emmeci ha scritto:Alqua, agli Alberoni, oltre ad avere una copia dell'Ecce Homo che abbiamo a Genova (museo di Palazzo Spinola) dovete avere un salone degli specchi ben grande, nel quale esercitarsi all'arrampicata da mattina a sera
Per me vale quanto detto dall'architetto Zampetti, forse qua dentro uno dei pochi titolato a parlare d'artefrancozeta ha scritto:Alqua ha scritto:Per quanto riguarda il ruolo dell'uomo, mi accontento di segnalarlo, nella mia definizione in questo modo, di cui ho già parlato: il giudizio di valore su ciò che è arte e su ciò che non lo è può darlo solo l'uomo, ma l'artista può essere qualunque cosa, a patto che esista un chiaro legame di causa effetto tra ciò che viene definita arte e qualcuno (o qualcosa, capace di realizzarla) che l'ha realizzata.
ripeto, per me arte e' attivita' prettamente umana, niente entita' superiori, madre natura e simili.
l'autore deve necessariamente avere coscienza di se', dato che cio' che produce e' la rappresentazione in forma tangibile del suo pensiero.
la scimmia coi pennelli non e' un artista, ne' cio' che produce puo' essere un'opera d'arte, anche se qualcuno potrebbe pure comprarla.
ora, con buona pace dei nipoti e degli zii, se in corso d'opera sono stati creati degli schizzi/bozzetti per giungere all'opera definitiva, assumendo che quest'ultima possa fregiarsi del titolo di "Opera d'arte", non è che a quel punto automaticamente diventano opere d'arte, anche se il mercato (del collezionismo, secondo me) se ne appropria. Altrimenti ci tocca ripetere che il Manzoni aveva ragione: se io sono un Artista, e tutto ciò che produco è ARTE, allora anche quella che metto in scatola è arte ... e il mercato è gabbato
L'Ecce Homo del Collegio Alberoni è uno degli originali dipinti da Antonello da Messina, e mi pare sia considerato da molti critici il migliore di quelli esistenti. Qui purtroppo manca la parte in cui specificavo che non sappiamo se quegli animali hanno coscienza di sé.