Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio)

Storia, collezionismo e curiosità del mondo Pentax e della fotografia in generale.

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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda Alqua » mar nov 14, 2017 2:15 pm

Mauro ha scritto:mi piace !! grazie Valerione.
Sul fatto se sia arte o meno me ne frega meno di nulla , la maggioranza di quello chge viene considerato arte degli ultimi 100 anni mi fa vomitare ....


Ammmp è interessante: sempre partendo dalla mia definizione, nel caso specifico di questo giudizio e dell'epoca considerata, si potrebbe dire che molto di quello che viene considerato arte negli ultimi 100 anni, consiste in arte che fa vomitare qualcuno; quindi è arte perché qualcuno o anche molti la considerano arte, ma ha la peculiarità di far (metaforicamente, immagino) vomitare qualcuno (magari anche non pochi, e io mi ci metterei in questo gruppo, per non poche opere che ho visto, ascoltato, conosciuto...), quindi si può definire arte vomitevole... come c'è arte trascurabile, arte sublime ecc.

Naturalmente mi associo volentieri al ringraziamento a Valerio per il link :ook:
Qualsiasi cosa che sia considerata arte da almeno una persona, o anche due, si può considerare arte.
Corollario 0: la decisione in merito al grado di qualità artistica va stabilita sulla sola base dei giudizi relativi al contenuto dell'opera
Corollario 1: in qualsiasi foto ci può essere qualcosa di interessante
Corollario 2: non c'è mai 'niente da fotografare'

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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda fanagot » mar nov 14, 2017 2:25 pm

sento il quack! crescere in me :paaura:
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda xyennio » mar nov 14, 2017 2:29 pm

fanagot ha scritto:sento il quack! crescere in me :paaura:


Attento che se lo senti da dietro potrebbe non essere un bene :facciac:
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda fanagot » mar nov 14, 2017 2:42 pm

xyennio ha scritto:
fanagot ha scritto:sento il quack! crescere in me :paaura:


Attento che se lo senti da dietro potrebbe non essere un bene :facciac:


potrebbe uscire da dietro
e non sarebbe un bene per voi :asd:
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda xyennio » mar nov 14, 2017 2:44 pm

fanagot ha scritto:
xyennio ha scritto:
fanagot ha scritto:sento il quack! crescere in me :paaura:


Attento che se lo senti da dietro potrebbe non essere un bene :facciac:


potrebbe uscire da dietro
e non sarebbe un bene per voi :asd:


Potrebbe persino essere arte... vedi come tutto torna :happy2:
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda fanagot » mar nov 14, 2017 2:51 pm

mi servira' la scatoletta dimensione "tonno da 2Kg" :asd:
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda Alqua » mar nov 14, 2017 3:29 pm

xyennio ha scritto:
fanagot ha scritto:
xyennio ha scritto:
fanagot ha scritto:sento il quack! crescere in me :paaura:


Attento che se lo senti da dietro potrebbe non essere un bene :facciac:


potrebbe uscire da dietro
e non sarebbe un bene per voi :asd:


Potrebbe persino essere arte... vedi come tutto torna :happy2:

Vabbé, anch'io ho delle tentazioni, ma se posso cedere io, mi auguro che non ceda fanagot :paaura: non è bello trattare l'... così
https://www.youtube.com/watch?v=1a4nDaOj_ss
Poi, artistico, lo erano: il film, l'attore, il regista lo sceneggiatore?
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda emmeci » mar nov 14, 2017 4:00 pm

emmefanatico ha scritto:J. S. Bach ha scritto per un buon periodo della sua vita una cantata a settimana tutte le settimane.
Serviva la domenica per la messa.

Quest'aria è dalla Passione secondo Matteo, ma tanto cambia poco, le passioni sono come delle mega-cantate per Pasqua, e ci sono tante splendide arie con strumento obbligato anche nelle cantate.

Ora qualcuno scriva con la faccia seria che siccome è Gebrauchsmusik allora non è arte...


Beh, mettetevi d'accordo allora :lol: il buon vecchio Giovanni Sebastiano sfornava le sue - peraltro splendide - opere con continuità, come un bravo artigiano. All'epoca i suoi figlioli erano più "quotati" di lui; poi ci fu un periodo di oblio, e solo nell'800 venne rivalutata la sua intera opera e venne considerato "IL" Maestro. Mozart era probabilmente maggiormente consapevole del proprio valore, e volle affrancarsi dal ruolo di compositore "al servizio di" per agire autonomamente.
Questo per dire che anche il criterio col quale una opera viene considerata "arte" dipende anche dal contesto storico, e il contesto storico nel quale aveva successo il petomane era alquanto deprimente.
Alqua, rileggiti il mio post precedente su Newton (il fotografo, non quello della mela) o mi sono spiegato male o vuoi forzare le conclusioni secondo le tue aspettative :nono:
“La vita è troppo breve per bere vini mediocri.”
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda Alqua » mar nov 14, 2017 4:28 pm

emmeci ha scritto:
emmefanatico ha scritto:J. S. Bach ha scritto per un buon periodo della sua vita una cantata a settimana tutte le settimane.
Serviva la domenica per la messa.

