Allora, innanzitutto trovo questa tendenza già di per sé facilmente contestabile quando viene applicata in modo indiscriminato, intendo dire, quando della foto non resta nulla se non un piano a fuoco con qualcosa e per il 70% e oltre solo una marea confusa di colori e forme sfocate, va bene il minimalismo, va bene che il soggetto deve essere ben individuabile, va anche bene giocare con il piano focale ma il più delle volte tutto quello che vedo è una foto random fatta con la lente a TA (nessun controllo di diaframma, nessuna verifica o intenzione di regolarlo per includere il soggetto per intero) con un soggetto a caso, generalmente ritratti, ma ultimamente cani e gattini che loro malgrado si ritrovano a posare infinite sessioni di foto di questo tipo.
L'altro aspetto è il non essere comunque soddisfatti di una pdc "naturale" (quella offerta naturalmente anche da lenti estremamente luminose, per quei fortunati che se le possono permettere) e deturpare le proprie foto in post col dannato filtro di sfocatura andando a cercare sfocature che al mio occhio sono innaturali quanto i canotti che la Marini ha al posto delle labbra (non contiamo quelle applicate alla membro di segugio, quelle fanno proprio sanguinare gli occhi).
Ovviamente non è tutta me...a ciò che è marrone, ci sono anche ottimi esempi di uso della pdf e della sua accentuazione in fase post, ma lo scenario generale è terrificante, impera il cattivo gusto e mi rendo conto che la normalizzazione di esso sta portando il pubblico a vedere queste robe con un occhio più tollerante. E' come quando hanno iniziato a girare le sopracciglia ad ala di gabbiano, è palese che sono posticce, finte che si vede da lontano ma una volta accettate non ci si fa più caso (e badate bene, sono sempre finte e posticce ma una volta accettate, l'essere artificiali diventa proprio una caratteristica che si vuole ricercare!)
Altra osservazione, perché ci si spinge ad isolare un soggetto in quel modo decontestualizzandolo completamente, capisco in certi generi ma la foto dovrebbe anche raccontare storie e che cavolo di storie può raccontare un soggetto isolato in uno spazio amorfo e vago? Inoltre avere un piano focale ampio permette di includere elementi che arricchiscono, che dialogano, che creano contrappunto nella scena principale, è una cosa che nella mia umilissima e piccolissima esperienza di fotografo sportivo e di eventi, cerco di fare da un po', la scena principale è una ma a volte nello sfondo si intravede qualcuno che arricchisce, magari il pubblico che freme, la tensione del compagno, lo stesso binomio che compie il gesto in perfetta sincronia.
Si lo so che apro topic sempre per lamentarmi, è che in questo gruppo ho iniziato a fotografare e continuo a venir qui anche se in questo periodo uso altri brand, perché qua le foto, e le teste di chi scatta, sono fatte sul serio, usando la macchina come mezzo principale e non come un canovaccio da rifinire e stravolgere a piacimento, come fosse banalmente un modo per ricavare la materia prima ma che poi lo strumento risieda dentro al proprio pc.