Nel corso di una passeggiata domenicale nel noto mercatino romano su di una bancarella dove ogni tanto rinvengo qualche interessante cimelio ho pizzicato una Praktica VLC2. Si tratta del modello "professionale" delle Praktica a vite, piuttosto diversa dalle consuete Praktica MTL di facile reperibilità. E' dotata di pentaprisma intercambiabile, vetrino di MAF intercambiabile (viene via assieme con il pentaprisma) lettura esposimetrica a tutta apertura con gli obiettivi predisposti ossia i Pentacon Electric ed i Carl Zeiss Jena Electric. Con gli altri obiettivi la misurazione si effettua Stop Down azionando lo switch A/M sull'obiettivo essendo la macchina sprovvista di tasto Stop Down. L'esposimetro si attiva premendo il pulsante di scatto, una particolarità dell'esposimetro è di essere posizionato sul fondo della macchina dietro lo specchio reflex che presenta una zona semitrasparente per consentire alla luce di raggiungere la cellula fotosensibile, in questo modo l'esposimetro è disponibile con ognuno dei mirini dei quali la macchina può essere dotata. L'alimentazione avveniva per mezzo di una batteria da 4,5 V. 
oggi introvabile. Per fortuna nella mia ho trovato l'adattatore, un semplice cilindro con i contattati all'estremità, che consente di utilizzare tre pilette a pastiglia da 1,5 V. Stranamente questa macchina è priva di autoscatto e la scritta VLC2 sul frontale non è verniciata in nero ma solo incisa.Pentacon e Pentax, che io sappia, furono gli unici due costruttori che riuscirono a risolvere il problema della lettura esposimetrica a tutta apertura con gli obiettivi a vite, Pentax per mezzo di un accoppiamento meccanico, simile a quello poi introdotto sulle macchine a baionetta, che però costrinse ad introdurre sugli obiettivi la pinna di accoppiamento del diaframma ed un pernetto sulla battuta del bocchettone, nelle macchine,es. Spotmatic F, la pinna del simulatore di diaframma. Questa soluzione andava però a detrimento dell'universalità dell'attacco a vite: gli SMC Pentax con pernetto sulla battuta del bocchettone su alcune macchine si incastrano, gli obiettivi a vite con diaframma automatico di altri costruttori hanno problemi sulle Spotmatic F perchè il pin di azionamento del diaframma avvitando l'obiettivo urta contro la pinna del simulatore nel bocchettone della macchina. La soluzione Pentacon per mezzo di contatti elettrici sul bocchettone e sul fondello dell'obiettivo era invece meno invasiva e garantiva una perfetta compatibilità tra macchine ed obiettivi non dotati di tale sistema. Ho diversi obiettivi Pentacon e CZJ ma tutti del tipo Auto purtoppo neppure uno del tipo Electric se qualcuno ne ha d'avanzo ..... Parliamone.
Ho più di una MTL5b e concordo sull'inferiorità del mirino rispetto a quello delle Spotmatic. Peraltro tutte le MTL5b che ho presentano una sorta di scurimento/vignettatura lungo il bordo superiore del mirino. Ma la VLC2 è diversa: il vetrino intercambiabile, che ricorda quello delle Nikon F quanto a forma e spessore, è qualitativamente molto superiore a quello delle varie MTL. Peccato solo che il mio abbia un piccolo graffio, che spero di non aver causato io con qualche malaccorta manipolazione, che si evidenzia chiudendo il diaframma. Quanto agli obiettivi 
la terna Pentacon 29/2.8, 50/1.8, 135/2.8 ha una resa del colore davvero gradevole ed una cauta iniezione di olio lubrificante militare negli elicoidi quasi bloccati li ha resi lubrificati e scorrevoli come una 