Quest'aria è dalla Passione secondo Matteo, ma tanto cambia poco, le passioni sono come delle mega-cantate per Pasqua, e ci sono tante splendide arie con strumento obbligato anche nelle cantate.

Ora qualcuno scriva con la faccia seria che siccome è Gebrauchsmusik allora non è arte...


Beh, mettetevi d'accordo allora :lol: il buon vecchio Giovanni Sebastiano sfornava le sue - peraltro splendide - opere con continuità, come un bravo artigiano. All'epoca i suoi figlioli erano più "quotati" di lui; poi ci fu un periodo di oblio, e solo nell'800 venne rivalutata la sua intera opera e venne considerato "IL" Maestro. Mozart era probabilmente maggiormente consapevole del proprio valore, e volle affrancarsi dal ruolo di compositore "al servizio di" per agire autonomamente.
Questo per dire che anche il criterio col quale una opera viene considerata "arte" dipende anche dal contesto storico, e il contesto storico nel quale aveva successo il petomane era alquanto deprimente.
Alqua, rileggiti il mio post precedente su Newton (il fotografo, non quello della mela) o mi sono spiegato male o vuoi forzare le conclusioni secondo le tue aspettative :nono:

Riletto, e, ripeto, non ho nulla da eccepire. Non ho detto che sono d'accordo o che sei d'accordo con me. L'"appunto" potrebbe sviare, in effetti, avrei dovuto usare, magari, "nel caso specifico della fotografia di moda".
Tu ricordi che Newton distingueva chiaramente tra le foto di moda, che per lui non erano arte (mi pare di capire) e le foto che faceva per i propri scopi, che considerava, diciamo, arte. Secondo certi criteri questa distinzione arte / non arte, nel suo caso, è piuttosto semplice ed è uno di quei casi in cui varie definizioni possono andare benissimo per separare arte da non arte. Ma, per esempio, questo non è il caso dello zio della ragazza di xyennio... e non so, se era il caso di J.S.Bach quando faceva quei canti o quelle arie per le messe...
E per me, o meglio per la mia definizione, il fatto che un'epoca sia favorevole a una certa arte, che un contesto storico fosse o non fosse deprimente, non conta molto; conterà, come ho ripetuto ormai molte volte, per valutare la qualità artistica di un'opera d'arte o di un artista (sempre con beneficio di inventario, in effetti), non per stabilire se è arte o non la è; non conta molto, dicevo, perché, forse, anche, non tutti i modi di pensare sono univoci in un determinato contesto storico, e certi artisti desiderano distaccarsene o di fatto se ne distaccano e non sono capiti, ma continuano a produrre quella che considerano arte; oppure qualcuno vede addirittura più lontano degli artisti in potenza, e li considera artisti comunque, in contrasto con la mentalità dominante.
Qualsiasi cosa che sia considerata arte da almeno una persona, o anche due, si può considerare arte.
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda emmeci » mar nov 14, 2017 5:40 pm

Alqua, agli Alberoni, oltre ad avere una copia dell'Ecce Homo che abbiamo a Genova (museo di Palazzo Spinola) dovete avere un salone degli specchi ben grande, nel quale esercitarsi all'arrampicata da mattina a sera :roflrofl:

Per me vale quanto detto dall'architetto Zampetti, forse qua dentro uno dei pochi titolato a parlare d'arte
francozeta ha scritto:
Alqua ha scritto:Per quanto riguarda il ruolo dell'uomo, mi accontento di segnalarlo, nella mia definizione in questo modo, di cui ho già parlato: il giudizio di valore su ciò che è arte e su ciò che non lo è può darlo solo l'uomo, ma l'artista può essere qualunque cosa, a patto che esista un chiaro legame di causa effetto tra ciò che viene definita arte e qualcuno (o qualcosa, capace di realizzarla) che l'ha realizzata.

ripeto, per me arte e' attivita' prettamente umana, niente entita' superiori, madre natura e simili.
l'autore deve necessariamente avere coscienza di se', dato che cio' che produce e' la rappresentazione in forma tangibile del suo pensiero.
la scimmia coi pennelli non e' un artista, ne' cio' che produce puo' essere un'opera d'arte, anche se qualcuno potrebbe pure comprarla.

