (si fa per dire) per costituire un punto di riferimento su come si fanno artigianalmente e umilmente le cose in modo corretto; quando poi le regole le domini a sufficienza, allora e solo allora puoi scientemente trasgredirle a fini creativi. Io non son certo fra quelli che non vanno oltre il Feininger e la regola dei terzi, mica so' matto...

Ma la scusa dell'intento artistico (e ovviamente nell'espressione artistica il principio più sacro è che ogni regola deve poter essere trasgredita se ciò è utile a fini espressivi) non dev'essere però un alibi per cercare di aggirare l'assenza di una buona preparazione di base, a meno ovviamente di rivolgersi a un pubblico particolarmente non avveduto (quale io, pur non avendo assolutamente la presunzione di esser dotato di talento ma solo di essere un decoroso artigiano, ormai alla mia età inevitabilmente non sono).

Ma in troppi siti vedo cose che denotano solo scarsa conoscenza del mezzo tecnico con sotto sequele di "wow!". Può bastare saturare troppo, oppure esagerare a livelli ridicoli con lo sphocato da fotografo, o calcare in modo inutile e innaturale con la maschera di contrasto. Ho visto anche mostre, in cui l'unica mia percezione all'uscita era che l'asticella della decenza era stata entusiasticamente abbassata. Fotografo da 45 anni, lo faccio anche per lavoro da 40 a fine di quest'anno, qualche foto altrui in vita mia l'avrò ben vista, e posso assicurarti che di wow! ne ho pensati tantissimi anch'io.

Per suonare al meglio il pianoforte, è opportuno che la postura ti faciliti il compito. Il polso dev'essere morbido e flessuoso, e per facilitare ciò è bene che gli avambracci siano appena al di sopra dell'altezza della tastiera, e la seduta dello sgabello si regola di conseguenza. Poi per poter essere ben liberi di azionare i pedali senza rigidezza è bene sedere un poco più avanti della metà della seduta, ossia "quasi non dico in pizzo" ma non "proprio in pizzo". Per la migliore scioltezza del movimento delle mani è bene che le dita suonino coi polpastrelli che arrivano un po' dall'alto, quindi il palmo della mano deve stare qualche cm più in alto del piano dei tasti bianchi. E' così che si fa. Così che si insegna.

Mi dirai, e allora Glenn Gould che sedeva così tanto in basso, tutto indietro sino al basso schienale su una ridicola sedietta che si era fatto costruire dal padre? All'altezza della tastiera aveva a momenti la testa, mica gli avambracci... tutto curvo sull'esecuzione, sembrava una persona con gravissimi problemi motori. E allora Horowitz, che suonava con le dita dritte ("a papera"), proprio con l'assetto dell amano che ogni docente avrebbe cercato sino allo sfinimento di correggere? Bene, quelli erano Gould e Horowitz, e suonano esattamente come meglio credono, perché prima hanno imparato con dei canoni che prevedevano delle "regole", che peraltro ai loro tempi erano propinate con inverosimile rigidità rispetto a quel che si fa oggi, poi hanno elaborato progressivamente un loro stile, un loro linguaggio, un loro modo di porsi rispetto all'esecuzione che li ha portati a scegliere la postura che ritenevano fosse più consona al controllo del mezzo.

Tu però se abbassi il livello del pubblico, puoi ottenere più facilmente tutti i "wow!" che vuoi, specie su Facebook.
Puoi anche arrivare a sentire che Giovanni Allevi è un bravo pianista e un rivoluzionario compositore. E leggerlo sui giornali da parte di "critici" prezzolati. Fai la stessa affermazione a qualche ragazza o ragazzo che si sta dopo anni ed anni di impegno per diplomare al Conservatorio e magari viene da una famiglia con una certa cultura musicale che l'ha potuto educare all'ascolto perché a casa c'erano tanti dischi di tutti i generi, e poi però scansati perché è facile che ti tiri l'Hanon (versione cucita semirigida) in testa.

Io se vedo Jackie Stewart guidare tenendo il volante con la destra e cambiando con la sinistra, passando con la mano sotto il braccio destro, penso che se quel giorno gli va di fare così una ragione l'avrà, è stato tre volte campione del mondo con vetture MOLTO più difficili da guidare di quelle attuali, e io come minimo mi sto zitto. Se lo vedo fare al figlio di un mio amico che sto aiutando a prender la patente, lo correggo.

