Mi era sfuggito questo topic!
Mi permetto di dire, ancorché tardivamente, la mia. Anzi, di far vedere la mia. Anzi, una delle mie:
Questo é uno dei poco diffusi esemplari col nome inciso in caratteri latini. Ne ho un'altro paio con marchio GOMZ e nome in cirillico ed una con marchio LOMO. Appena ritrovo la mia compattina digitale che non so piú dove ho cacciato magari posto qualche immagine delle diverse versioni.
Confermo che la pellicola da utilizzare é quella standard, 35mm doppia perforazione. Il rullino dentato di trascinamento non é presente solo a causa del particolare funzionamento meccanico della macchina, che esegue dopo ogni scatto una rotazione fissa di mezzo giro del tamburo di avvolgimento della pellicola esposta anziché un avanzamento costante di "x" millimetri come sulle usuali fotocamere 35mm. Le conseguenze di questa scelta progettuale, dovuta probabilmente al trascinamento a molla, sono proprio l'inutilitá del nottolino dentato, e una diseguale spaziatura tra i fotogrammi successivi, via via maggiore man mano che si avanza con la pellicola.
Il problema della scarsa capacitá di trascinamento della pellicola, che idealmente dovrebbe aggirarsi sui 10/12 fotogrammi ad ogni carica completa della molla, puó essere causato da vari fattori.
Il primo e piú comune non é la "stanchezza" della molla di carica, come molti pensano, ma l'eccessiva forza richiesta dai moderni caricatori 35mm per l'estrazione della pellicola. Un paio delle mie macchine funzionano alla perfezione coi caricatori ricaricabili originali FED o Zorki, o anche con quelli di plastica della Condor Foto, mentre si fermano dopo 3 o 4 scatti coi caricatori del commercio.
Il secondo problema in ordine di frequenza é comunque proprio la stanchezza della molla.
Terzo, la necessitá di manutenzione dei meccanismi.
Non é infrequente che due o tutti e tre i problemi si sovrappongano in misura piú o meno accentuata e collaborino al malfunzionamento generale.
Un altro reparto da tenere sotto controllo é quello del mirino-telemetro, bellissimo, luminoso e completo ma facilmente soggetto a starature. Per fortuna, quasi altrettanto facilmente correggibili.
Da ultimo, occhio al pressapellicola, che in molti esemplari é in vetro nero, fragilissimo e non raramente scheggiato o addirittura rotto.
Per quanto riguarda numeri di serie, versioni e cronologia, non ho ancora trovato chi fosse in grado di darne una descrizione definitiva.
Esistono versioni a 2 e a 4 viti frontali, con scala dei tempi "vecchia" (B-1-2-5-10-25-50-100-250-500-1000) e con la "nuova" scala geometrica (B-1-2-4-8-15-30-60-125-250-500-1000), con o senza gli anelli concentrici sulla manopola della molla, col pressapellicola in vetro oppure in metallo, col numero di serie iniziante in 00 oppure con le due cifre dell'anno di costruzione, come da buona tradizione sovietica. Ancora, esemplari marchiati GOMZ ed altri marchiati LOMO.
Il tutto, variamente e allegramente mescolato giá in produzione, situazione peggiorata dalla consuetudine dei fotoriparatori e venditori di cannibalizzare esemplari non funzionanti per ripararne altri, creando cosí "ibridi" impossibili da riconoscere come tali in un secondo tempo.
Certo, si possono stabilire dei punti fissi e delle successioni logiche:
- gli esemplari con la vecchia scala dei tempi sono sicuramente anteriori a quelli con la nuova scala, a meno di coesistenza in produzione nel periodo di transizione o di ibridazioni successive a seguito di riparazione.
- gli esemplari marchiati LOMO sono sicuramente prodotti durante e/o dopo il 1964, anno in cui la GOMZ assunse appunto il nuovo nome e simbolo.
- gli esemplari dotati di "documenti", il mitico
Passport della produzione fotografica sovietica, possono essere datati con assoluta precisione, stabilendo un punto fermo. Non si puó peró avere la certezza riguardo la configurazione originale...
- gli esemplari che con certezza o con ottima probabilitá montino ancora l'obiettivo originale, possono essere datati con buona approssimazione sulla basa del n. di serie di quest'ultimo. Nel tuo caso per esempio, l'obiettivo risale al 1959, come puoi verificare dalle prime due cifre del n. di serie. Se si tratta dello stesso con cui la macchina uscí di fabbrica, molto probabilmente anche questa risale al 1959.
Concludo qui il mio "breve"
intervento... Se hai bisogno d'aiuto per rimettere in forma e salute il tuo gioiellino, fammi un fischio. Chiederemo lumi al sig. Maizenberg, seconda libreria dell'anticamera, prima colonna, terzo ripiano...