ora, con buona pace dei nipoti e degli zii, se in corso d'opera sono stati creati degli schizzi/bozzetti per giungere all'opera definitiva, assumendo che quest'ultima possa fregiarsi del titolo di "Opera d'arte", non è che a quel punto automaticamente diventano opere d'arte, anche se il mercato (del collezionismo, secondo me) se ne appropria. Altrimenti ci tocca ripetere che il Manzoni aveva ragione: se io sono un Artista, e tutto ciò che produco è ARTE, allora anche quella che metto in scatola è arte ... e il mercato è gabbato :rotfl:
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda alle84 » mar nov 14, 2017 6:06 pm

alqua, immagino che tu creda realmente a quello che scrivi, non ho nessun dubbio su questo... credo però (e quello che stai per leggere non è minimamente assimilabile a censura) che il portare avanti le tue teorie ad ogni foto, o ad ogni esempio di qualcosa che piace ad almeno una persona nel mondo (e/o nella storia del mondo) stia diventando leggermente stucchevole... cioè, abbiamo capito il concetto, di fatto nessuno ti da ragione (apparte le mie foto, i miei piatti, e anche le cose che produco su quel gran pezzo d'arte firmato saint-gobain) ma continui a portare avanti la tua idea... e fai benissimo! ma non scriverla in ogni luogo del forum! lo leggiamo in firma il tuo corollario, abbiamo imparato a conoscerti in questo anno o anno e mezzo o due non so che frequenti! io, per lo meno, ho visto un sacco di tue foto sul tuo link e mi piacciono... quindi anche alcuni tuoi gusti fotografici e profili estetici li abbiamo capiti! parliamo d'altro! :mrgreen: :cincin:

il tutto senza polemica, sia chiaro eh!!! :ook:
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda xyennio » mar nov 14, 2017 6:47 pm

alle84 ha scritto:alqua, immagino che tu creda realmente a quello che scrivi, non ho nessun dubbio su questo... credo però (e quello che stai per leggere non è minimamente assimilabile a censura) che il portare avanti le tue teorie ad ogni foto, o ad ogni esempio di qualcosa che piace ad almeno una persona nel mondo (e/o nella storia del mondo) stia diventando leggermente stucchevole... cioè, abbiamo capito il concetto, di fatto nessuno ti da ragione (apparte le mie foto, i miei piatti, e anche le cose che produco su quel gran pezzo d'arte firmato saint-gobain) ma continui a portare avanti la tua idea... e fai benissimo! ma non scriverla in ogni luogo del forum! lo leggiamo in firma il tuo corollario, abbiamo imparato a conoscerti in questo anno o anno e mezzo o due non so che frequenti! io, per lo meno, ho visto un sacco di tue foto sul tuo link e mi piacciono... quindi anche alcuni tuoi gusti fotografici e profili estetici li abbiamo capiti! parliamo d'altro! :mrgreen: :cincin:

il tutto senza polemica, sia chiaro eh!!! :ook:


Un po' lo stuzichiamo noi però :)

E comunque io farei solo la piccola modifica che oltre all'autore almeno un altra persona non conoscente o parente deve decretala arte per essere arte, ma di fatto non sono molto lontano dal suo pensiero ;)
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda unoqualsiasi » mar nov 14, 2017 6:58 pm

Sarebbe un corollario che farebbe a cazzotti con quanto sotto. Non riesce ad essere d'accordo nemmeno con se stesso...

Alqua ha scritto:Per quanto riguarda il ruolo dell'uomo, mi accontento di segnalarlo, nella mia definizione in questo modo, di cui ho già parlato: il giudizio di valore su ciò che è arte e su ciò che non lo è può darlo solo l'uomo, ma l'artista può essere qualunque cosa, a patto che esista un chiaro legame di causa effetto tra ciò che viene definita arte e qualcuno (o qualcosa, capace di realizzarla) che l'ha realizzata.


Per cui, come ho scritto altrove, è sufficiente che io decreti che il cane ha prodotto una defecazione che per me è arte affinchè nella sua (di Alqua, non del cane) visione delle cose quella defecazione sia universalmente elevata allo stato di arte. Per me una idea del genere è fantozzianamente una defecazione pazzesca.
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda Valerio Ricciardi » mar nov 14, 2017 7:03 pm

Alqua ha scritto: si potrebbe dire che molto di quello che viene considerato arte negli ultimi 100 anni, consiste in arte che fa vomitare qualcuno; quindi è arte perché qualcuno o anche molti la considerano arte, ma ha la peculiarità di far (metaforicamente, immagino) vomitare qualcuno (magari anche non pochi, e io mi ci metterei in questo gruppo, per non poche opere che ho visto, ascoltato, conosciuto...)