Quella foto che hai linkato, ti confermo che non mi pare proprio 'sto che. Quella cremosità di sfocato mi emoziona e mi dà un senso di arte esattamente quanto vedere uno che sgomma mi dà l'idea di un pilota. Tu apri il diaframma, e quello su cui non hai fatto il fuoco si sfoca. Embé? Mi pare doveroso, vorrei vedere il contrario. Intanto una parte della mandibola è già fuori fuoco in modo sgradevole, e ciò non aumenta affatto la tridimensionalità.

E aggiungerei anche una cosa: se quel 90 lo monti su un adattatore su una K1, a parità di distanza, di punto di fuoco, diaframma, diametro del cerchio di confusione assegnato è ovvio che la PdC sarà identica, semplicemente su un negativo 35 mm sarà inquadrato molto meno che su un 56x69 mm. Il che DIMOSTRA che non sarebbe servito minimamente un 85/1,4: guarda quanta poca PdC già c'è a 2,8 con un 90... ben due diaframmi più chiuso.



Che te devo dì a me me piace...

Il paragone che sento io è che una k1 con un ipotetico 85 1.2 o una 6x7 con quel 90 2.8 sarebbero come una ferrari gt da competizione di oggi la prima e una cosa simile ma di molti anni fa la seconda, entrambe con le migliori gomme slick da pista possibili

Certo che un Vettel oggi o un Stewart ieri saprebbero guidare al limite quei bolidi, mentre io per farmi il giro in città devo puntare a una utilitaria al massimo una station wagon se c’ho famiglia
Ma vuoi davvero togliermi il sogno di farmi un giro di pista con una Porsche usata del ‘60 in pista comprata a qualche migliaia di euro con un set di gomme slick ? Ok non sarò Vettel e i tempi sul giro non saranno gli stessi, ma vuoi mettere il divertimento?

Sarà per questo ho una clio 1.2 comprata a rate per lavorare, ma mi sono preso anche una hornet 600 che uso anche quella per lavoro m ma 250km/h li ho visti su quel contachilometri , uno dei miei rimpianti è che fare anche un solo giro in pista sarebbe troppo costoso ( ci vuole la tuta, un set di gomme, un carrello per il trasporto della moto non si sa mai cadi puoi tornare a casa in macchina... benzina , affitto pista ecc ecc )
Si è vero la regola dice che non devi superare i 130 km/h in autostrada , che non si supera a destra, che devo incolonnarmi alle macchine in caso di fila, di adeguare la velocità alla strada ecc ecc ma a me spiace solo di non essermi potuto fare il selfie quando ero tutto rannicchiato dentro al cupolino per vedere a quanto poteva arrivare quell’astina del conta chilometri... molti obbietteranno che è da pirla farlo e infatti dopo che mi sono arrivate diverse multe per autovelox ( paradossalmente non mi hanno mai beccato oltre 130km/h :happy2: ) non ho più replicato quelle “prestazioni” però , resta il fatto che nella mia memoria ci sono gli amici che si lamentavano di quando piegavo cosi tanto con il Tenere’ 660 da fargli strisciare i piedi a terra, o le ragazze che urlano perché terrorizzate dalle accelerazioni mottafiato delle macchine di mio padre ( lui quand’ero giovane si poteva comprare macchinine interessanti :devil115: )

Insomma tutte sboronerie simili a quelle che farei con una k1 e un 50 1.4

Io però non sono Vettel che deve vincere una gara quindi deve rispettare le regole di una gara, la macchina fotografica per me è più o meno un hobby non un lavoro,
il piacere di sbagliare a fare un ritratto con solo un occhio a fuoco e un certo passaggio dei piani , con una prospettiva “sbagliata” che però a me viene da definire non consona al canone ... ma che io ( evidentemente io solo ) trovo interessante , io sogno di poterlo esaudire.
:cincin:

Se mi impegno vedi che il prossimo post te lo faccio lungo due pagine :asd:
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda Valerio Ricciardi » mer mar 21, 2018 7:06 pm

xyennio ha scritto: Il paragone che sento io è che una k1 con un ipotetico 85 1.2 o una 6x7 con quel 90 2.8 sarebbero come una ferrari gt da competizione di oggi la prima e una cosa simile ma di molti anni fa la seconda, entrambe con le migliori gomme slick da pista possibili

Ma quella PdC che tu hai trovato gradevole e che è la "cifra" di quell'immagine (sorvoliamo sulla composizione, lì il giudizio è più soggettivo), se su un 56x69 te l'ha resa una focale 90 a quella distanza, sul 35 mm ipotizzando un 85 che è un poco più corto quindi maggiore PdC - e dovresti stare un po' più lontano ovviamente, altra cosa che aumenta la PdC - a dir tanto ad occhio la dovresti scattare a f/2-f/1,8. Non a 1,4, se no altro che mandibola che inizia a sfocare dl lato destro...

