da silvio » lun mag 14, 2012 1:19 pm
Salve,
le Icarex in generale (sia con innesto a vite M42 che a baionetta) sono apparecchi molto
interessanti, soprattutto in quanto molto caratteristici di un particolare periodo storico,
con tutte le relative implicazioni sociali ed economiche del caso, indipendentemente
dalla scarsa qualità costruttiva dei corpi macchina (per le ottiche è tutta un'altra storia).
Pur possedendo degli apparecchi Icarex sia a vite M42 che a baionetta, è alquanto
improbabile che mi capiti di portarmi in giro uno di questi apparecchi: preferisco di
gran lunga montare una delle famose ottiche Zeiss Ikon a vite su una bella Spotmatic ed
andarmene in giro più tranquillo.
Per quanto mi riguarda, l'interesse che coltivo da ormai svariati anni nei confronti
di materiale "vintage" di particolari periodi storici e di particolari marche e/o modelli,
consiste non solo nel poter utilizzare questo stesso materiale con emulsioni che all'epoca
della progettazione del materiale stesso erano impensabili (e proprio per questo il
materiale che mi interessa deve essere in ottime condizioni sia estetiche che funzionali),
(il che tra l'altro può portare a delle vere e proprie "sorprese" in termini di qualità di ottiche ormai
dimenticate dai più (vedasi per esempio il caso del 50 / 1,9 Xenon prodotto da Schneider
negli anni '50 in montatura Voigtlander Bessamatic e Kodak Retina Reflex, un'ottica bellissima
che può essere ancora facilmente utilizzata sia su corpi Pentax analogici (con un anello adattatore) che
digitali (ci vogliono due anelli), e che è tuttora reperibile con relativa facilità al costo di un
centinaio di euro, oppure si pensi al famoso 50 Ultron Zeiss Ikon, prodotto sia con innesto a vite
M42 che a baionetta Icarex, uno dei pochissimi cinquantini caratterizzati da una lente anteriore
convessa invece che concava, e via discorrendo)), ma anche, e torno al punto di partenza della
mia "disquisizione", al fatto che, in generale, il materiale "vintage" prodotto durante un particolare
periodo storico, anche relativamente recente, è a tutti gli effetti un indicatore molto preciso legato
alle caratteristiche politiche, sociali ed economiche riscontrabili in quello stesso periodo in un
determinato paese, alla capacità espressa da un particolare sistema socioeconomico di pensare,
disegnare, ingegnerizzare, produrre nuovi prodotti mirati a soddisfare i bisogni che emergevano
nella popolazione e, "last but not least" di riuscire a vendere questi stessi prodotti sui mercati interni
ed esteri, creando così nuovi mercati e conquistando nuove fette di mercato (la storia della Asahi
Pentax potrebbe essere insegnata nei corsi universitari di Economia e Commercio).
Il livello qualitativo delle lavorazioni meccaniche ed ottiche riflettono infatti le politiche industriali e di
marketing, il livello tecnologico dei processi produttivi, i risultati delle attività di ricerca e sviluppo
raggiunti nel periodo, le capacità progettuali, di ingenerizzazione e di produzione in serie presenti nel paese
(si veda per esempio il tentativo, poi fallito, messo in atto da parte delle più famose case produttrici
tedesche per cercare di far fronte alla montante marea giapponese, a sua volta ottenuta grazie alla
utilizzazione su scala industriale estesa di tecniche matematiche e statistiche "seminate" in Giappone
dagli USA come conseguenza della stessa occupazione americana (MIOJ: Made In Occupied Japan, una
sigla che veniva incisa subito dopo la seconda guerra mondiale sugli apparecchi prodotti nel Giappone
occupato e sotto controllo USA, eccetera)), la efficacia e la efficienza delle attività pubblicitarie, e via
discorrendo.
Insomma: quando abbiamo la possibilità (e, per me, la fortuna) di poter utilizzare materiale d'epoca,
bisogna tener presente che si tratta, a tutti gli effetti, di veri e propri pezzi di storia che sono sopravvissuti alle
incurie del tempo, e che ci permettono di inquadrare e di valutare il processo fotografico di creazione di immagini come
un flusso di esperienze e di conoscenze in continua evoluzione, quindi ancora vivente, non imbalsamato e sterile.
Tornando a bomba, l'aspetto interessante dei modelli Icarex è rappresentato sicuramente dalle ottiche
a vite M42, facilmente utilizzabili sia in analogico che in digitale sui corpi Pentax moderni, e che sono
ancora in grado di stupire per la loro qualità intrinseca, basti pensare al suddetto 50 Ultron oppure al 90 Dynarex,
purtroppo di difficile reperibilità in montatura a vite.
Grazie e buona luce.
S.
Luce e pellicola: è tutto lì !