Io però non ho nulla contro l'arte contemporanea.
E' che fotografando per mestiere arte dal 1978, alla fin fine (a parte il lascito della mia meravigliosa professoressa di Storia dell'Arte Antonella Pampalone al classico, che riusciva a farci sembrar semplice persino l'Argane avrebbe fatto interessare all aprospettiva nel Brunelleschi anche un bruto della curva Nord) forse un pochinino la presunzione di essermi fatto un po' d'occhio ce l'ho,
e per me la discriminante principale non è tanto
«mi piace/non mi piace» perché non accetto l'idea di rispettare solo ciò che coincide col mio gusto personale, ci mancherebbe pure
bensì
«l'autore ha prodotto questa cosa "in buona fede", ossia seguendo l'impulso che deriva da una propria poetica, cercando di esprimere qualcosa che sentiva di voler dire, cercando di raccontare qualcosa che aveva vissuto o sentito o aveva sentito narrare da qualcun altro etc etc etc a prescindere da forma di espressione, tecnica, finitura, materiali etc»
oppure
«l'autore in consapevole simbiosi economica con dei critici in grado di valorizzarne il lavoro con argomentazioni sufficientemente capaci di intimidire chi non sia un vero intenditore e non abbia una competenza specifica, e in simbiosi con uno op più mercanti d'arte, mi sta pigghiando pu' 'u culo alla grande e basta, non crede in ciò che fa, lo fa perché ha trovato un filone che gli rende in quanto qualcuno crede abbastanza ai discorsi in critichese del suddetto critico».

Per dire, i carabinieri a cavallo che passano silenti nel meriggio toscano vicino a un muro di cinta calcinato dal sole di Giovanni Fattori appartengono alla prima categoria, un gatto selvatico di Ligabue anche, le composizioni astratte solo in apparenza fredde e cerebrali di Mondrian anche, mentre un Concetto Spaziale di Franco Fontana co' quattro tagli circa paralleli su una tela bianca (ne ho fotografato poco tempo fa uno per un'autentica, un 30x40 o poco più che valeva sui 350 testoni) appartiene alla seconda, e in quel senso "mi fa vomitare"; perché come idea grafica realizzata su un canvas 70x100 da mettere sopra un divano sulla parete scura a contrasto, pagandolo 80 euro da IKEA, lo troverei anche originale ed intrigante, se un critico mi ci fa un dotto discorso e mi spiega perché mi dovrebbe emozionare e dovrei desiderare di pagarlo come un tricamere semicentrale, gli sputo (interiormente) in un occhio.

Quanto sopradetto implica che NON ho alcuna preclusione per un arte che non sia figurativa, nella pittura, ad esempio.
Però devo sentire una qualche poetica, una tensione interiore. Se no, non attacca.
Valerio Ricciardi
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Re: Reinventò la fotografia di moda (come stile e linguaggio

Messaggioda alle84 » mar nov 14, 2017 7:14 pm

unoqualsiasi ha scritto:Sarebbe un corollario che farebbe a cazzotti con quanto sotto. Non riesce ad essere d'accordo nemmeno con se stesso...

Alqua ha scritto:Per quanto riguarda il ruolo dell'uomo, mi accontento di segnalarlo, nella mia definizione in questo modo, di cui ho già parlato: il giudizio di valore su ciò che è arte e su ciò che non lo è può darlo solo l'uomo, ma l'artista può essere qualunque cosa, a patto che esista un chiaro legame di causa effetto tra ciò che viene definita arte e qualcuno (o qualcosa, capace di realizzarla) che l'ha realizzata.


Per cui, come ho scritto altrove, è sufficiente che io decreti che il cane ha prodotto una defecazione che per me è arte affinchè nella sua (di Alqua, non del cane) visione delle cose quella defecazione sia universalmente elevata allo stato di arte. Per me una idea del genere è fantozzianamente una defecazione pazzesca.


anche quelle degli uomini sono opere d'arte... devo rispettare due punti fondamentali, non per forza presenti nella stessa opera:

a) deve toccare il fondo della nobile ceramica ed essere ancora attaccato all'artista (quasi come fosse una antichissima coda)
b) servono almeno due cascate di acqua di sorgente comunale per fargli iniziare il suo lunghissimo giro della città
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così parlò memo:
discutere con un troll è come giocare a scacchi con un piccione: potresti essere il più grande giocatore del mondo ma il piccione continuerà a rovesciare tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e camminerà impettito andando in giro con aria trionfante.
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