PS/ edita il tuo mess precedente e scorcia il quote lasciando le prime due righe e poi (...), se no i mod ti ammazzano :confuso:
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Re: nuovo dfa 50 1.4

Messaggioda L_Eretico » mer mar 21, 2018 7:16 pm

unoqualsiasi ha scritto:Io ho seri dubbi che obiettivi come gli A*, pensati per risolvere senza problemi gli 80-100Mpixel accreditati al Kodachrome, si possano definire "vetracci".
Credo che si avvicinino molto di più ai "superperformanti". Dimensioni a parte...

Hai ragione. Non è tanto l'incremento di risolvenza (che percepisci solo ad ingrandimenti enormi) a fare la differenza tra i moderni bestioni e i loro attempati omologhi, quanto le prestazioni generali alla massima apertura. Non hanno aberrazioni cromatiche, soffrono poco il flare, nitidezza e contrasto non registrano cali significativi, hanno resa uniforme su - più o meno - tutto il campo inquadrato.

Per dare un'idea, questo è l'Art 85 a f/2 con messa a fuoco manuale (quindi sbagliata, se fatta da me), col soggetto ripreso attraverso un vetro (!):


Oltre ai 1.100 grammi e ai filtri da 86mm, c'è un altro prezzo da pagare per tutta questa "perfezione" (per lo meno nel caso di Sigma): una resa generale asettica, che lascia un po' con la bocca asciutta.
Questa è la stessa (più meno, le focali sono diverse, le fotocamere anche) immagine ripresa con l'Art 50 e col DA*55, entrambe alla massima apertura, con messa a fuoco sull'insegna in alto:

(Pentax)


(Sigma)

Apritele in due pannelli separati e guardate come risulta algido, nella sua perfezione, il Sigma e come rende invece carnoso il portico sfocato il Pentax. Se metti gli originali al 100% e vai spulciandoli qua e là, l'Art è senza dubbio superiore, ma prendendo l'immagine nel suo insieme, alle dimensioni di una buona stampa (tipo A3+), a me piace più lo Star. Poi è ovviamente questione di gusti ...

Valerio Ricciardi ha scritto:
emmefanatico ha scritto: cos'è un 90mm su 6x7, un normale scarso?

Si, diciamo come un 80 sul 6x6. Un po' più "aperto" di un normale, non troppo dissimile a un 45 mm sul 24x36, tenendo sempre conto che è ovviamente impossibile confrontare seriamente fotogrammi con rapporti diversi fra i lati.

Confermo. Avevo proprio il 90 e il 160 f/2.8 e la sensazione - a spanne - era che il 90 corrispondesse circa a un 43/45 (su 24x36) e il 160 al 77. Lo sfocato del 160 a 2.8 era simili, quantitativamente, a quello dell 77 a 1.8, ma la sensazione di profondità e quegli sfumati pittorici che restituiva la 67, col formato Leica non vengono fuori.

Un'ultima cosa: non ho le competenze per dire se un ritratto in cui il viso non risulti uniformemente a fuoco, sia da considerarsi un errore o meno; quel che è certo, è che oggi quel tipo di immagine viene proposta anche dai professionisti.
Nel mio ultimo topic in galleria, presentando brevemente la modella, ho citato Peter Coulson. Nel suo sito, alla pagina "Beauty", trovate una marea di foto realizzate in questo modo. Questa è una delle tante: http://www.peter-coulson.com.au/beauty/ ... 2_2388web/
Se i professionisti iniziano a comunicare in questo modo, credo sia normale che una parte del pubblico amatoriale gli vada dietro, cadendo magari nell'erronea convinzione che sia lo sfocato cremoso a fare bella una foto.

Azzz, che papiro! Valerio, questa volta ti ho tenuto testa quasi con onore :rotfl: ... :cincin:
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