alessandrozero ha scritto:Con le fotocamere più recenti è possibile scattare a decine di scatti al secondo, estrarre un frame di qualità fotografica da un video, fra non molto inseguire qualsiasi tipo di soggetto (es. occhi degli animali, pneumatici, palloni, ....). Tecnologie che consentirebbero anche ad un bambino di tre anni di catturare quelle che oggi riteniamo "belle catture"; per contro, nella massa di scatti perdono valore le capacità umane e le opere stesse. Come riconoscere e dar valore all'opera di un uomo rispetto ad un hardware?
Così come nell'uso delle armi, arco e carabina sono diventate discipline olimpiche, secondo voi è possibile coniare un nuovo nome alla fotografia ad alto contenuto di manualità ed ingegno?
Bisognerebbe contestualizzare la cosa.
Ci sono foto belle ma fatte a soggetti “facili” per le quali magari si potrebbe(dico si potrebbe) fare anche a meno delle tecnologia mentre altre a soggetti un po’ piu’ difficili per le quali la tecnologia é di aiuto;
prima di farti qualche esempio chiarisco una cosa: io ritengo che sia molto importante la consapevolezza dei danni che possiamo arrecare quando facciamo delle foto(specie per fotografia nauralistica)
Ora, se vado in inverno a fare foto in Val Roseg so che probabilmente portero’ a casa qualche scatto di effetto a cince varie e picchi muratori, ma si tratta comunque di foto a soggetti “ facili” per i quali magari gli automatismi possono anche non servire, stesso discorso vale per foto fatte in inverno su set allestiti che so, al parco de Curone ad esempio, o a volpi particomarmente confidenti. Comunque a mio avviso se uno vuole utilizzare tutti gli automatismi fa bene a farlo, l’importante é divertirsi, non fare danni e non spacciare per capolavori quelle che sono solo delle belle foto;
io per esempio ho il sogno di fotografare il leopardo delle nevi, per arrivarci cerco di farmi conoscere da chi spero possa aiutarmi in questa piccola (enorme per me) impresa cercando di parlare la loro lingua, mangiando quello che mangiano loro bevendo birra e vodka (che bello) latte di cavallo fermentato e latte di cammello (che schifo pero’) comunque, stanne certo, se dovessi mai incontrarlo la prima cosa che faro’ sara’ ,molto probabilmente, pisciarmi addosso dall’emozione eppoi mi attacchero’ alla raffica delle mia macchina fotografica;
Se vai nella mia galleria c’é la foto di un avvoltoio himalayano: l’ho fatta con la K20 e l A300mm, per me é stata una foto non facile da fare, si tratta di un animale libero, fatta a piu’ di 5000 metri e la notte lassu’é molto difficile riposare senza ossigeno (considera che il mio non era un tour organizzato).Pero’ se avessi avuto in quel frangente un da 300 AF a disposizione sarei stato ben felice di averlo!
Se inveve in piena estate, magari dopo una decina di giorni che non piove, voglio fotografare le salamandre allore aspetto il primo temporale ed esco e in questo caso gli automatismi non mi serviranno poi cosi’ tanto, ma questa é solo una mia considerazione personale;
L’importante, ripeto, é non far danni
Ma la madre di tutte le domande é : at least we’ve got the shoes?
E non prendetela troppo perche poi magari ci resti secco